Mafia e supermercati
I finanzieri di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza cautelare nei confronti di 18 soggetti, accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, porto abusivo d’armi, turbata libertà degli incanti, estorsione, rapina e favoreggiamento personale. In particolare, sette sono finiti in carcere, 10 agli arresti domiciliari e un indagato, invece, è destinatario dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza.
Dalle indagini sono emersi gli affari dalla famiglia mafiosa di Mazara del Vallo nel settore dei supermercati e nella pesca del gamberone rosso. Sarebbe stato ricostruito il ruolo di D.C., attivo nel settore dell’allevamento di ovini, che avrebbe agito come braccio operativo del capo mandamento. Si sarebbe occupato di riscuotere crediti, dirimere controversie, gestire le aree di pascolo, mettere a tacere i contrasti sorti per l’aggiudicazione di alcuni terreni all’asta e organizzare un traffico di stupefacenti tra Palermo e i territori ricadenti nel mandamento.
È stato possibile ricostruire le dinamiche criminali che hanno favorito lo sviluppo di una capillare rete di supermercati riconducibile all’imprenditore L.P., 54enne. In cambio del sostegno garantitogli dall’associazione, l’uomo avrebbe assicurato a Cosa nostra l’assunzione di affiliati e di loro parenti, aiuti finanziari per l’avvio di nuove attività economiche e l’acquisto di beni posti in asta.
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