Serie A: giornata numero 16. L’Atalanta è divenuta, a Cagliari, una grande. Infatti, è riuscita a vincere un incontro che i sardi meritavano almeno di pareggiare. Così si portano a casa i campionati, “rubacchiando” punticini e trovando arbitri che negano rigori evidenti ai poveri avversari. Nicola ha studiato magnificamente la Dea, bloccando il più possibile le fasce e non facendosi intimorire dalla capacità di palleggio dei nerazzurri, anzi, in più occasioni, creando situazioni che solo la bravura di Carnesecchi ha evitato si trasformassero in gol. L’Atalanta è fortissima e in forma smagliante, ma i rossoblù hanno dato indicazioni su come fermarla. Ne trarranno giovamento le avversarie?
Il Napoli, con un po’ di sgaggia, ha ribaltato il risultato a Udine. Anche se erano passati in vantaggio, i friulani non hanno mai mostrato di poter tenere fino alla fine. Già al termine del primo tempo il risultato appariva bugiardo. I due esterni napoletani erano troppo più in palla dei loro dirimpettai e si capiva che, migliorato qualche piccolo errore di posizione in campo, avrebbero dominato. Così è stato.
Ad inizio ripresa, subito il pareggio e poi tutto in discesa per i campani. Non è più il Napoli di alcune giornate fa, ma rimangono solo 3 o 4 le avversarie che possano infinocchiarlo. Finalmente il Venezia ha fatto un rigorino! Altrimenti, la gara che stava tranquillamente vincendo contro la gobba sarebbe ancora in corso.
La Juve, che ha impattato con difficoltà con il fanalino di coda, gioca sulle individualità, e non molte sono da invidiare: ha un Vlahovic che non entra assolutamente negli schemi di Motta e un centrocampo non all’altezza della normalità bianconera. Al confronto, la Juve di Allegri aveva un gioco brillante; dallo scudetto credo sia tagliata fuori. Per blasone segnaliamo che la Maggica ha buscato a Como: senza una punta centrale è difficile concretizzare il maggior possesso palla. Ora è impantanata fra le sfigate che si agitano per uscire dalla melma del fondo classifica. A gennaio dovrà correre sul mercato, sganciarsi da una delle mezze punte (ne ha tre), scambiandola con un uomo da centro area. Non è possibile che una squadra dotata di buoni uomini di fascia e di un suggeritore come Dybala non lotti per entrare in Europa!
I casciavit sono scesi in campo nella serata di San Siro. Probabilmente hanno passato il pomeriggio per predisporre il presepe. Non ci avranno messo molto tempo, hanno una sola stella da esporre. Il Milan è entrato in campo deciso a risolvere il cimento in pochi minuti. Ma il Genoa, schierato con un centrocampo molto stretto, ha mostrato di saper resistere, senza grande fatica, ai ringhiosi rossoneri. Costoro non riuscivano a verticalizzare il gioco e, pertanto, Abraham non toccava palla; in più permettevano ripartenze, talvolta pericolose, ai liguri. Però si notava la differenza di tasso tecnico fra i due team e non si poteva che aspettare di vedere come e quando sarebbe passato il Milan.
Certo che Viera, cultore del calcio moderno, ha schierato un catenaccio che fa pensare al Padova di Rocco come a una squadra d’attacco. Si aspettava che, con l’ingresso di Morata, il Milan avrebbe centrato il risultato pieno e invece è continuato un portar palla, talvolta rabbioso, inutile. Il Genoa ha meritato il suo punticino e i tifosi milanisti, che hanno passato un paio di ore al gelo, si sono, giustamente, sfogati alla fine con una selva di fischi a squadra, allenatore e società.
Ora bisognerà attendere il post-posticipo per aggiustare la classifica. Per i bauscia e gli aquilotti sarà una gara fondamentale: chi la vincerà diventerà la vera rivale di Atalanta e Napoli, chi la perderà ne potrebbe subire un grave senso di inferiorità; il pareggio servirebbe poco ad entrambe. L’Inter, se concentrata, è sicuramente più forte, ma la Lazio è in un momento di grande euforia ed è impostata proprio come necessario per affrontare squadre che giocano con il 3-5-2: due esterni d’attacco velocissimi come Isaksen e Zaccagni, un centravanti di grande movimento che dà pochi riferimenti alla difesa avversaria, un portiere fortissimo che difficilmente si fa sorprendere da fuori area. Per cui sarà una serata difficile per la Beneamata, ma credo se la porterà a casa creando le condizioni per portarsi, potenzialmente, in testa alla classifica.
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