I Carabinieri della Stazione di Noceto, al termine di una articolata attività d’indagine, hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Parma, due giovani, un 19enne e una 34enne italiani, residenti fuori regione, ritenuti responsabili in concorso tra loro, del reato di truffa.
L’episodio è avvenuto alcuni giorni fa in danno di un 40enne nocetano a cui, con una modalità molto diffusa nell’ultimo periodo in diverse province italiane, i malfattori hanno sottratto la somma di 15.000 euro tramite l’esecuzione di due bonifici bancari, che la vittima aveva autorizzato cadendo nella trappola dei truffatori.
L’indagine è stata avviata a seguito della denuncia sporta dal 40enne, presso la Stazione Carabinieri di Noceto, dove ha raccontato di essere stato ingannato telefonicamente tramite un sofisticato attacco di “vishing”. La tempestività delle indagini condotte dai Carabinieri ha permesso di “congelare” il denaro trasferito fraudolentemente con la tecnica truffaldina del “vishing”. Il termine “vishing” che deriva dall’unione di “voice” (voce) e “phishing” rappresenta una tecnica di truffa basata su chiamate telefoniche ingannevoli. Questa truffa si differenzia dal classico “phishing” per il fatto che avviene tramite telefonate, spesso effettuate da falsi operatori bancari o da voci registrate che mirano a convincere le vittime a condividere informazioni personali o finanziarie
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il nocetano, contattato telefonicamente da un presunto operatore bancario, è stato indotto a fornire i codici di accesso al suo home banking.
I truffatori, abilmente camuffati da funzionari della banca, durante la lunga telefonata hanno utilizzato tecniche persuasive per convincere la vittima della legittimità della loro richiesta. Facendo leva su paure e preoccupazioni legate alla sicurezza del conto, sono riusciti a ottenere le informazioni necessarie per accedere al suo profilo bancario.
Una volta in possesso dei codici, i malviventi hanno effettuato due bonifici per un totale di 15.000 euro, trasferendo il denaro su conti correnti a loro intestati.
La vittima si è accorta della frode solo dopo aver parlato di persona con un addetto della sua banca che nell’occasione lo allertava delle transazioni non autorizzate, negando qualsiasi coinvolgimento della banca con tali attività “non routinarie”.
Durante le fasi investigative, grazie all’analisi delle transazioni bancarie ed alla collaborazione con l’istituto bancario coinvolto, i Carabinieri sono riusciti ad identificare i truffatori in tempi brevi riuscendo a “congelare” la somma bonificata prima che questa fosse prelevata dai truffatori.
L’Arma dei Carabinieri, nella sua costante opera di sensibilizzazione, sul sito istituzionale www.carabinieri.it, mette a disposizione dei cittadini alcuni consigli utili e propedeutici per non cadere nella rete dei truffatori – i contenuti sono fruibili al link: https://www.carabinieri.it/in-vostro-aiuto/consigli/contro-le-truffe
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