Il via al «piano di riparto ai creditori privilegiati e ai dipendenti». L’epilogo della crisi e l’amarezza per un tracollo finanziario evitabile
MADDALONI- La carica degli oltre 500: grande folla oggi al Villaggio dei Ragazzi oggi per la prima tranche del «piano di riparto ai creditori privilegiati e ai dipendenti». Dopo nove anni, poi la richiesta di bancarotta fraudolenta della Procura della Repubblica e dopo lo scongiurato rischio fallimento, è arrivata una boccata di ossigeno per i dipendenti ed ex-dipendenti storici della fondazione. La folla, i numeri, la ressa danno l’esatta dimensione di come sia caduto in basso e sia stato dilapidato un patrimonio enorme. Di questo disastro restano i debiti da pagare, nessun responsabile e una amnesia trasversale che ha attanaglia chi nel Villaggio, in questi anni, ha vissuto, gestito e collaborato al tracollo. Intanto, oggi sono arrivati gli assegni circolari non trasferibili: il giudice liquidatore Monica Osteria ha sbloccato i pagamenti: concessi il 30 per cento dei crediti. In futuro, si replicherà. Sembra lontanissimo il 2015, l’anno terribile dell’inizio delle crisi finanziaria. Le classi dei creditori sono ben sette: ma i dipendenti, anche in virtù del contratto di solidarietà hanno rinunciato, nel tempo, a circa il 30 per cento delle spettanze dovute. Un enorme sacrificio che, unito al piano di risanamento finanziario e alla ristrutturazione del debito, ha permesso di tener a galla la fondazione. E’ una svolta che rasserena, per la prima volta, il clima che si respira nell’ex ente morale. Il futuro prossimo passa comunque attraverso il completamento del processo di alienazione dei beni immobili. Dopo la “svendita” della colonia marina di Torre Pedrera di Rimini tocca al patrimonio immobiliare, esistente a Maddaloni, che è subordinato alle valutazioni della Soprintendenza e del relativo interesse culturale a cominciare dalla panoramica Villa Santamaria.
Gli arredi del salone monumentale venduti all’asta
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