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Prova TVS Ronin 250 TEST: tutto sulla roadster indiana [VIDEO & GALLERY] – Prove – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni


Proviamo per primi la monocilindrica entry-level che punta sul rapporto qualità/prezzo: ecco il nostro test con i pregi e i difetti


16 dicembre 2024

TVS Motor è uno dei grandi player mondiali della motocicletta: tra i primi cinque costruttori per volumi, vanta collaborazioni importanti come quella ultradecennale con BMW per la quale costruisce le monocilindriche 310 oltre al veicolo elettrico CE02 e ha acquistato qualche anno fa Norton per il quale ha grandi progetti  attraverso anche corposi investimenti: non ci dilunghiamo oltre nella descrizione del Marchio indiano perché da marzo 2024 è stata costituita la filiale italiana di TVS con Giovanni Furnari come Managing Director, con cui abbiamo fatto una chiacchierata – la trovate in calce – dove abbiamo toccato i punti della costituzione della filiale, dell’assistenza, della gamma e delle prospettive sul mercato italiano del marchio indiano, proprio in occasione della consegna della Ronin 250 che abbiamo utilizzato per la prova.

La Ronin 250 che abbiamo ricevuto quindi per questa prova anteprima assoluta per l’Italia è parte della gamma proposta da TVS per il nostro mercato, line-up che vede moto di piccola cilindrata (non si superano i 310 cc) ma con grandi ambizioni, oltre che una famiglia di scooter sia termici che a trazione elettrica. La Ronin 250 è peraltro stata presentata nel 2022 e noi ve l’abbiamo già mostrata durante uno dei nostri report dalla F2R, il salone colombiano che – come abbiamo più volte ripetuto – mostra sotto certi aspetti quello che potremmo vedere anche sui mercati cosiddetti “maturi”. Il mondo motociclistico è variegato e sembra chiaro ci sia spazio nel segmento delle piccole e medie cilindrate, specie quando il rapporto qualità/prezzo è allettante. L’India sotto questo punto di vista è – non ci stancheremo di ripeterlo – un importante hub globlale delle due ruote, con specificità diverse dalla Cina (altro player dal quale non si può assolutamente prescindere) ma che viene sempre più coinvolto nei mercati occidentali: Royal Enfield ha aperto la strada, ma all’ultimo EICMA abbiamo avuto modo di presentarvi l’importatore italiano di Hero MotoCorp, altro gigantesco produttore mondiale. Tutto questo per dirvi che dietro moto di cilindrata contenuta ci sono progetti importanti e realtà industriali più che consolidate, molto presenti in altri mercati dove registrano vendite assolutamente di rilievo.

Come è fatta

La TVS Ronin 250 è una moto che si presenta con un’estetica personale dominata dal panciuto serbatoio e dalla sella accogliente e piatta. A metà tra una roadster e una scrambler, il nostro giudizio sul segmento di appartenenza si sposta decisamente sulle prime quando diamo un’occhiata ai diametri dei cerchi (entrambi da 17″), anche se calzati da pneumatici moderatamente tassellati (gli indiani TVS Eurogrip Explo-R).

Le finiture sono buone, specie se rapportate al prezzo di vendita di 3.479 euro f.c. e ai cinque anni di garanzia compresi, con verniciature ben fatte e alcuni dettagli come il paramotore, il carter messo a completa protezione della catena di trasmissione finale e il robusto maniglione posteriore che hanno un certo “sapore” di India, dove il “value for money”, la robustezza, l’infaticabilità e l’economia globlale di esercizio sono temi tenuti in grande considerazione dall’utenza.

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Dotazione

La strumentazione è composta da un singolo strumento LCD che riporta oltre alle consuete informazioni l’autonomia con il carburante all’interno del serbatoio, la modalità dell’ABS (Road o Rain, commutabile dal blocchetto destro), due trip e le informazioni riguardo la connettività attraverso l’app di TVS a comando vocale. Disponibile in optional una presa USB, mentre sull’esemplare in prova vedete le barre di protezione che in Italia sono di serie ma che – ci informa TVS Italia – sono montate a discrezione del cliente. L’impianto di illuminazione è Full LED con una peculiare firma ottica all’anteriore e non mancano il doppio cavalletto, centrale e laterale, oltre alle leve di freno anteriore e frizione regolabili.

Motore e Ciclistica

Tecnicamente la Ronin 250 è una moto semplice ma ben dotata: il motore è un monocilndrico OHC di 225,9 cc, quattro valvole per cilindro con misure caratteristiche di 66×66 mm. La potenza è di 20,4 cavalli a 7.750 giri/min con una coppia massima di 19,93 Nm a 3.750 giri/min. Gli intervalli di manutenzione sono previsti ogni 6.000 km ed è presente il sistema GTT che da la possibilità di muovere la moto a bassa velocità senza toccare il gas, pensato per agevolare la guida nel traffico intenso. Il cambio è a 5 rapporti e la frizione assistita e antisaltellamento.

La ciclistica è basata su un telaio in tubi d’acciaio per un interasse di 1357 mm, 27° di inclinazione del cannotto di sterzo e 110,4 mm di avancorsa, misure che parlano la lingua della stabilità più che della agilità e come vedremo TVS ha fatto una scelta da moto “grande” che paga nella guida tra le curve. Le sospensioni vedono all’avantreno una forcella Showa USD da 41 mm, non regolabile, e al posteriore un singolo ammortizzatore a gas regolabile nel precarico su sette livelli. La regolazione con la classica ghiera a scatti è sulla testa dell’unità e di conseguenza la sua accessibiltà non è immediata.

 

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Buone notizie sul tema del peso che risulta di 160 kg in ordine di marcia con il serbatoio da 14 litri pieno al 90%, mentre la sella – larga e piatta – si piazza a 795 mm dal suolo; la luce a terra della Ronin è di 181 mm, un valore che permette comunque di percorrere strade sterrate senza timori di incresciose interferenze con pietre o radici, in ogni caso filtrate dal paracoppa in plastica di serie.


altezza sella da terra


795 mm


potenza


20,4 cv a 7.750 giri/min


coppia


19,93 Nm a 3.750 giri/min


peso


160 kg in odm

Sul fronte dell’impianto frenante troviamo un singolo disco anteriore da 300 mm con una pinza a doppio pistoncino parallelo, mentre dietro il diametro scende a 240 mm con una classica pinza a singolo pistoncino protetta da un elemento in plastica per evitare che detriti o terra possano interferire nel contatto tra pinza e disco, ovviamente presente l’ABS a doppio canale (come detto, a due modalità: la Rain più prudenziale della Road). Sui bei cerchi tubeless in alluminio troviamo pneumatici TVS Eurogrip Explo-R nelle – generose per la cilindrata – misure di 110/70 e 130/70.

Come va

La TVS Ronin 250 è innanziutto una moto accogliente grazie alla sella larga, piatta e lunga, a pedane avanzate e al manubrio non troppo largo e vicino al busto del pilota. Si è piuttosto “sopra” la moto ma la sensazione di controllo è buona, mentre le vibrazioni contenute e la scarsa trasmissione di calore alle gambe fanno salire la valutazione sul comfort a tutte le andature. Su questo tema ci è sembrata ben assortita la coppia di sospensioni anteriore e posteriore con il mono a gas che sconta però una taratura forse orientata anche a sostenere carichi più significativi del vostro tester da 70 kg e quindi con una risposta un po’ brusca sulle asperità impulsive. Nulla che comprometta la sicurezza o il divertimento, in ogni caso. Regolati gli specchietti e messo in moto il monocilindrico (a proposito, l’avviamento è particolarmente vellutato) non resta che inserire la prima e goderci una ciclistica che sulle curve è sincera e neutra.

TVS ha fatto a nostro modo di vedere un’ottima scelta di misure telaistiche: la Ronin, pur essendo una moto di piccola cilindrata e dal peso non da maxi, è misurata nell’inserimento in curva; non cade all’interno della svolta come talvolta alcune moto leggere, tiene con autorevolezza la traiettoria e restitutisce un buon feeling di guida grazie anche all’ottimo lavoro degli pneumatici di primo equipaggiamento che peraltro sono rapidi a entrare in temperatura. Così è facile divertirsi nelle strade ricche di curve, con il motore che spinge regolare lungo tutto l’arco di rotazione ma che, con soli 20 cavalli, non può fare miracoli in uscita se la strada è in salita. Morbidissimi sia la frizione che il cambio, che però deve essere accompagnato per bene per avere innesti precisi (ma c’è da dire che l’esemplare in prova aveva meno di 100 km…) e sulla spaziatura dei 5 rapporti non abbiamo che applausi perché permette di usare fino all’ultima stilla di potenza le performance del monocilindrico.

Buone le prestazioni dell’impianto frenante: molto modulabile il disco anteriore la cui leva arriva facilmente quasi a toccare la manopola del gas e ben tarata la potenza di quello posteriore, per nulla invadente e sempre sotto il controllo del piede destro, qualità che si apprezzano anche in città dove la grandissima manegevolezza e l’accessibilità si sposano perfettamente con motore che nel semaforo-semaforo ha un certo brio e non fa rimpiangere cilindrate e potenze più elevate, se il vostro mood è quello di un commuting agile ma non esplosivo.

Se sulle statali è facilissimo mantenere i 90 km/h indicati senza fatica, in autostrada ci si mette un po’ per arrivare ai 120 km/h indicati: la velocità di crociera si attesta sui 100 km/h ma il vostro tester deve confessarvi di aver strapazzato il monocilindrico con lunghissimi tratti a gas sempre totalmente e sadicamente spalancato senza che il motore abbia avuto un sussulto, un’incertezza, un’indecisione o un segno di fatica. E il conto al distributore, direte voi? Beh, considerata la guida abbastanza allegra di chi scrive, crediamo che gli oltre 40 km/l siano da considerare un ottimo risultato.

Pregi e difetti

Pro

  • Economia di esercizio – accessibilità – guida da moto matura

Finanziamo strutture per affitti brevi

Gestiamo strutture per affitto breve

Contro

  • assenza presa USB di serie, sospensione posteriore un po’ rigida

Per chi è la TVS Ronin 250?

Partiamo dal dire subito, tirando le fila di questa prova, che la Ronin 250 non è una scrambler, quanto una pura roadster: se pure le gomme moderatamente tassellate e il design potrebbero instillare la suggestione di una certa predisposizione al fuoristrada leggero, l’ergonomia non compatibile con la guida in piedi (troppo vicino il manurio, troppo largo il serbatoio e troppo avanzate le pedane) la rende adatta a facili sterrati e non certo alla prossima 6 giorni. Poco male, la Ronin è una roadster entry-level che può tranquillamente recitare il ruolo di moto urbana e all’occorrenza portarvi anche fuori città con sicurezza grazie a una dotazione ciclistica di buon livello cui rimproveriamo soltanto una certa impulsività di risposta al posteriore.

I 20 cavalli del motore sono sfruttabili e per nulla in affanno nelle situazioni di guida comuni, certo se nei passi appenninici vi viene in mente di seguire le hypernaked… avete sbagliato modello: la Ronin ha nel proprio arco le frecce dell’accessibilità, della predisposizione alla guida in coppia, dell’economia di esercizio e deve essere peraltro giudicata anche nell’ottica di un prezzo di vendita contenuto.





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