Cinque punti focali per lo sviluppo del settore vivaistico nel giro di pochi anni per dare ulteriore slancio ad un settore che non può permettersi di fermarsi e stare a guardare, perché la concorrenza internazionale è pronta a prendersi intere fette di mercato. E questi cinque punti sono stati al centro del discorso di fine anno del presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani, Alessandro Michelucci, durante l’assemblea dei soci che si è tenuta venerdì alla “Grotta Giusti” di Monsummano Terme con particolare interesse per il “Pistoia Fitolab”. Si tratta di una esperienza consortile che sarà pronta nel giro di un paio di anni, relativa al laboratorio di autocontrollo in campo fitosanitario per proteggersi dal punto di vista delle fitopatologie (controllo di malattie che possono insorgere oppure insetti dannosi per l’ambiente), per coloro che aderiranno al progetto, garantendo una maggiore competitività sui mercati grazie ad una maggiore qualità delle piante. Gli altri temi trattati sono quelli dello sviluppo del progetto “Da vaso a vaso” con il coinvolgimento di Revet, la partnership fra Avi con Anve (Associazione Nazionale vivaisti esportatori) nel percorso delle “Green cities award” con il Parco della pace di Vicenza, l’educazione alla sostenibilità nelle scuole e l’attuale partecipazione ad un bando ministeriale da 25 milioni di euro, di cui cinque dedicati all’innovazione, sul vivaismo sostenibile.
Il progetto “Da vaso a vaso” incarna l’essenza dell’economia circolare – afferma il presidente di Avi, Alessandro Michelucci – partito inizialmente con il recupero delle piante morte per la produzione di pomice, biomassa e terriccio, oggi si arricchisce con il riciclo dei vasi in plastica, che tornano a essere materia prima per nuovi vasi. Grazie alla partecipazione attiva delle aziende e al loro entusiasmo, la fase operativa avviata a settembre ha già prodotto risultati significativi garantendo una tracciabilità di tutto il prodotto. Per quanto riguarda “Pistoia Fitolab”, invece, il laboratorio è in fase di trasformazione in società consortile e garantirà materiali vegetali di qualità certificata, elevando ulteriormente la competitività internazionale del nostro distretto. Grazie al progetto presentato con l’Anve, invece, c’è stato l’ingresso in Ena (European Nursery Stock Association) per partecipare al “Green Cities Award” con il parco della pace di Vicenza e, a gennaio, arriverà la risposta dall’Ipm di Essen per la vittoria o meno”. In questa fase, però, è vitale anche l’attenzione che l’associazione sta dando al mondo della scuola con un percorso avviato con la scuola “Martin Luther King” di Bottegone.
“Serve un ricambio generazionale consapevole e rispettoso del territorio – aggiunge Michelucci – e si vuole sensibilizzare i bambini sull’importanza del rispetto per l’ambiente e della sostenibilità, avvicinandoli al vivaismo come modello per contrastare il cambiamento climatico. L’obiettivo è far capire che la nostra “Nursery d’Europa” rappresenti un avamposto nella lotta al riscaldamento globale e al cambiamento climatico. Sui fondi da intercettare, infine, è fondamentale la partecipazione al bando distrettuale “Vivaismo nel futuro sostenibile” con 25 milioni di euro a disposizione e, di questi, cinque dedicati solo alla ricerca: stiamo anche lavorando con la Regione per favorire l’accesso ai finanziamenti anche per le aziende di medie e piccole dimensioni che non hanno potuto aderire ai bandi di filiera e distretto”.
Saverio Melegari
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