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Bonus 2025 casa, famiglie e giovani: requisiti, finestre temporali e come ottenerli #finsubito prestito immediato


Quali sono i bonus del 2025 destinati al mutuo sulla casa, alle famiglie e ai giovani? È già possibile tracciare un primo quadro che tiene conto dei finanziamenti e dalle voci di spesa stanziate dall’esecutivo per un sostegno verso specifiche fasce sociali e determinate situazioni di reddito.

Nella nuova legge di bilancio proposta dal governo Meloni sono compresi anche i bonus “Prima Casa Under 36”, rinnovati rispetto alla precedente scadenza (sarebbero terminati il 31 dicembre 2024). Il rinnovo è stato triennale, così da poter spostare il termine definitivo al 31 dicembre 2027.

Si tratta di una misura particolarmente attesa che potrebbe dare ulteriore slancio al mercato immobiliare, ma che pure segue pedissequamente le “precisazioni” dell’Agenzia delle Entrate relative al diritto all’esenzione fiscale per le imposte pagate per l’acquisto dell’abitazione principale da parte dei giovani con massimo 35 anni.

Bonus 2025 prima casa under 36

Il decreto Milleproroghe ha ampliato la fascia temporale entro la quale si può usufruire dell’agevolazione “Prima Casa Under 36” in relazione a tutti gli atti di compravendita definitivi stipulati entro il 31 dicembre 2024, inclusi quelli sottoscritti in via preliminare e registrati prima dell’entrata in vigore del DL Sostegni-Bis.
L’Agenzia delle Entrate ha acconsentito che l’agevolazione “si possa applicare anche se il contratto preliminare d’acquisto sia stato sottoscritto e registrato prima dell’entrata in vigore dell’articolo 64 del Sostegni-Bis”.
Del bonus possono beneficiare i giovani di età inferiore a 36 anni con ISEE non superiore a 40mila euro annui e che negli anni 2021, 2022 e 2023 potevano beneficiare dell’esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale per l’acquisto della prima casa e per gli “atti traslativi o costitutivi della nuda proprietà, dell’usufrutto, dell’uso e dell’abitazione relativi alle stesse”.

La proroga del bonus prima casa fino al 2027

Nella legge di bilancio che sta per essere sottoposta al giudizio definitivo del parlamento il governo ha deciso di prorogare il bonus “Prima Casa Under 36” (e con esso anche il “Fondo Prima Casa”), anche per il 2025, il 2026 e il 2027.
Per sostenere questa misura, l’esecutivo Meloni ha stanziato 130 milioni di euro nel 2025 e 270 milioni per i due anni successivi, per un totale di 670 milioni di euro. Si tratta di una decisione che stravolge la consuetudine: CONSAP, la Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici che per conto del Governo gestisce l’agevolazione, s’è detta molto compiaciuta del fatto che il fondo sia stato rifinanziato con una veduta d’insieme così lunga, dal momento che mai era accaduto precedentemente di assistere a un rinnovo addirittura triennale (si procedeva sempre di anno in anno). Il tutto allo scopo di fornire uno strumento utile per offrire particolari agevolazioni per i giovani nell’acquisto della prima casa.

I requisiti del bonus prima casa under 36

Il Bonus “Prima Casa Under 36” permette di usufruire di una garanzia statale dell’80% rivolta unicamente all’acquisto dell’abitazione principale. Coloro che intendono avvalersi della misura devono soddisfare alcuni requisiti:
• avere meno di 36 anni;
• avere un ISEE non superiore a 40.000 euro annui;
• avere un loan-to-value dell’immobile superiore all’80%;
• richiedere un prestito ipotecario di massimo 250.000 euro.
Anche l’immobile che si desidera acquistare deve rispettare precise caratteristiche per rientrare nell’agevolazione: deve essere l’abitazione principale; non essere classificato come un immobile di lusso; non rientrare nelle categorie catastali A1, A8 e A9 (case signorili, ville, castelli e palazzi); sorgere all’interno dei confini del territorio nazionale.

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Bonus nascite 2025: cos’è e come richiederlo

Un occhio di riguardo per la natalità: la linea fortemente intrapresa dall’Esecutivo a guida Meloni prosegue il suo corso e continua a garantire un sostegno alle famiglie anche attraverso misure rivolte a ceti meno abbienti. Il cosiddetto Bonus nascite, che può essere richiesto attraverso una domanda online sul sito dell’Inps oppure recandosi fisicamente presso uno sportello del Caf, prevede una “Carta per i nuovi nati” con contributo di mille euro per le famiglie con ISEE inferiore ai 40 mila euro.

Bonus asili nido 2025: cosa sapere

Anche in questo caso, si parla di una misura che prosegue – anzi, viene addirittura rinforzata – in continuità con quanto già garantito dal Governo in carica. Il Bonus asilo nido è un sostegno economico a rimborso sulle spese sostenute per l’asilo o per l’assistenza domiciliare. È destinata a famiglie con figli nati nel 2024 e può raggiungere un tetto massimo di 3.600 euro annui. Per ittenere il bonus occorre fare domanda entro il 31 dicembre dell’anno di interesse (in tal caso verrà restituita una somma unitaria) oppure richiederlo ogni mensilità. La variabile resta l’Isee, tutte le casistiche:
• famiglie con ISEE fino a 25 mila euro: bonus annuo di tremila euro da erogare in undici mensilità (272,72 euro al mese);
• famiglie con ISEE da 25.001 a 40 mila euro: bonus annuo di 2.500 euro da erogare in 11 mensilità (227,27 euro al mese);
• famiglie con ISEE di oltre 40 mila euro: bonus annuo di 1.500 euro da erogare in 11 mensilità (136,37 euro al mese).

Cos’è il Fondo dote famiglia 2025

In Bilancio, una ulteriore manovra pensata per famiglie con figli. Il Fondo dote famiglia è rivolto ai nuclei con figli in età scolastica e compresa tra i sei e i quattordici anni: si tratta di una somma da definire che andrà a coprire le attività extrascolastiche dei bambini e dei ragazzi. Per beneficiarne occorre un Isee non superiore ai 15 mila euro.

Bonus mamme 2025, cosa cambia

Anche il bonus mamme è confermato per tutto il 2025 ma la platea si espande: non è più destinato alle sole lavoratrici dipendenti ma viene rivolto anche alle lavoratrici autonome con almeno due figli e un Isee non superiore ai 40 mila euro (escluse le partite Iva con regime forfettario). Per richiederlo è sufficiente una certificazione scritta ai datori di lavoro. La misura prevede un esonero del 100% sui contributi previdenziali a carico delle madri lavoratrici. Nel caso in cui il figlio minore abbia un’età inferiore ai 10 anni, l’esonero è annuale e supera i dodici mesi nei casi in cui vi siano almeno tre figli.

Bonus mobili e ristrutturazioni 2025

Non si ragiona più di Isee in relazione al Bonus mobili, il cosiddetto Bonus ristrutturazioni o eco bonus: resta il valore del 50% sulla spesa ed è destinato ai soli interventi previsti sulla prima casa con tetto di spesa detraibile non superiore ai 96 mila euro per abitazione.
Rispetto alle seconde o terze proprietà da ristrutturare, il bonus erogabile non è superiore al 36% del valore complessivo della spesa. Il bonus è confermato anche per il biennio 2026-2027 con limiti di rimborso che scendono al 36% per la prima casa e al 30% per le altre. Si può accedere al bonus solo se i pagamenti sono stati effettuati con bonifico bancario o carta di debito o credito: in quel caso occorre conservare la documentazione sulle spese sostenute e indicare l’importo della detrazione nella dichiarazione dei redditi.

Bonus elettrodomestici 2025, cosa copre e quanto spetta

Allargando la platea alle famiglie, la Legge di Bilancio ha messo in previsione – al fianco del bonus mobili per la ristrutturazione della casa – anche bonus elettrodomestici rivolto a coloro i quali intendono rinnovare e sostituire gli elettrodomestici di casa non più ottimali e funzionali con apparecchi di classe energetica superiore e, più in generale, almeno di fascia B.
Il valore per famiglia del bonus elettrodomestici è di 100 euro ma raddoppia nel caso in cui vi sia un Isee non superiore ai 25 mila euro. La percentuale massima che può arrivare a coprire è del 30% sul costo complessivo.

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