PORDENONE – Parco Galvani, settembre 2020. Un ragazzino di dodici anni gioca sull’altalena, quando viene avvicinato da un immigrato pakistano che comincia a spingerlo e farlo volare sempre più in alto. A un certo punto Imran K., 34 anni, si sposta e comincia a spingerlo alla parte opposto. Le mani finiscono nel posto sbagliato una, due volte e il ragazzo reagisce: «Perché mi tocchi?».
Il processo
Il battibecco è stato notato da due steward che stavano vigilando nell’area verde cittadina e sono intervenuti. La vicenda è finita all’attenzione della Procura della Repubblica, che al termine degli accertamenti ha ravvisato il reato di violenza sessuale aggravata ai danni di un minore di 14 anni. Il processo è stato celebrato in udienza preliminare. L’avvocato Luciano Rizzo è stato ammesso al rito abbreviato e, sulla base dei soli atti processuali, il gup Francesca Vortali ha ritenuto che l’immigrato pakistano fosse responsabile delle contestazioni mosse dal pm Andrea Del Missier.
L’intervento degli steward
Il 34enne ha beneficiato dello sconto di pena di un terzo previsto dal rito ed è stato condannato a 1 anno e 4 mesi (concessa la condizionale). Alla vittima era stata nominata una curatrice speciale, l’avvocato Manuela Zanussi, che si è costituita parte civile con l’avvocato Marco Zucchiatti. Il giudice per le udienze preliminari ha stabilito un risarcimento di tremila euro, a cui se ne aggiungono altrettanti per le spese di costituzione.
Quel giorno al parco Galvani c’erano diversi bambini accanto di giochi. Il dodicenne si stava dondolando sull’altalena, quando l’immigrato ha cominciato spingere il sellino. Una scusa per palpeggiarlo? La versione della vittima è stata ritenuta credibile, il battibecco a cui ho hanno assistito gli steward avvalora la versione del minorenne. Quando gli addetti alla vigilanza nel parco si sono avvicinato, l’immigrato è scappato verso il centro città. Gli steward lo hanno inseguito a piedi informando subito le forze dell’ordine. L’uomo era stato poi bloccato dai poliziotti in piazza XX Settembre.
Dubbi della difesa
La difesa nutre dei dubbi sulla ricostruzione fatta dagli inquirenti e sulle responsabilità di Imran K., perplessità che, sottolinea l’avvocato Rizzo, saranno riproposte quando la sentenza sarà impugnata in Corte d’appello.
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