Luca Ghidini, Commissario cittadino di Forza Italia a Cremona, scrive così in merito al bilancio di previsione del Comune di Cremona:
“Mentre il Sindaco e la sinistra continuano a lamentarsi per la riduzione dei trasferimenti dallo Stato, il Ministero dell’Università e della Ricerca stanzia un contributo di €1.736.000 per il restauro di Palazzo Grasselli, futura sede del Conservatorio, dopo i € 1.300.0000 già concessi da Regione Lombardia. In compenso il Comune di Cremona prepara il regalo di fine anno per i cittadini e le imprese: un aumento dell’IMU sugli immobili per oltre € 1.000.000. Secondo gli esponenti di Fnc, il Comune di Cremona subirà un taglio pari a € 200.000: una sproporzione esorbitante se consideriamo il nuovo gettito fiscale previsto per lo stesso anno.
Ma con il bilancio di previsione del 2025, che verrà approvato nella prossima seduta del Consiglio Comunale, verranno aumentate le aliquote IMU su un’ampia serie di immobili.
Eliminando le agevolazioni previste per le aziende che avrebbero potuto insediarsi in città, la giunta rende Cremona meno competitiva rispetto ad altri comuni che invece adottano politiche che favoriscono l’attrattività. Meno imprese vuol dire meno sviluppo economico e quindi meno lavoro per i nostri giovani.
A subire l’aumento dell’imposta saranno anche i proprietari di abitazioni locate a canoni calmierati. È semplice immaginare chi pagherà le conseguenze di questa decisione: giovani coppie, lavoratori, studenti e persone meno abbienti.
Dalla “stangata” non vengono risparmiati neppure gli immobili e i terreni di proprietà delle Onlus e degli enti senza scopo di lucro, comprese le istituzioni pubbliche di beneficenza. Perché punire chi si dedica a rispondere ai bisogni degli altri senza lucrare?
Da ultimo un bello schiaffo anche a chi ha lavorato una vita fornendo un servizio ai cittadini al punto da vedersi riconosciuto l’impegno e i sacrifici per decenni. Ecco che dalle agevolazioni IMU vengono escluse anche le botteghe e le attività storiche premiate dalla Regione Lombardia.
Con buona pace degli esponenti della maggioranza l’aumento delle imposte previsto nel bilancio 2025 avrà ripercussioni dirette e indirette su molte più persone e imprese di quanto non si voglia far apparire con la consueta narrazione.
Infine, l’aumento dei componenti del Cda di AEM S.p.A., che a detta della maggioranza non comporterà incremento di costi (circostanza che verificheremo) è la riprova che non siamo in presenza di un’azienda che amplia il proprio perimetro di attività al punto da richiedere l’immissione di nuovi amministratori con maggiori competenze, ma nasce dall’esigenza della maggioranza di saldare i propri debiti elettorali nominando vecchi e nuovi amici, e dando loro piccole prebende. Una spartizione alla quale i partiti della coalizione di centrodestra hanno deciso di non partecipare. È lecito domandarsi per quale motivo i tre amministratori che hanno governato l’azienda negli ultimi tre anni abbiano percepito singolarmente un compenso superiore a quello dei nuovi cinque consiglieri per svolgere la medesima funzione.
Ebbene, è questa la discontinuità tanto sbandiera in campagna elettorale dalla sinistra?”
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