«La risposta di ATM alla interrogazione presentata sulle agevolazioni tariffarie per i disabili evidenzia una situazione inaccettabile per una città moderna e inclusiva come dovrebbe essere Messina.L’azienda ammette di non aver mai valutato tariffe specifiche per i cittadini diversamente abili, proponendo come unica soluzione un abbonamento promozionale da 50 euro annui accessibile a tutti. Non si tratta quindi di un’agevolazione specifica per i disabili, ma di una tariffa standard. Ancora più grave è la limitazione dello sconto del 30% ai soli associati all’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e ai soci dell’Ente Nazionale Sordi. Una discriminazione incomprensibile verso tutte le altre categorie di disabili che hanno uguale diritto alla mobilità. L’azienda si trincera dietro al contratto di servizio, sostenendo che non prevede un sistema di agevolazioni differenziate in base al grado di disabilità e al reddito. Una giustificazione che non può essere accettata da una società partecipata che dovrebbe avere come obiettivo primario il servizio ai cittadini, soprattutto quelli più fragili. Ho presentato una nuova interrogazione chiedendo una revisione del contratto di servizio e l’introduzione di un sistema di agevolazioni equo e differenziato. Altre città italiane lo hanno fatto, non vedo perché Messina non possa allinearsi agli standard più avanzati di inclusione sociale. Mi aspetto dall’amministrazione comunale e da ATM risposte concrete e non più giustificazioni burocratiche. La mobilità è un diritto che deve essere garantito a tutti i cittadini, soprattutto a quelli che si trovano in condizioni di maggiore difficoltà».Lo dichiara in una nota il vice presidente del Consiglio Comunale di Messina, Giandomenico La Fauci (Ora Sicilia).
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