Le festività riconosciute e retribuite sono un elemento importante del trattamento economico e contrattuale di ogni lavoratore. In questo articolo, illustriamo le norme vigenti in materia, i diritti dei lavoratori e le festività retribuite previste per il 2025, con particolare attenzione al loro impatto sul cedolino.
Tipologie di festività
Le festività si distinguono principalmente in due categorie:
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Festività nazionali
Le festività nazionali sono riconosciute su tutto il territorio italiano e devono essere retribuite, anche se non cadono in un giorno lavorativo. Esempi di festività nazionali includono il 1° maggio (Festa del Lavoro) e il 25 aprile (Festa della Liberazione).
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Festività infrasettimanali
Queste festività cadono in giorni feriali e comportano l’astensione dal lavoro con diritto alla normale retribuzione. Se la festività cade in un giorno lavorativo, il lavoratore ha diritto alla normale paga giornaliera; se invece cade in un giorno non lavorativo o di riposo settimanale, spetta una retribuzione aggiuntiva.
Trattamento economico delle festività
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Festività cadenti in giorni lavorativi
Quando una festività coincide con un normale giorno lavorativo, il lavoratore ha diritto alla retribuzione ordinaria, pur non prestando servizio.
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Festività cadenti in giorni non lavorativi o di riposo
In questo caso, il trattamento economico può variare:
- Retribuzione aggiuntiva: il lavoratore riceve una quota aggiuntiva pari a una giornata lavorativa, oltre alla normale retribuzione settimanale.
- Riposo compensativo: alcuni contratti collettivi (CCNL) prevedono, in alternativa, un giorno di riposo compensativo.
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Lavoro durante le festività
Se il lavoratore presta servizio in un giorno festivo:
- Ha diritto alla normale retribuzione giornaliera.
- Riceve una maggiorazione per lavoro festivo, stabilita dal CCNL (generalmente tra il 50% e il 100% della retribuzione oraria).
- Può essere previsto un giorno di riposo compensativo, in aggiunta o in alternativa alla maggiorazione.
Le festività soppresse
Alcune festività civili sono state soppresse con la Legge n. 54 del 5 marzo 1977, ma i lavoratori continuano a beneficiare di permessi retribuiti in sostituzione di queste giornate. Le festività soppresse includono:
- San Giuseppe (19 marzo)
- Ascensione (39 giorni dopo Pasqua)
- Corpus Domini (39 giorni dopo Pasqua)
- Santi Pietro e Paolo (29 giugno, tranne che a Roma)
- Unità Nazionale (4 novembre)
Il trattamento di queste giornate è regolato dai CCNL, che stabiliscono il numero di ore di permesso retribuito spettanti.
Calendario delle festività retribuite per il 2024
Per il 2024, le festività nazionali e infrasettimanali retribuite sono le seguenti:
1° gennaio (lunedì): Capodanno
6 gennaio (sabato): Epifania
1° aprile (lunedì): Lunedì dell’Angelo (Pasquetta)
25 aprile (giovedì): Festa della Liberazione
1° maggio (mercoledì): Festa del Lavoro
2 giugno (domenica): Festa della Repubblica
15 agosto (giovedì): Ferragosto
1° novembre (venerdì): Ognissanti
8 dicembre (domenica): Immacolata Concezione
25 dicembre (mercoledì): Natale
26 dicembre (giovedì): Santo Stefano
Santo Patrono: Festività locale legata alla sede di lavoro.
Le date indicate possono variare in base a disposizioni locali o al settore di appartenenza.
Calendario delle festività retribuite per il 2025
Per il 2025, il calendario delle festività prevede:
1° gennaio (mercoledì): Capodanno
6 gennaio (lunedì): Epifania
21 aprile (lunedì): Lunedì dell’Angelo (Pasquetta)
25 aprile (venerdì): Festa della Liberazione
1° maggio (giovedì): Festa del Lavoro
2 giugno (lunedì): Festa della Repubblica
15 agosto (venerdì): Ferragosto
1° novembre (sabato): Ognissanti
8 dicembre (lunedì): Immacolata Concezione
25 dicembre (giovedì): Natale
26 dicembre (venerdì): Santo Stefano
Santo Patrono: Festività locale.
Anche in questo caso, le date sono indicative e soggette a variazioni a seconda del CCNL o delle specificità locali.
Conclusioni
Le festività retribuite rappresentano un elemento importante per la tutela dei diritti dei lavoratori. La loro regolamentazione varia a seconda del calendario e del contratto collettivo applicabile, ma il principio generale è garantire una retribuzione equa e completa durante questi giorni, anche quando cadono in giornate di riposo o non lavorative.
Essere informati su come le festività influenzano il cedolino paga permette ai lavoratori di comprendere meglio i propri diritti e ai datori di lavoro di garantire un trattamento economico corretto, riducendo il rischio di contenziosi.
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