Continuano ad avvicendarsi i vari emendamenti alla Legge di Bilancio 2025, attualmente in Commissione Bilancio della Camera. Come riporta La Repubblica, si spera di riuscire a chiudere entro venerdì alla Camera. In queste ore c’è stato un dietrofront sull’aumento di stipendi dei ministri non eletti, su cui c’erano state varie polemiche.
Stabilizzazione precari Cnr, via libera all’emendamento
Tra le novità c’è l’okay all’emendamento congiunto tra Pd, Avs e M5s per la stabilizzazione dei precari del Cnr a cui nel 2025 andrà un contributo di 9 milioni per l’assunzione di ricercatori, tecnologi, tecnici e amministrativi. Il finanziamento sarà pari a 12,5 milioni nel 2026 e a 10,5 milioni a decorrere dal 2027.
“Ce l’abbiamo fatta! Dal 2025 verranno stanziati dieci milioni di euro all’anno per la stabilizzazione dei ricercatori precari del CNR. Un traguardo fondamentale che abbiamo raggiunto, dopo mesi di lotta accanto ai ricercatori Precari Uniti ed ai sindacati, attraverso un emendamento congiunto sottoscritto con Pd ed Avs. Mentre il Governo taglia i fondi all’Università e alla Ricerca, noi investiamo parte del nostro ‘tesoretto’ in uno dei più importanti istituti di ricerca del Paese. Del resto in questi anni come M5S abbiamo costantemente lavorato per salvaguardare la ricerca italiana. Con il Presidente Conte siamo stati al CNR e messo in campo ogni azione possibile per ottenere risposte concrete. Certo, la cifra apposta con l’emendamento non riesce ovviamente a risolvere in maniera definitiva il problema dei ricercatori precari, ma è un segnale fondamentale per ribadire l’importanza della Ricerca per il futuro del Paese. La lotta al precariato è da sempre una battaglia del M5S che continueremo a condurre con la stessa determinazione che ha portato al risultato di oggi”, così il deputato Antonio Caso, Capogruppo M5S in Commissione Cultura, come riporta AgenParl.
“C’è chi ha alle spalle dieci o quindici anni di precariato oltre che 40 o più anni d’età. Insieme a famiglie e figli a carico. Sono i ricercatori del Cnr che, da anni, attendono di essere, finalmente, stabilizzati. Un piccolo ‘esercito’ che, da alcune settimane, sta effettuando un’assemblea permanente con presidio nella sede romana del Cnr in piazza Aldo Moro. Negli scorsi giorni gli onorevoli Piccolotti, Fratoianni, Bonelli, Schlein e Conte hanno partecipato alle mobilitazioni e hanno promesso di sostenere questo emendamento che oggi finalmente è stato approvato all’unanimità grazie ai fondi parlamentari di Avs, Pd e Movimento 5 stelle. Siamo davvero contenti di aver messo il 200% dei fondi in più di quanto previsto dal Cnr. Grazie a questo voto almeno 300 ricercatori saranno stabilizzati. Un primo passo che parla di dignità e di futuro”. E’ quanto dichiara il capogruppo di Avs nella commissione Bilancio della Camera, Marco Grimaldi, come riporta Ansa.
Via libera anche a un emendamento della maggioranza e di Az e Iv alla manovra per incrementare il contributo per le scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità. Si tratta di 50 milioni per l’anno 2025 e 10 mila euro annui a decorrere dal 2026. Ritirato l’emendamento identico di Lorenzo Cesa e Noi Moderati che proponeva un bonus di 1.500 euro per le scuole paritarie per famiglie con Isee fino a 40 mila euro.
Fondo psicologico per le scuole
Arriva un fondo per il servizio di sostegno psicologico in favore degli studenti nelle scuole. La proposta di modifica, voluta dal Pd, prevede una dotazione di 10 milioni per il 2025 e 18,5 milioni a decorrere dal 2026.
“Siamo molto soddisfatti per l’approvazione di un emendamento del Pd, sottoscritto da tutte le forze di opposizione, che istituisce un fondo per il servizio psicologico a favore di studentesse e studenti. In via sperimentale saranno attivati presìdi territoriali di esperti psicologi a supporto delle istituzioni scolastiche. Il fondo sarà dotato di 10 milioni per il 2025 e 18,5 a decorrere dal prossimo anno. Si tratta di una misura importante, fortemente voluta dal Pd e in linea con le nostre battaglie parlamentari degli ultimi anni, per supportare le scuole e tutta la comunità scolastica in un momento in cui tra i più giovani si manifesta un forte disagio che deve essere affrontato con strumenti efficaci. Abbiamo un grande problema che non possiamo più trascurare: la salute mentale, ce lo dicono molto chiaramente i numeri, è un tema di cui dobbiamo farci carico tutti. Abbiamo il dovere come istituzioni di mettere in campo soluzioni che diano strumenti ai più giovani, alle famiglie e alle scuole per affrontare le fragilità”. Lo scrive Irene Manzi, capogruppo del Pd in commissione istruzione.
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