Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Affitto Immobili
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste Abruzzo
Aste Basilicata
Aste Calabria
Aste Campania
Aste Emilia Romagna
Aste Friuli Venezia Giulia
Aste Italia
Aste Lazio
Aste Liguria
Aste Lombardia
Aste Marche
Aste Molise
Aste Piemonte
Aste Puglia
Aste Sardegna
Aste Sicilia
Aste Toscana
Aste Trentino Alto Adige
Aste Umbria
Aste Valle d'Aosta
Aste Veneto
Auto - Moto
bed & breakfast
Immobili
Napoli, smantellata una centrale del “pezzotto”: 3 misure cautelari – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni


Smantellata una centrale del “pezzotto” a Napoli

Vasta operazione del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, in sinergia con il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma, che ha portato alla luce un caso di pirateria informatica che ha coinvolto una centrale IPTV illegale con sede nel capoluogo campano. L’operazione ha consentito di smantellare un’organizzazione dedita alla trasmissione non autorizzata di palinsesti, serie televisive e altri contenuti d’intrattenimento provenienti dalle principali piattaforme di streaming.

Una centrale IPTV illegale è una centrale che trasmette contenuti televisivi e di intrattenimento senza autorizzazione, utilizzando la tecnologia IPTV (Internet Protocol Television). Queste centrali trasmettono illegalmente palinsesti, serie televisive e altri contenuti delle principali piattaforme di streaming sul web e sui social network.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Silvio Pavia e dal procuratore aggiunto Alessandro Milita, hanno rivelato una struttura criminale ben organizzata. Il promotore dell’associazione a delinquere aveva messo in atto un sistema di distribuzione di contenuti illeciti – pezzotto – su diverse piattaforme, inclusi web e social network, attirando migliaia di clienti attraverso l’offerta di un servizio a pagamento. Per soli 10 euro al mese, o 80 euro all’anno, l’organizzazione è riuscita a conquistare un vasto pubblico, incassando – in soli 4 anni – oltre 850mila euro.

Coinvolti 6mila utenti

Dall’operazione è emerso non soltanto il guadagno economico dell’attività illecita, ma anche il lato più oscuro della criminalità, legato alla commercializzazione di contenuti pedopornografici. Gli investigatori hanno infatti scoperto che il “pirata” non si limitava alla sola trasmissione di opere audiovisive, ma gestiva anche una chat privata in cui venivano messi in vendita video e foto pedopornografici, sempre a pagamento.

Le indagini hanno utilizzato un’innovativa attività di analisi forense per confrontare le tracce informatiche presenti sui filmati dei minori con i codici hash già classificati come materiale pedopornografico a livello internazionale. Durante le perquisizioni, sono stati sequestrati una sala server abusiva, moderni apparati informatici per generare valute virtuali e sostanze stupefacenti derivate dalla cannabis, prodotte in una serra indoor attrezzata con irrogatore, luci e termostato. La serra era situata negli stessi locali adibiti a centrale IPTV.

Le indagini sono state coordinate dalla sezione di Criminalità economica della Procura della Repubblica di Napoli.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

Il numero degli utenti coinvolti nella vicenda è ida capogiro: circa 6.000 persone sono state individuate come fruitori dei servizi offerti dall’organizzazione criminale, e per loro saranno comminate sanzioni amministrative che variano tra i 150 e i 5.000 euro. Le modalità di pagamento utilizzate da questi utenti sono state diverse: molti di loro hanno effettuato transazioni sia su conti correnti italiani che esteri, mentre duemila avrebbero utilizzato criptovalute, versando i pagamenti su 64 wallet digitali attualmente bloccati.

Tre misure cautelari

A seguito delle indagini, sono state adottate misure cautelari nei confronti di tre individui coinvolti nella gestione della centrale IPTV. In particolare, il promotore è stato arrestato e condotto in carcere, mentre i suoi due complici sono stati sottoposti a obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.

Le perquisizioni messe in atto nelle abitazioni dei membri dell’organizzazione hanno portato al sequestro di un consistente numero di prove. Tra queste, sono stati rinvenuti circa 1.600 contenuti pedopornografici, commercializzati attraverso la piattaforma di messaggistica istantanea di WhatsApp.

La pirateria informatica sempre più diffusa

La questione della pirateria informatica, in particolare nel contesto delle piattaforme di streaming, è diventata un fenomeno globale che merita attenzione e interventi tempestivi. Le attività di questo tipo non danneggiano soltanto le aziende che investono considerevoli risorse nella creazione di contenuti di qualità, ma minano anche le basi dell’equità del mercato. Inoltre, non va sottovalutato l’aspetto legato alla distribuzione di contenuti pedopornografici, che richiede un intervento coordinato a livello internazionale.

Il caso di Napoli rappresenta un campanello d’allarme per le istituzioni italiane e per l’intera comunità internazionale. È fondamentale che vengano implementate politiche più incisive contro la pirateria e che le forze dell’ordine collaborino in modo più stretto per affrontare le nuove tecnologie utilizzate da questi gruppi criminali. La necessità di educare la popolazione riguardo ai rischi associati alla pirateria e alla fruizione di contenuti illeciti è altrettanto cruciale. Le conseguenze per coloro che partecipano a tali attività non riguardano solo aspetti legali, ma includono anche ripercussioni morali e sociali.

La pirateria informatica è un crimine che richiede un approccio multifattoriale per essere contrastato. La sensibilizzazione, la legislazione e l’innovazione tecnologica devono andare di pari passo per creare un ambiente digitale più sicuro e resiliente. La lotta contro la pirateria informatica è una responsabilità condivisa che coinvolge tutti gli attori della società.



Source link

Gestione Bed & Breakfasts

Finanziamenti Bed & Breakfasts

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Conto e carta difficile da pignorare

Proteggi i tuoi risparmi

Finanziamo strutture per affitti brevi

Gestiamo strutture per affitto breve

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui