Sassari L’inverno sta arrivando: come la frase famosa di una fortunata serie tv. E sarà l’inverno più caro della storia: qui nessuna finzione, è tutta realtà. A lanciare l’allarme è un report di Ecco, il think tank italiano per il clima. Le previsioni sulle bollette del gas per i mesi dal 2024 al 2025 sono salate. Il peggio sembrava superato dopo l’ultimo biennio con lo scoppio del conflitto russo-ucraino e i mercati destabilizzati. L’aumento dei costi di rifornimento, trasporto e gestione va unito allo stop deciso dal governo ai bonus energetici. Piangono le famiglie «ma anche le imprese», fa notare il presidente regionale di Confartigianato che fa presto il conto. Da nord a sud dell’isola le attività dovranno far fronte a 261 milioni di euro di costi extra.
Le motivazioni
Il prezzo del gas in Italia ha raggiunto i 48 euro per megawatt-ora. Un record dovuto, secondo l’analisi degli esperti, «all’instabilità geopolitica nei Paesi fornitori, nonostante gli stoccaggi nel nostro Paese siano pieni e i gasdotti per l’importazione del combustibile siano stati utilizzati per meno della metà della loro capacità negli ultimi dodici mesi». La natura poi ricorda all’uomo che è più forte: e si prospetta un inverno più rigido del solito.
Il quadro sardo
Le stime sarde si posizionano nella media tra i dati osservati a Milano, a Roma e a Palermo da Ecco. Per riscaldare, cucinare e produrre acqua calda in un’abitazione di 70 metri quadri con classe energetica G nel capoluogo lombardo, una famiglia spende, nel periodo tra novembre 2024 e marzo 2025, circa 1403 euro: 232 euro (il 20%) in più rispetto al periodo di crisi (2022-23) e 571 euro (il 68%) in più rispetto al periodo pre-Covid (2019-20). Se la casa è di 110 mq, la spesa salirà a 2143 euro (+382 euro rispetto all’inverno 2022-2023). Come appendice dello studio nazionale, la ricercatrice senior di Ecco, Francesca Andreolli, tira fuori anche delle stime sul contesto sardo: «Per un appartamento di 70 metri quadri, tra novembre e marzo a Cagliari una famiglia spende ben 1.080 euro. Nell’inverno 2022-2023 erano 710 euro».
Gli aumenti nell’isola
A fare i conti per la Sardegna, interpellato in proposito, è Giacomo Meloni, numero uno di Confartigianato. Le spese in più si aggirano sul 30 per cento, sostiene, e rischiando di mettere in ginocchio «le imprese sarde che, lentamente e con tanta fatica, stanno uscendo dagli aumenti monstre dei prodotti energetici e noi siamo seriamente preoccupati da questa notizia», spiega allarmato Meloni. «Non vorrei che le nostre officine, i nostri cantieri e i nostri laboratori, a causa dell’impennata dei costi che sarebbe impossibile da trasferire sui consumatori finali, fossero costretti a rinunciare ai nuovi ordini, nonostante la fortissima richiesta di beni e servizi».
Provando a immaginare l’ulteriore peso sulle spalle delle 95mila piccole e medie imprese dovute al segno più di gas ed energia, la zona messa più a dura prova è la provincia di Sassari, soprattutto la Gallura, dove le imprese pagheranno 96 milioni di euro in più. Seguono Cagliari, cresciuta di 71 milioni, il Sud Sardegna, 41 milioni, Nuoro 29 milioni e Oristano 24 milioni. «Particolarmente colpite sarebbero le imprese altamente energivore di gas, in primis i panifici e a seguire quella della produzione di ceramica, vetro, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica senza dimenticare i carrozzieri che utilizzano i forni», ricorda Giacomo Meloni.
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