Se non fai queste dichiarazioni rischi di perdere migliaia di euro: mettiti in regola per non passare guai!
Ormai la maggior parte delle persone ha un conto corrente, uno strumento bancario diventato sempre più indispensabile. Questi, infatti, semplifica pagamenti, risparmi e gestione delle finanze personali. Tuttavia, oltre alla praticità, è importante sapere che esistono alcune implicazioni fiscali che non tutti conoscono.
Quando si parla di dichiarazione dei redditi, molte persone credono che solo i redditi da lavoro o le proprietà immobiliari siano rilevanti. In realtà, anche altri aspetti possono influire sulle dichiarazioni annuali. È fondamentale sapere come dichiarare correttamente tutte le proprie attività finanziarie, inclusi i conti bancari.
Le regole fiscali italiane stabiliscono che non tutto il denaro depositato debba essere incluso nel calcolo dell’Irpef. Questo vale soprattutto per i conti correnti e gli strumenti di deposito. I risparmi accumulati non vengono considerati come reddito imponibile e gli interessi maturati sono generalmente tassati alla fonte. Tuttavia, questa regola non è universale e alcune eccezioni richiedono attenzione.
Infatti, vi sono alcuni casi specifici in cui le informazioni relative ai conti correnti devono essere fornite durante la compilazione della dichiarazione dei redditi.
Dichiarazione dei conti correnti: quando è obbligatoria?
La normativa richiede di includere nella dichiarazione dei redditi la giacenza media dei conti correnti, libretti di risparmio e conti deposito, ma solo in alcune circostanze. Questo obbligo riguarda principalmente chi ha conti detenuti all’estero o chi supera specifiche soglie di giacenza. In questi casi, è necessario compilare il quadro RW del modello Redditi o, a partire dal 2024, il quadro W del modello 730.
Questi quadri servono non solo per calcolare le imposte dovute, ma anche per il monitoraggio fiscale delle attività estere. Ad esempio, se si possiede un conto all’estero con una giacenza media superiore a 5.000 euro, è obbligatorio dichiararlo. Lo stesso vale se, nel corso dell’anno, il valore massimo giornaliero del conto ha superato i 15.000 euro, anche se la giacenza media è inferiore.
Sanzioni salate per chi non dichiara
Chi non dichiara i conti correnti obbligatori rischia sanzioni pesantissime. Se la dichiarazione viene inviata in ritardo, entro 90 giorni dal termine previsto, si applica una multa di 250 euro. Tuttavia, se il quadro RW o W non viene compilato del tutto, le sanzioni possono variare dal 3% al 15% dell’importo non dichiarato per conti in Paesi non inclusi nella Black List. Per conti in Paesi della Black List, la multa sale dal 6% al 30% della somma non dichiarata.
È quindi essenziale prestare attenzione e mettersi in regola con gli obblighi fiscali, per evitare spiacevoli sorprese e possibili guai economici.
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