Con 211 voti a favore e 117 contrari il governo incassa alla Camera la fiducia sulla manovra 2025. Le dichiarazioni di voto finale sul provvedimento saranno a partire dalle 21. Il valore della legge di bilancio era stato indicato in circa 30 miliardi al momento della presentazione in Parlamento.
Cosa c’è nella manovra
Il Ddl bilancio conferma e rende strutturale il taglio del cuneo fiscale e lo schema a tre delle aliquote Irpef. Confermato il bonus-bebè e l’estensione dei benefici contributivi per le mamme lavoratrici. Tra le novità per il mondo delle imprese e del lavoro, l’Ires premiale e la possibilità di andare in pensione a 64 anni (ma con 25 anni contributivi e la previdenza complementare).
Circa 300 le correzioni apportate rispetto al testo originario: scomparsa la figura dei revisori del Mef nelle società che hanno ottenuto finanziamenti pubblici, attenuata la stretta su criptovalute, la cui tassazione salirà al 33 per cento ma dal 2026. Limitata anche l’applicazione della webtax, che interesserà solo le aziende con almeno 750 milioni di fatturato. Tutte rivisitazioni arrivate direttamente da settori della maggioranza.
Per quanto riguarda il blocco del turnover nella pubblica amministrazione, il vincolo alle nuove assunzioni è saltato per gli enti locali e le camere di commercio.
Le critiche delle opposizioni
Dure le opposizioni: “Ciò che abbiamo visto nell’iter di questa manovra è talmente imbarazzante che la 76esima fiducia dall’inizio della legislatura è l’ultimo dei nostri problemi: con le auto-accuse di Bignami in Commissione, siete la prima maggioranza della storia che si fa ostruzionismo da sola. Siamo alla terza legge di bilancio del Governo Meloni e le uniche misure utili al Paese sono quelle che avete ereditato dal Governo precedente. Per il resto torna in voga l’austerità per tutti, le mancette elettorali, il ponte sullo Stretto, il Sud al guinzaglio del potente di turno. Il punto non è far quadrare semplicemente i conti, ma a chi far pagare il conto: avete deciso di farlo pagare ai più poveri!”. Così il deputato dem Ubaldo Pagano annunciando il voto contrario del Pd.
“Gli stipendi sono fermi o vanno indietro, la loro capacità reale di inseguire il costo della vita si riduce e la politica è incapace di dare risposte o sceglie di non fare. E nel Paese crescono le diseguaglianze, pochi ricchi stanno accumulando ancor più ricchezze. Ma se uno ha miliardi, non è giusto chiedergli qualcosina, che non lo caccia certo in povertà, per redistribuire quelle risorse e poter investire nel futuro? Oltre a noi nessuno ha il coraggio di dire questo, basterebbe una patrimoniale sulle grandissime ricchezze”, è intervenuto Nicola Fratoianni (Alleanza Verdi e Sinistra).
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui