L’impresa declinata al femminile è una storia fatta di numeri e, in fondo, quelli hanno sempre ragione. Le aziende piccole, medie, giovanili, tutte le aziende, insomma, vivono il passaggio nel campo minato di una delle crisi più complesse del ventunesimo secolo. Uno scenario che spinge le attività produttive, inevitabilmente, sul bordo dell’incertezza. Lo scenario definito dall’ultimo report del Sole, sulla qualità della vita, rivela segnali incoraggianti in Calabria con un dato occupazionale di genere in crescita in quasi tutte le province. Solo a Cosenza (-3,9%) e Crotone (-4,1%) le quote rosa restano poco determinanti nel lavoro.
Demografia
L’impresa al femminile rimonta. Nell’ultima rilevazione dello scorso 30 ottobre, in Italia, i dati rivelano una consistenza di 1.317.221 siti aziendali retti da “capitane”, che costituiscono il 22,27% dell’intero tessuto economico. In sostanza, un’attività su cinque è gestita da donne. Numeri e tendenze che mostrano un paese ancora in ritardo nell’Unione Europea. Il cambio di paradigma che vive il Mezzogiorno nell’economia, attraversa anche l’imprenditoria al femminile che proprio al Sud mostra segnali in controtendenza. Crescono le attività guidate da donne. In Calabria, i presidi in rosa sono 43.411 che corrispondono a una densità del 23,56% del totale. La forza del ceto imprenditoriale di genere si riscontra nel dato dell’occupazione con oltre 3 milioni di addetti nelle imprese femminili (14% del totale dei lavoratori) mentre in Calabria sono 84 mila gli addetti che costituiscono il 20% del totale regionale.
Terziario
Nel Commercio le aziende che operano, complessivamente, in Calabria sono in tutto 54.655 con 102.643 addetti. Le attività a conduzione femminile sono 13.001 (con netta predominanza di imprese di commercio al dettaglio), il peso è pari al 23,78% (la media nazionale è del 23,48%), mentre sono 22.352 i lavoratori (21,78%) impiegati. Anche il comparto turistico, storico driver dell’economia calabrese, fa registrare un trend di crescita dell’impresa di genere. Il peso delle aziende turistiche femminili è di 4.835 sedi (27,58% la media del paese è del 28,64%) con 10.907 addetti (24,09% contro una media nazionale ferma al 21,22%).
Dinamismo Anna Gallo, da Cosenza ha scalato le gerarchie diventando vicepresidente nazionale del Gruppo Terziario donna di Confcommercio. E dal suo osservatorio valuta con entuisiasmo la rimonta femminile: «I dati più recenti confermano il ruolo sempre più rilevante delle donne nel tessuto economico. In Italia, oltre 1,3 milioni di imprese femminili rappresentano il 22,27% del totale, dimostrando il contributo significativo delle donne imprenditrici. A livello regionale, in Calabria, questa presenza è ancora più marcata, arrivando a toccare il 23,56%. Questi numeri, superiori persino alla media nazionale, sottolineano la capacità e la determinazione delle imprenditrici locali, che si distinguono per la loro resilienza e visione strategica. I comparti del commercio e del turismo confermano il peso significativo delle imprese femminili. Nel commercio, nella provincia di Cosenza, ad esempio, il 23,02% delle imprese è a conduzione femminile, un dato in linea con la media nazionale e regionale. Ancora più rilevante è l’impatto occupazionale: queste imprese impiegano il 21% del totale dei lavoratori del comparto commerciale cosentino, un valore sensibilmente superiore alla media nazionale del 16,07%. Nel turismo, un settore strategico per la nostra economia, le imprese femminili rappresentano il 27,58% del totale in Calabria, impiegando il 24,09% degli addetti del comparto. Anche in questo caso, il peso occupazionale supera la media nazionale, che si attesta al 21,22%. Questi numeri dimostrano la capacità delle imprenditrici di valorizzare le risorse locali e di contribuire alla crescita economica con un approccio innovativo e sostenibile».
Futuro C’è un solo modo per fermare l’arroganza della crisi: rinforzare gli argini dell’imprenditoria con risorse femminili. Secondo Anna Gallo, «i dati confermano che le imprese femminili sono un pilastro fondamentale dell’economia e un motore di innovazione e inclusione sociale. Tuttavia, affinché possano continuare a crescere e affrontare con successo le sfide del mercato, è essenziale che vengano supportate con politiche mirate. Mi riferisco, in particolare, all’accesso agevolato al credito, a programmi di formazione continua e al rafforzamento delle reti di networking. Come presidente del Gruppo Terziario Donna di Confcommercio Cosenza, sono orgogliosa dei risultati raggiunti dalle imprenditrici della nostra provincia e regione. Questi successi, frutto di impegno, competenza e visione, rappresentano un esempio concreto del contributo fondamentale delle donne all’economia territoriale. È cruciale che vengano sostenuti con interventi strategici per rafforzarne la competitività e consolidarne il ruolo nel progresso economico e sociale».
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