Come di consueto, prima che si concluda l’anno, il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto la conferenza stampa spesso definita “fiume” per la durata, quest’anno è durata quattro ore e mezza, insomma la definirei “Nilo”.
Al solito Putin ha mostrato l’abituale calma, anzi la definirei pacatezza, perché ha sempre evitato di usare toni sontuosi, seppur, come ovvio, ha chiarito di aver avuto un ruolo decisivo nel momento più critico per la Russia, sentite cosa ha detto a tal proposito:
“Credo di non aver solo salvato la Russia, credo che ci siamo allontanati dall’orlo dell’abisso, perché tutto quello che è successo alla Russia prima e dopo le dimissioni di Boris Eltsin ci ha portato alla completa perdita della nostra sovranità. E senza sovranità la Russia non può esistere come stato indipendente”.
“Ho fatto di tutto per garantire che la Russia fosse una potenza indipendente e sovrana, in grado di prendere decisioni nel proprio interesse e non nell’interesse di quei paesi che l’hanno attirata a sé, dandole pacche sulla spalla per usarla per i propri scopi”.
Quanta verità in queste parole.
Ma voglio sottolineare subito il passaggio che Putin ha avuto nei confronti … attenzione non del nostro Paese, e men che mai nei confronti dei nostri politici, ma nei confronti della società italiana, sentite le sue parole: “Nella società italiana si nutre simpatia verso la Russia, è una cosa che sentiamo”.
Grazie Presidente Putin, è proprio così!
Ed ha voluto anche dedicare un breve ricordo a Silvio Berlusconi, definito “un uomo operoso con una forte presa sulla sua gente”.
Il Presidente russo poi ha voluto sottolineare che l’economia russa, nonostante le sanzioni, cresce e cresce non solo molto di più dell’economia europea (superare la crescita dell’economia europea è troppo facile), ma anche di quella americana.
Nella parte dedicata all’economia non è mancata anche uno stoccata nei confronti del Governatoredella Banca Centrale della Federazione russa, Elvira Nabiullina.
Ma è bene a tal proposito ricordare alcuni aspetti che forse non sono a conoscenza del grande pubblico.
Figlia di un camionista e di una operaia, la Nabiullina si è laureata in economia all’Università Statale di Mosca, successivamente è stata selezionata per il programma World Fellows dell’Università Yale in Connecticut. Parla in maniera fluente oltre al russo anche l’inglese ed il francese.
Ultimamente i media occidentali hanno insistito molto sul rapporto diciamo … non idilliaco fra Putin e la Nabiullina, i giornali economici occidentali, ed in particolare quelli anglosassoni hanno più volte ipotizzato che per la Governatrice della Banca di Russia i giorni fossero contati.
Ma va ricordato che fu Vladimir Putin a nominare Ministro dello sviluppo economico e del commercio la Nabiullina, carica che ha ricoperto per cinque anni, dal 2007 al 2012, e negli stessi anni Putin l’ha voluta come suo consigliere economico.
Dal 2013 è poi stata nominata Presidente della Banca Centrale della Federazione russa, carica chequindi sta ricoprendo da 12 anni.
Quindi il rapporto di stima con Putin dura da quasi 18 anni ed in questi diciotto anni la Nabiullinaha ricoperto altissime cariche in campo economico e finanziario, pur non avendo mai aderito ad alcun partito e quindi risultando tutt’ora, dal punto di vista politico, una indipendente.
Infine si dice che nel 2022 abbia presentato le proprie dimissioni, ma sIAno state respinte proprio dal Presidente Putin.
Ma proseguiamo nell’analizzare la lunga conferenza stampa del Presidente Putin.
Per quanto riguarda gli obiettivi bellici, Putin ha detto “Ci stiamo avviando verso il raggiungimento degli obiettivi delineati all’inizio di questa vicenda”.
Ed a proposito della propria potenza bellica non ha resistito alla tentazione, ha voluto infatti magnificare i gioiellI del loro armamento bellico, i nuovi missili Oreshnik, il cui nome è veramente curioso, Oreshnik infatti in russo significa nocciola.
Insomma se ti arriva una nocciolina in testa, fa proprio male …
Ebbene torniamo seri, Putin ritiene che quei missili, al momento, siano imbattibili, ed ha umiliato i nemici sfidandoli, sentite quale sfida ha lanciato:
«Si determini un obiettivo da colpire, diciamo a Kiev. Loro concentrano tutte le loro forze di difesa contraerea. Noi colpiremo con i nostri nuovi missili Oreshnik, e poi vediamo cosa succede».
Ebbene cari ascoltatori, se l’Occidente accettasse questa sfida, io non vorrei trovarmi, nemmeno per tutto l’oro del mondo, nel punto stabilito come obiettivo.
Ecco io penso che dopo aver ascoltato quelle parole, dopo aver ricevuto quella sfida, spero che a nessuno in Occidente venga la malaugurata idea di far perdere la pazienza al Presidente Putin.
L’ultima cosa che vorrei è una dimostrazione dell’efficacia di questi Oreshnik.
Infine Putin, riferendosi alla zona di Kursk, ha detto: «Non posso e non voglio fornire la data precisa di quando la regione verrà liberata. Ma assicuro che lo faremo, è la cosa più importante per noi».
Infine ha fatto correttamente notare che gli eventuali negoziati di pace dovrebbero cominciare dopo che in Ucraina sia stata ripristinata la legittimità democratica, ineccepibile anche questo punto, sentite ancora il Presidente russo:
«La Costituzione ucraina non contempla la possibilità di prolungare i poteri del presidente nemmeno nelle condizioni del regime marziale.
Con chi parlare, visto che il capo di Stato non è legittimo?
Se qualcuno andrà alle elezioni e le vincerà, gli parleremo. Chiunque sia, anche Zelensky. Se mai arriveremo alla firma di documenti congiunti, lo dovremo fare con rappresentanti legittimi, eletti dal popolo. Tutto qui».
Grande lezione di democrazia data all’Occidente.
Grazie Presidente Putin.
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