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Ricchi da Superbonus e Crediti per Miliardi: Chi è Giovanni Barzago Condannato per Frode sui Crediti Fiscali #finsubito prestito immediato


Il futuro di centinaia di famiglie italiane e di alcune migliaia di lavoratori dipende oggi dall’operazione finanziaria di uno studente di 23 anni: Edoardo Barzago ha acquistato crediti del Superbonus 110 per cento per un valore complessivo di due miliardi e 400 milioni. Proprio così: 2,4 miliardi di euro. Ma, da quanto lui stesso ammette a Today.it, non li ha ancora collocati sul mercato. E quindi, al momento, non è in grado di pagarli. Anche il padre si occupava di crediti fiscali. Ora però è detenuto a Milano nel carcere di Opera. L’abbiamo scoperto grazie alla segnalazione di alcuni lettori, che stanno seguendo la lunga inchiesta di Cesare Treccarichi su Today.it.

Chi è Giovanni Barzago, il papà dello studente che possiede crediti per miliardi

Giovanni Barzago, 54 anni, il papà (nella foto sopra), è stato condannato in via definitiva con sentenza del 2017, confermata nel 2019 dalla Corte di cassazione. E per questa ragione sta scontando oltre dieci anni di reclusione. Il reato contestato è indebita compensazione di crediti inesistenti e mancato versamento dell’Iva. Una delle forme di frode fiscale. Dal carcere esce soltanto di giorno per andare a lavorare nello Studio legale Anna Ferraris & Partners in via Soresina 11 a Milano, una società a responsabilità limitata che si occupa anche di Superbonus e crediti deteriorati. Proprio lì lo abbiamo trovato.

Da semilibero, come Today.it ha potuto verificare, Giovanni Barzago è comunque in contatto con il figlio. E quando gli chiediamo del collocamento dei 2,4 miliardi di crediti e su quale borsa internazionale avverrà (la cartolarizzazione tanto promessa a famiglie e imprese coinvolte), Barzago ci supplica di aspettare la prossima settimana. Che, come tutti sanno, è la stessa dell’arrivo di Babbo Natale. Poi resterà soltanto la Befana. Visto che il presunto banchiere scelto per collocare i crediti all’estero, secondo quanto dice Edoardo Barzago a Today.it non ha la licenza per operare. Si chiama Christopher Aleo (non indagato, nella foto sopra, con l’attrice Maria Grazia Cucinotta) e frequenta i migliori hotel di Dubai.

Ecco cosa succede ai crediti del Superbonus non collocati in scadenza 

Subito dopo, infatti, anche il figlio Edoardo ci chiederà di aspettare. Di settimana in settimana, l’anno è passato. E i crediti 2024 in scadenza valgono oggi come le pagine del calendario vecchio la notte di San Silvestro: “Soltanto il peso della carta”, commenta un impresario edile che rischia di dover chiudere l’attività (nella foto sotto, uno degli avvisi di Edoardo Barzago sulla Gazzetta Ufficiale).

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

Non eravamo sicuri di trovarlo. A metà pomeriggio, proviamo a telefonare allo studio legale di via Soresina 11 a Milano, dove il papà dello studente lavora grazie all’autorizzazione del Tribunale di sorveglianza, che ha valutato la sua buona condotta in carcere. E la segretaria, molto gentile, lo va a chiamare.

La somma di una parte dei crediti acquistati da Edoardo Barzago, 23 anni (Gazzetta Ufficiale)

A un certo punto della nostra telefonata, Giovanni Barzago dice: “Sono diciotto mesi che stiamo diventando tutti matti”. In che senso “stiamo”? Forse gli è scappata, si corregge: “Loro – riprende – sono diventati tutti matti nel fare rifare documenti”. Loro è riferito al figlio, Edoardo Barzago. Ancora non si è laureato in Economia e già possiede crediti per la bellezza di due miliardi e 400 milioni. Li ha acquistati da famiglie e imprenditori disperati, rimasti incagliati dopo il dietrofront del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti: basta cessione del credito, basta regali di Stato, basta Superbonus 110 per cento.

Il processo contro Giovanni Barzago: cosa rivela la sentenza definitiva 

Un passo indietro nella storia. Il 15 febbraio 2019 la Corte di cassazione pubblica la sentenza che conferma la decisione di primo grado del Tribunale di Bergamo, in parte riformata dalla Corte d’appello di Brescia. L’indagine l’ha portata a processo la Procura bergamasca dopo un’inchiesta della guardia di finanza sull’evasione di numerosi imprenditori lombardi e di un famoso fiscalista della città. Giovanni Barzago, appunto.

I giudici della suprema corte, terza sezione, fanno riferimento a “tutte le condotte commesse a far data dall’8 luglio 2009” nei confronti di Giovanni Barzago. E di Cesare Barzago, che è il padre di Giovanni e nonno di Edoardo. “Sono stati accertati plurimi fatti di reato. In particolare, Giovanni Barzago e N. R. sono stati ritenuti responsabili… di aver omesso il versamento delle somme dovute a titolo di tributi”. Segue il calcolo di alcune centinaia di migliaia di euro. 

La Cassazione, anche il nonno condannato: “Associazione a delinquere e truffa”

Giovanni Barzago, sempre secondo la sentenza (nella foto sotto, la conclusione), era “dedito alla reiterazione di reati in materia fiscale” e “aveva continuato a delinquere anche dopo la sua condanna con sentenza di patteggiamento e la sua sottoposizione a gravi misure cautelari”, attraverso il suo studio Uni Proget Group srl, poi rinominato Informative Group. Era una rete di società di cui è stata titolare di quote e, in alcune, amministratrice anche la moglie. Altro caso, riportato dalla Cassazione nella sentenza che ha respinto uno dei numerosi ricorsi della famiglia Barzago: “Il credito Iva che era stato portato da varie imprese in compensazione, era maturato per un complessivo importo di circa 8 milioni e 700 mila euro, in seno a un’azienda artigiana che aveva avuto un volume di affari, relativo all’anno, pari a soli 7 mila euro”. Era il 2014: il miracolo della moltiplicazione dei crediti.

La decisione della Corte di cassazione che conferma la condanna di Giovanni Barzago e del padre Cesare Barzago

Una volta arrestato per un altro procedimento penale Giovanni Barzago, sempre secondo la Corte, ha messo in campo il nonno di Edoardo. Ecco come: Cesare Barzago, l’anziano padre di Giovanni Barzago “nonché – scrivono i giudici – ex coltivatore diretto e munito di sola licenza elementare, è stato nominato amministratore della Uni Proget Group nel gennaio 2009 dopo l’arresto del figlio… È stato nominato amministratore di altre società in liquidazione. Ed è stato condannato per i reati di associazione per delinquere, truffa, dichiarazione fiscale infedele e occultamento o distruzione di documenti contabili”. Quindi i ricorsi degli imputati, nonno Barzago e papà Barzago, vengono respinti.

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Giovanni Barzago risponde al telefono: “Lasci passare una settimana”

Buongiorno, il dottor Barzago? “Buongiorno – risponde al telefono Giovanni Barzago – finite di fare questi articoli? Avete già fatto l’articolino su Edoardo”. Sono in ballo miliardi di crediti e il futuro di molte imprese: vorremmo andare a fondo, sì. “Perché non lascia passare una settimana e vede gli sviluppi? Stanno lavorando duramente su questi asset, capito? Non stiamo parlando di un ministro, né di onorevoli o cose strane della Santanché, piuttosto che dico – continua papà Barzago – siccome l’operazione che è stata lunga perché è complessa, complicata, un asset difficile, ok? Il mio ragionamento è: se lei lascia lavorare, poi tra una settimana dico ok, faccio un’intervista. Io la faccio chiamare, chiedo a Edoardo (foto sotto) di chiamarla lunedì. Va bene?”. La prendo in parola.

Edoardo Francesco Barzago, 23 anni, studente di Economia a Bergamo (foto Linkedin)

“Certo – promette Giovanni Barzago -. Questa operazione è stata difficile, con tante società veicolo legate a mille disavventure, d’accordo? Allora c’è stata la guardia di finanza. Ha raccolto tutte le deposizioni, ma non ha fatto alcun avviso di garanzia o procedimento penale, nei confronti di questi quattro attori, ok?”. Chi sarebbero i quattro attori? “Prontooo”. La sento benissimo.

E le settimane di attesa diventano cinque: “Stiamo diventando tutti matti”

“Allora – prosegue Giovanni Barzago – io sto facendo un ragionamento con lei che è questo: sono diciotto mesi che stiamo diventando tutti matti nel fare…”. In che senso? Quindi sta collaborando anche lei a questa operazione di suo figlio? “Loro sono diventati tutti matti nel fare rifare documenti – si corregge subito il papà di Edoardo Barzago – perché concessi prima per Consob, poi in un altro modo per l’Irlanda, poi tutto il discorso delle banche rafforzate. Poi il cambio di direttori. Cioè tutta un’operazione non massiccia e importante di carta elaborata”. Non ho capito: cosa significa un’operazione non massiccia e importante di carta elaborata?

Ricchi da Superbonus: Edoardo Barzago, lo studente con 2,4 miliardi di crediti – di Fabrizio Gatti

“Adesso che siamo alle ultime tre settimane qua, con in mezzo Natale, magari andremo a quattro, a cinque, siamo all’ultimo step, non c’è bisogno di una campagna pubblicitaria negativa, ok? Abbia tranquillità. Lasci lavorare tutto il gruppo per queste settimane”. Appena il tempo della telefonata e le settimane di attesa sono già diventate cinque. Senta, ma sta collaborando anche lei all’operazione? Perché da quello che risulta, Christopher Aleo, la persona che avete scelto per collocare il vostro credito all’estero, in Irlanda o a Londra non lo conosce nessuno. “Prontooo? Prontooo? Prontooo?”, è la risposta di Giovanni Barzago. Interviene una voce femminile che non vuole presentarsi. Fine del colloquio.

Cosa racconta Edoardo Barzago, 23 anni, lo studente più ricco d’Italia

Subito dopo la telefonata con il padre, su Whatsapp lampeggia il messaggio del giovane presunto mago della finanza: “Sono Barzago Edoardo Francesco, amministratore del gruppo Pietra spv. Posso confermarle che i professionisti coinvolti stanno lavorando. E confido di chiamarla lunedì”. Lo richiamiamo subito, invece. Così sentiamo la voce dello studente più ricco d’Italia. Almeno sulla carta.

Christopher Aleo (foto Instagram)

Le chiedo una conferma: suo papà sta godendo di un beneficio di semilibertà per lavorare nello studio legale di Milano? “Non voglio entrare in dettagli su questo”. Che differenza fa tra rispondere oggi e rispondere lunedì? “Allora, sono pochi giorni, corretto – dice Edoardo Barzago – ma circa lo svolgimento dell’operatività siamo in attesa. Noi come Dakrafort abbiamo fatto tutti gli adempimenti”. Scusi, come chi? “Noi come Spv, come struttura documentale con raccolta e relativo rapporto con le imprese edili, abbiamo fatto tutti gli adempimenti. Quindi effettuati questi aggiornamenti, poi non appena il gruppo iSwiss ci darà il via, potremo effettuare il collocamento”.

Entra in scena Christopher Aleo: ma non ha ancora ottenuto la licenza

Ma il gruppo iSwiss di Christopher Aleo (nella foto sopra) non sembra avere le credenziali per trasformare in titoli di borsa esteri 2,4 miliardi di credito fiscale italiano. “Ritiene di riuscire a far tutto – sostiene il giovane Edoardo Barzago -. A livello strutturale si è strutturato nel corso degli anni. Lui come struttura ormai ha aperto varie filiali in tutto il mondo”. Ma cosa dice? Anch’io posso aprire filiali in tutto il mondo, ma non sono una banca. “Certo, ma lui effettuerà soltanto la parte relativa al pay agent, cioè fa soltanto il pay agent societario e attualmente fa solo l’arranger. Nel momento in cui otterrà la licenza, potrà fare il pay agent. Corretto?”.

Qualcosa nelle parole di questo rampante studente di Economia ricorda il conte Mascetti: se non lo conoscete, vi copio qui il link. Ma la notizia c’è, eccome. È questa. La società iSwiss dovrebbe collocare complessivamente, in una qualche borsa del mondo, almeno 8 miliardi di crediti del Superbonus, permettendo così a un migliaio di imprese di non fallire e a migliaia di lavoratori italiani di non perdere lo stipendio. Ma, secondo il figlio di Giovanni Barzago, il suo amministratore Christopher Aleo non ha ancora la licenza per operare. La prossima settimana, se manterranno la promessa, risponderanno alle domande che abbiamo inviato.

Continua…

Chi ha segnalazioni sul tema può inviare una email a superbonus@citynews.it

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