La giunta comunale ha deliberato nella giornata di venerdì 20 dicembre l’approvazione delle linee di indirizzo sulla base delle quali verrà pubblicato l’avviso per la riqualificazione dello stadio Bentegodi come «struttura polivalente». Ciò avverttà mediante lo strumento della “finanza di progetto”. Come già annunciato dal sindaco Damiano Tommasi, l’impegno è quello di procedere con «un progetto di rigenerazione del quartiere Stadio che preveda una nuova struttura moderna e multifunzionale, superando il concetto di stadio dedicato esclusivamente al calcio per consentire altresì lo svolgimento di svariate manifestazioni, sia di carattere sportivo (basket, volley, tennis), sia di spettacolo (concerti, eventi istituzionali e manifestazioni sociali)».
Nello stesso tempo, così come spiegato in una nota di Palazzo Barbieri, all’interno della struttura saranno da prevedere «spazi di aggregazione ad uso socio-culturale e associativo a beneficio del quartiere circostante (sala civica, sala convegni, spazi di comunità, palestra, biblioteca, ecc…), oltreché uno spazio adibito a foresteria/studentato in particolare per atleti e atlete». Sempre secondo le intenzioni del Comune, la possibilità di garantire la realizzazione degli eventi a prescindere dalle condizioni meteorologiche, potrà rispondere all’esigenza di sollevare l’anfiteatro Arena dallo svolgimento massiccio di concerti e, nello stesso tempo, potrà garantire la possibilità di ospitare tour invernali di concerti o altri eventi che, ad oggi, non transitano dall’area del nord-est, essendo che non esiste una struttura adatta ad ospitarli.
Dal punto di vista della mobilità, dal Comune di Verona fanno sapere che andrà studiato un sistema di accesso che limiti l’arrivo con auto privata esclusivamente dalla tangenziale e il conseguente utilizzo dei parcheggi già oggi presenti, limitando l’accesso dal lato città esclusivamente a pedoni, cicli e motocicli. Tutto ciò anche in considerazione del fatto che lo stadio sarà raggiungibile con il nuovo sistema di trasporto pubblico di massa, ovvero la filovia, e la sua posizione molto vicina alla stazione dell’Alta Veloictà. L’obiettivo, stando a quanto annunciato dal Comune di Verona, è quindi quello di «creare un’infrastruttura unica in Italia, all’avanguardia a livello internazionale, che non si limiti all’orizzonte temporale del 2032, ma che si ponga come un’occasione di riqualificazione della struttura, tenendo in considerazione inoltre l’azzeramento dei costi gestionali per il Comune, con incremento di spazi aggregativi per il quartiere funzionali alla struttura sportiva (palestre, spazi ad uso civico)».
Tommasi: «Entro il 2026 il progetto definitivo, investitori e gestori»
Interpellato sul tema, il sindaco scaligero Damiano Tommasi ha dichiarato: «Inizia una sfida che vogliamo portare avanti nel migliore dei modi. Con la revoca del precedente project si è chiuso un capitolo e ora se ne apre un altro, con la grande ambizione non solo di far parte delle città ospitanti dell’Europeo di calcio 2032, ma anche di dotare la città di un’infrastruttura moderna, al passo con i tempi, versatile, utilizzabile anche d’inverno, in grado di diventare punto di riferimento per l’Europa del sud nel circuito di quegli eventi internazionali che oggi non si riescono ad ospitare a Verona e in Italia. Le linee guide – ha evidenziato Tommasi – saranno inserite nella manifestazione di interesse, che sarà pubblicata a breve, per la ricerca di proposte progettuali avanzate che, oltre alla riqualificazione dello stadio, dovranno anche prevedere soluzioni alle criticità del quartiere e andare nella direzione di una struttura polivalente legata non solo alle attività sportive, che da sole non sono in grado di sostenerne la gestione».
Quanto ai tempi di realizzazione del progetto, il sindaco Tommasi ha ricordato quelli imposti dall’Uefa: «Entro il 2026 dovremo essere pronti con il progetto esecutivo, avere gli investitori, i futuri gestori e dovrà essere terminata tutta la parte burocratica e amministrativa. Abbiamo una sola possibilità per essere scelti, – ha concluso il sindaco di Verona – quella di essere pronti quando sarà il momento. Lavoriamo per questo obiettivo».
Cosa prevedono le linee di indirizzo
Con le linee di indirizzo approvate venerdì 20 dicembre, vengono individuati gli obiettivi e le caratteristiche minime essenziali richieste per la riqualificazione dello Stadio e per la rigenerazione del quartiere. Viene inoltre delineato l’iter procedurale da seguire per l’individuazione del concessionario: La nuova struttura dovrà prevedere la realizzazione di uno Stadio di categoria Uefa 4, rispondente alle linee Guida Uefa garantendo il rispetto dei parametri Uefa per la disputa di partite dei Campionati Europei 2032, e avere una capienza che si attesti tra i 30.001 e i 41.000 spettatori.
L’ impianto polifunzionale dovrà essere in grado di ospitare, oltre alle partite di calcio, eventi culturali e sportivi in qualsiasi periodo dell’anno, con possibilità di chiusura della parte sommitale e con soluzioni tecniche adeguate per quanto riguarda la salvaguardia del campo da gioco. Nella nuova struttura potranno essere previsti eventuali spazi commerciali oltreché di somministrazione di alimenti e bevande esclusivamente all’interno dell’impianto e riservati solo ai fruitori degli eventi in corso. L’area esterna perimetrale dell’area di gioco, sfruttando i volumi del sottotribuna o altri annessi dell’impianto, dovrà essere dedicata a spazi di pubblico interesse, quali ad esempio studentato per atleti e atlete, centro medico, attività al servizio del quartiere. In linea con le linee guida Uefa, lo stadio dovrà prevedere misure di sostenibilità tendenti alla riduzione della Carbon footprint prevedendo misure di sostenibilità e di riduzione del consumo energetico passive ed attive, garantendo anche il massimo livello di isolamento luminoso ed acustico al fine di creare il minor disagio possibile alla cittadinanza.
La riqualificazione del quartiere Stadio
Dal Comune di Verona sottolineano ancora una volta che l’intervento di riqualificazione dello stadio Bentegodi dovrà essere corredato da uno studio generale per «individuare le opere e le soluzione tecniche e amministrative finalizzate a migliorare la mobilità, la viabilità e, in generale, la vivibilità generale di tutto il quartiere, con particolare attenzione alla riqualificazione secondo i criteri della transizione ecologica degli spazi pubblici, anche attraverso forme di confronto con la cittadinanza, diventando l’occasione per la riqualificazione complessiva e la rigenerazione del quartiere stesso». L’intervento sullo stadio Bentegodi dovrà dunque essere «l’occasione per una riorganizzazione generale di questa parte della città, anche ripensando la Spianà quale parco urbano a servizio del quartiere e della città tutta».
Nell’ambito della riqualificazione del quartiere, la proposta dovrà prevedere una «razionalizzazione degli spazi del mercato settimanale», che si svolge attualmente nelle limitrofe aree pubbliche, valutando anche «la possibilità di uno spostamento dello stesso all’interno della struttura». La riorganizzazione potrebbe prendere avvio da «uno studio di connessione tra le parti, al fine di “ricucire” la cesura costituita dalla T4-T9». Potranno affiancarsi inoltre «interventi di razionalizzazione delle attuali percorrenze e di creazione di un reticolo di mobilità dolce interno all’ambito verde che ne favorisca la permeabilità da parte del quartiere». Il progetto dovrà in particolar modo «considerare la mobilità dolce (economica e sostenibile) che graviterà sul quartiere e del servizio del trasporto pubblico locale».
Gli Europei di calcio 2032
Da Palazzo Barbieri ricordano che la proposta dovrà prevedere, nell’ambito del complesso delle attività, anzitutto l’esecuzione dei lavori di riqualificazione dello stadio e la relativa tempistica in modo da consentire che lo stadio possa effettivamente ospitare le competizioni dei Campionati Europei di Calcio 2032. Ciò nel caso in cui Verona dovesse essere inclusa nella selezione finale delle città ospitanti. In tal senso, la proposta dovrà essere corredata da uno studio generale finalizzato ad individuare le opere e le soluzione tecniche e amministrative finalizzate a migliorare la mobilità, la viabilità e, in generale, la vivibilità di tutto il quartiere.
L’investimento dovrà essere «interamente sostenuto dal partner privato». Tuttavia, evidenziano dal Comune, nel caso in cui lo stadio di Verona dovesse essere incluso tra gli impianti effettivamente destinati a ospitare le competizioni dei Campionati Europei 2032, potrebbe essere reso disponibile «un eventuale contributo pubblico, anche in corso di rapporto contrattuale». Quanto ai tempi, il termine finale di presentazione delle proposte di finanza di progetto è fissato a 75 giorni dalla pubblicazione dell’avviso. Nel frattempo, sono previsti inoltre diversi momenti di confronto pubblico con la cittadinanza.
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