Il Sud-Est asiatico, una regione di oltre 675 milioni di persone, sta emergendo come punto focale per gli investimenti globali nei servizi cloud e nei data center, con giganti tecnologici come Nvidia e Microsoft che pianificano di investire fino a 60 miliardi di dollari nei prossimi anni.
Tuttavia, secondo un rapporto di Bloomberg, le startup AI della regione stanno faticando ad attirare l’attenzione dei venture capitalist.
Nonostante vanti oltre 2.000 startup AI, la regione ha ottenuto solo 1,7 miliardi di dollari di finanziamenti quest’anno, una piccola frazione dei 20 miliardi investiti in Asia-Pacifico, secondo i dati di Preqin.
Questa disparità solleva preoccupazioni sulla capacità della regione di competere con i leader dell’intelligenza artificiale negli Stati Uniti e in Cina.
Cosa ostacola la crescita dell’intelligenza artificiale nel Sud-Est asiatico?
L’ecosistema dell’intelligenza artificiale del Sud-Est asiatico è intrappolato in un paradosso.
Mentre la popolazione giovane e tecnologicamente avanzata abbraccia sempre più le tecnologie digitali come l’IA generativa, lo streaming video e l’e-commerce, le startup di intelligenza artificiale della regione devono affrontare ostacoli significativi.
Gli investitori rimangono esitanti nel finanziare entità non collaudate, soprattutto in una regione caratterizzata da diversità culturale ed economica che complica la scalabilità delle soluzioni AI.
La regione ha registrato solo 122 accordi di finanziamento per l’IA quest’anno, rispetto ai 1.845 dell’intera regione Asia-Pacifico.
A livello globale, nel 2024 gli Stati Uniti hanno attirato 68,5 miliardi di dollari di finanziamenti per l’intelligenza artificiale, mentre la Cina ne ha ottenuti 11 miliardi, sottolineando il netto divario nei flussi di capitale verso il Sud-Est asiatico.
Gli investitori si chiedono spesso se le aziende tecnologiche locali possano espandersi in modo redditizio a livello globale, con sfide derivanti da set di dati frammentati e infrastrutture diverse tra paesi come Indonesia, Malesia e Filippine.
Singapore, tuttavia, si distingue come un punto luminoso.
Classificata al terzo posto a livello mondiale per la prontezza all’intelligenza artificiale, la città-stato ospita numerosi scienziati dell’IA e un fiorente polo tecnologico.
Ma nemmeno Singapore può da sola affrontare la mancanza di modelli di base di intelligenza artificiale, di ingegneria software robusta e di capacità hardware scalabili nella regione, aree fondamentali per la competitività globale dell’intelligenza artificiale.
Governi, ecosistemi e la strada da percorrere
I governi del Sud-Est asiatico hanno riconosciuto il potenziale dell’IA e stanno sviluppando quadri nazionali per l’IA al fine di colmare il divario di finanziamento.
A Singapore, ad esempio, sono state introdotte iniziative per sostenere le startup AI tramite veicoli di investimento sostenuti dallo Stato.
Tuttavia, gli esperti sostengono che le frammentate strategie nazionali devono lasciare il posto a sforzi regionali coordinati.
Un rapporto di Google, Temasek e Bain evidenzia che i mercati dei capitali privati del Sud-Est asiatico stanno attraversando un periodo di crisi, con un finanziamento che dovrebbe raggiungere minimi record.
La mancanza di uscite redditizie e la debole attività di IPO scoraggiano ulteriormente i venture capitalist dal sostenere le startup, lasciandone molte senza il supporto finanziario necessario per crescere.
Nonostante le sfide, l’economia digitale più ampia del Sud-Est asiatico sta crescendo rapidamente, sostenuta da una classe media in aumento e dall’espansione dell’accesso a Internet e ai dispositivi mobili.
I Paesi della regione sono inoltre relativamente al riparo dalle tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina, il che offre un’opportunità unica per una stabilità a lungo termine negli investimenti in intelligenza artificiale.
Alcune startup AI della regione stanno riscuotendo successo concentrandosi sulla raccolta e l’organizzazione dei dati nelle fasi iniziali, creando le basi per soluzioni AI scalabili.
La società Patsnap Pte con sede a Singapore ha trascorso quasi due decenni a creare set di dati completi che spaziano dai brevetti ai prodotti chimici e ad altri settori, e che ora vengono utilizzati per addestrare modelli di intelligenza artificiale avanzati.
Nel frattempo, l’indonesiana Alpha JWC, in collaborazione con la Pijar Foundation, sta creando un ambiente sandbox per mettere in contatto i nuovi talenti dell’intelligenza artificiale con le grandi aziende.
Gli esperti sottolineano che l’ecosistema deve evolversi affinché la regione possa sbloccare il suo potenziale nell’ambito dell’intelligenza artificiale. I regolatori, i governi e le parti interessate del settore devono collaborare in modo più efficace per garantire che il Sud-Est asiatico possa costruire un’industria competitiva dell’intelligenza artificiale.
Sebbene la carenza di finanziamenti rappresenti un ostacolo significativo, la crescente economia digitale della regione, la posizione geografica strategica e il potenziale di mercato inesplorato offrono una base promettente per la crescita futura.
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