Elon Musk sospetta che Joe Biden possa liberare dal carcere Sam Bankman Fried di FTX prima della fine del suo mandato da presidente.
Su twitter il famoso imprenditore multimiliardario ha detto esplicitamente che ciò non lo stupirebbe, visto il legame finanziario che c’è tra i due.
Vediamo tutti i dettagli di seguito.
Elon Musk non sarebbe stupito se Biden offrisse la grazia a SBF di FTX
Elon Musk, commentando un post su X di “Wall Street Mav” ha detto che non si stupirebbe se Biden decidesse di offrire la grazie a Sam Bankman Fried, fondatore di FTX.
Il capo di Tesla, in attesa di entrare al fianco di Donald Trump nella prossima presidenza, lancia così una frecciatina velata al rivale democratico.
Entro la fine del suo mandato, Biden avrà carta bianca per decidere sulla presunta liberazione di SBF, condannato a 25 anni per frode ai danni degli investitori.
Quest’ultimo è stato accertato come principale responsabile del crollo di FTX, tale da aver innescato un grave buco di liquidità per ben 8 miliardi di dollari.
Allo stesso tempo SBF è stato uno dei maggiori finanziatori della campagna elettorale di Joe Biden, avendo donato 5,2 milioni di dollari.
Lo stesso è considerato come uno dei maggiori donatori politici di sempre per i democratici, con contributi complessivi di 70 milioni di dollari in meno di 18 mesi.
Visto il legame politico tra le due figure, Musk scommette su una possibile grazie da parte dell’attuale Presidente in carica, che abbandonerà definitivamente la Casa Bianca il 20 gennaio. l’imprenditore multimiliardario, nominato prossimo capo dell’efficienza governativa (DOGE) utilizza come al solito parole forti per i suoi interventi pubblici.
Chiaramente non si sono garanzie che Biden si esprimerà sulla questione FTX, visto e considerando anche l’impatto mediatico della storia.
La liberazione di SBF porterebbe inoltre un nuovo clima di sfiducia per i democratici da parte della comunità crittografica, che considerano l’imprenditore 32enne un vero e proprio criminale informatico.
Situazione Poly Market: aumentano le odds per la grazia del capo di FTX
In concomitanza dell’affermazione di Elon Musk, sul mercato di predizione Polymarket sono aumentate nettamente le probabilità di una liberazione del capo di FTX.
Inizialmente le odds di un perdono da parte di Biden sono rimaste invariate al 5%, lasciando pensare che il commento di Musk non avesse innescato nessun movimento speculativo.
A distanza di poche ore però la chart di Polymarket segnava una probabilità rialzata al 16%, sulla scia delle contrattazioni di alcuni traders.
Al momento della scrittura, le odds sono passate addirittura al 20%, con un volume totale degli scambi pari ad 1,1 milioni di dollari.
Visto comunque il mercato poco liquido e facilmente manipolabile, appare difficile pensare che l’ex FTX possa davvero essere liberato, considerato l’impatto devastante dei suoi reati sulla stabilità finanziaria degli USA.
Molto più probabile invece un possibile perdono di Biden a Fauci, Jim Biden, Liz Cheney ed Adam Schiff, secondo le quotazioni aggiornate di Polymarket.
Allo stesso tempo, Polymarket offre anche un mercato per scommettere sui potenziale perdono di Donald Trump a 100 giorni dall’avvio del suo mandato.
Il commento di Musk ha indotto un leggero rialzo anche sulle probabilità che il repubblicano decida di offrire la grazia a SBF, passando dal 2% al 5%.
Molto più fattibile invece è la liberazione di Ross Ulbricht, fondatore del mercato nero Silk Road, che sta scontando una pena all’ergastolo dal 2017.
Le possibilità di una sua grazia sono attualmente al 67%, in forte rialzo dopo la promessa di Trump ai suoi elettori della comunità crittografica.
Elon Musk non si è mai fidato di Sam Bankman Fried
Il commento di Elon Musk su una presunta grazia di Joe Biden per il fondatore di FTX, va contestualizzata con lo scontro politico tra repubblicani e democratici.
La spalla destra di Donald Trump non può che esprimere pareri negativi sul rivale Biden e colui che ha finanziato illegalmente la sua campagna elettorale.
A tutto ciò si aggiunge un precedente tra Elon Musk e Sam Bankman Fried, che risale a pochi mesi prima dell’acquisizione da 44 miliardi di dollari di Twitter
In quell’occasione, l’ex CEO di FTX aveva intercettato Musk offrendosi come potenziale investitore del deal con Jack Dorsey e gli altri azionisti.
In particolare aveva offerto ben 3 miliardi di dollari, sollecitando l’attenzione dell’attuale patròn del social media che però ha scelto un’altra strada.
L’ex capo di FTX aveva chiesto un integrazione blockchain su Twitter in cambio del denaro, ma è stato formalmente rifiutato.
Musk aveva fiutato puzza di bruciato ed era scettico sul fatto che SBF detenesse 3 miliardi di dollari liquidi da investire in un’attività slegata dal suo business principale delle criptovalute.
Al suo posto è stato scelto CZ di Binance, con un’offerta decisamente più esigua pari a 500 milioni di dollari, che però ha avuto ben meno problemi con la legge.
Se avesse accettato la proposta di SBF, ora Musk avrebbe dovuto restituire l’intero importati ai creditori della società e al trustee di FTX affidato dopo la dichiarazione di bancarotta.
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