MACERATA – Sta andando in archivio un anno complesso, che ha visto entrare in sofferenza alcuni dei settori economici piĆ¹ importanti nelle Marche, partendo dalla moda. E, sebbene i dati non siano dei piĆ¹ incoraggianti, il 2025 si apre con alcune importanti sfide, che se affrontate con il dovuto impegno potranno regalare un poā di serenitĆ alle imprese.
Ne ĆØ convinto Giorgio Menichelli, Segretario generale di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, che disegna direzioni nel breve periodo per partire con il piede giusto.
La parola dāordine per il 2025 ĆØ dinamismo: le imprese marchigiane non demordono e i segnali di vitalitĆ che trasmettono allāesterno sono la riprova che il tessuto produttivo locale ĆØ temprato per superare anche le recenti crisi e il contesto di difficoltĆ . Le MPMI continuano ad essere il fulcro dellāeconomia regionale, concetto che ĆØ sintetizzabile in un capitalismo di piccole imprese capace di superare gli scossoni globali.
āSono fermamente convinto – afferma Menichelli – che la nostra economia non solo non ĆØ al collasso, ma ha dimostrato una straordinaria capacitĆ di resistere a una serie di crisi molto gravi negli ultimi anni. Questa capacitĆ ĆØ il frutto del lavoro dell’esercito delle PMI marchigiane, impegnate con successo nelle nicchie globali dei tanti settori in cui i nostri imprenditori hanno scelto di eccellere. Il nostro tessuto imprenditoriale, diffuso e dinamico, non ĆØ affatto un limite. Al contrario, ĆØ un modello che merita di essere compreso e sostenuto, contro la narrazione di unāItalia fatta di piccole aziende arretrate, dominate dal nepotismo e intrappolate in settori e processi ormai superati. PiĆ¹ di imprese isolate, parlerei di un vero e proprio arcipelago Marche con attivitĆ produttive che fanno rete, collegate tra loro in filiere dal potenziale straordinario.ā
CāĆØ, infatti, voglia di investire e la riprova sono le 696 domande presentate dalle imprese per il tanto atteso bando artigianato, le 469 richieste di accesso al bando a sostegno delle pmi industriali o il voucher internazionalizzazione che vede investimenti delle imprese per oltre 1 milione di euro. La voglia di spingere lāacceleratore ĆØ forte anche nellāarea del cratere, con il bando Next Appennino che ha accolto migliaia di nuovi progetti. Le imprese vedono anche di buon occhio, anche se il passo ĆØ ancora timido, il recente taglio di 25 punti base dei tassi di riferimento da parte della Banca Centrale Europea, sperando che questa riduzione diventi presto piĆ¹ consistente.
āQuello che emerge ā osserva il Segretario generale ā ĆØ che le nostre imprese si caratterizzano dalla loro voglia di innovare e guardare avanti con coraggio, mettendo avanti il proprio saper fare artigiano per favorire una loro crescita strategica. CāĆØ visione nelle nostre MPMI, che stanno affrontando le tempeste tenendo sempre alto un elevato standard qualitativo nei propri prodotti: una chiave competitiva di successo del valore artigiano. Non dimentichiamoci, inoltre, che questo sistema ĆØ protagonista nella creazione di opportunitĆ di lavoro e puĆ² essere una risposta al fenomeno NEET, giovani che non studiano e non lavorano: dobbiamo richiamarli ad un protagonismoā. Quanto al fenomeno delle aggregazioni, che sta cambiando la composizione del tessuto produttivo locale, queste vanno viste in unāottica costruttiva. āNegli ultimi ventāanni, nelle Marche abbiamo avuto 600 operazioni fra acquisizioni e fusioni, che vanno a rafforzare e consolidare la nostra realtĆ imprenditoriale, facendola diventare piĆ¹ competitiva. I vantaggi di tali operazioni sono molti, sia in termini produttivi, finanziari e di performance innovativaā.
CāĆØ inoltre una progressiva ricomposizione anche della struttura per classi di forma giuridica d’impresa, oltre che per macro-settori di attivitĆ economica, con un aumento delle societĆ di capitale, che a fine 2023, con poco piĆ¹ di 44 mila imprese, rappresentano il 28,8% del totale regionale. Le imprese individuali con oltre 78 mila imprese restano comunque la forma piĆ¹ diffusa, comprendo oltre la metĆ del totale (51,1%).
Guardando al 2025, Menichelli dice: āLe Marche hanno tutte le carte in regola per farcela perchĆ© siamo unāarea sviluppata e piena di inventiva. Il rilancio, prima di tutto, passa per il rafforzamento della collaborazione tra istituzioni, imprese e territori, perchĆ© lāunione di intenti puĆ² portare a dei risultati tangibili, penso al rilancio ad esempio del manifatturiero e alla ripartenza del comparto moda, tra i fulcri dellāeconomia territoriale. Stiamo parlando dellāeccellenza del nostro made in Italy, che solo attraverso politiche mirate tornerĆ a fare la differenza in un quadro di competizione globale. La partita si giocherĆ a partire dal prossimo Micam di Milanoā.
Menichelli, inoltre, osserva da tempo come āle Marche si stanno distinguendo come regione attrattiva, grazie anche a un comparto enogastronomico che ĆØ in fermento (le esportazioni di prodotti alimentari sono al +8,5%, valore di oltre 22 milioni di euro). Da gennaio ad agosto nelle Marche si ĆØ registrato un +14% di presenze straniere: un dato straordinario che ci deve far riflettere sullāutilitĆ di potenziare lāaccoglienza per valorizzare il nostro patrimonio culturaleā.
Il turismo cresce anche attraverso lāindispensabile potenziamento delle infrastrutture: āTerza corsia dellāA14 e interporto sono fondamentali per la nostra mobilitĆ e sono una leva turistica importante. Lo sviluppo aeroportuale ĆØ estremamente incentivante, basti pensare che nel primo trimestre del 2024 il traffico passeggeri ĆØ cresciuto del 21% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, trend confermato anche negli ultimi mesi con il Record a luglio del 20% di crescita.ā
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