L’ultimo report di Linkedin sul mercato del lavoro nel 2024 mostra l’impatto dirompente portato da AI e Gen AI in Europa
Siamo arrivati agli ultimi giorni del 2024 ed è il momento di tirare le somme. Questo è stato l’anno dell’Intelligenza Artificiale e del suo affermarsi all’interno delle aziende di ogni settore. Questa tecnologia ha passato a pieni voti la fase di scetticismo e “paura”, conquistando la fiducia di chi ne fa uso e impattando inevitabilmente sul mondo del lavoro.
Il mondo del lavoro sta tutt’ora attraversando una trasformazione epocale, e l’introduzione di tecnologie emergenti come appunto l’intelligenza artificiale (AI) e l’intelligenza artificiale generativa (Gen AI) rappresenta una svolta senza precedenti. Questi sviluppi, uniti alle iniziative chiave della Commissione Europea come l’Apply AI Strategy e l’AI Factories Initiative, stanno ridefinendo il panorama economico e professionale in Europa.
Nonostante le opportunità offerte dall’AI, permangono sfide significative. Un recente report LinkedIn sul futuro della competitività dell’UE ha evidenziato i grandi benefici che l’AI può apportare all’economia europea, ma sottolinea anche le lacune nelle competenze digitali: il 42% degli europei, inclusi il 37% dei lavoratori, non possiede competenze digitali di base. Questo divario nel mondo del lavoro limita la capacità dell’Europa di sfruttare appieno le potenzialità dell’AI e dell’innovazione.
Nell’ultimo report LinkedIn, si analizza:
- Il panorama del talento AI nell’UE: l’adozione di competenze tecniche specializzate per sviluppare e implementare tecnologie AI.
- L’impatto della Gen AI sulla forza lavoro europea: i settori, le professioni e le popolazioni più coinvolte in questa trasformazione.
Questi risultati mostrano che siamo all’inizio di cambiamenti profondi destinati a influenzare l’UE e l’economia globale. L’obiettivo di LinkedIn è contribuire ad affrontare le sfide, sfruttare le opportunità e trasformare l’AI in uno strumento di crescita e prosperità.
Qualche dato sulle competenze
La ricerca di LinkedIn rivela che l’IA sta già influenzando significativamente il mercato del lavoro in Europa. Si prevede un aumento della necessità di competenze specializzate per sviluppare e implementare tecnologie IA, con un impatto notevole su vari settori economici. La percentuale di talenti IA è cresciuta del 124% dal 2016, ma resta una nicchia che riguarda solo lo 0,41% dei lavoratori.
La tecnologia IA ha iniziato a ridefinire i ruoli lavorativi, spostando la domanda da compiti manuali e ripetitivi verso attività che richiedono giudizio complesso, creatività e gestione. Mentre alcuni posti di lavoro sono a rischio di automatizzazione, altri stanno emergendo con nuove esigenze di competenze avanzate legate all’IA. Per esempio, ciò che prima era un semplice ruolo di gestione dati ora può richiedere competenze in machine learning per analizzare e interpretare efficacemente grandi quantità di informazioni.
Le competenze specifiche dell’IA sono diventate altamente ricercate. Settori come la finanza, la sanità e la produzione stanno vedendo una crescente necessità di professionisti in grado di sviluppare e gestire soluzioni basate su IA. L’implementazione dell’IA promette di migliorare la produttività attraverso l’automazione di compiti e la riduzione di errori e tempi morti. Inoltre, l’IA può facilitare l’innovazione aprendo nuove vie per la ricerca e lo sviluppo, che prima potevano essere considerate impraticabili a causa di limitazioni di tempo e risorse.
La formazione diventa un “must”
Nonostante i benefici, la transizione verso un’economia guidata dall’IA presenta notevoli sfide. La più grande è la riconversione e l’aggiornamento delle competenze della forza lavoro attuale. Le politiche formative e di aggiornamento professionale diventano essenziali per preparare i lavoratori esistenti alle nuove esigenze. Inoltre, le disparità in termini di accesso alla formazione possono aggravare le disuguaglianze sociali ed economiche, se non gestite adeguatamente.
Per navigare con successo questa transizione, le politiche pubbliche e le strategie aziendali devono concentrarsi su formazione continua, supporto alla ricollocazione e sviluppo di competenze future-proof. Secondo il report di Linkedin, solo attraverso un impegno congiunto tra governi, industrie e istituzioni educative si può garantire che i benefici dell’IA siano accessibili a tutti e che il futuro del lavoro sia resiliente che inclusivo.
AI e sostenibilità: nascono le “competenze verdi”
L’IA potrebbe diventare uno strumento prezioso nella lotta contro il cambiamento climatico, ma il suo impatto dipende dallo sviluppo responsabile e dalla considerazione delle potenziali sfide. Già oggi, la tecnologia viene utilizzata per espandere le energie rinnovabili, ottimizzare i sistemi di trasporto, migliorare il monitoraggio ambientale e mitigare i rischi ambientali. Per massimizzare il contributo dell’IA alla sostenibilità climatica, è importante che i lavoratori con competenze nell’IA sviluppino anche competenze verdi, ovvero le capacità che permettono ai lavoratori in qualsiasi ruolo o settore di svolgere il proprio lavoro in modo più sostenibile dal punto di vista ambientale.
Un’altra doppia transizione: i talenti dell’IA stanno sempre più imparando competenze verdi, soprattutto nell’UE. La tecnologia e la sostenibilità sono due forze che stanno plasmando la forza lavoro. Le due vanno di pari passo, poiché molte soluzioni verdi si basano su innovazioni tecnologiche, e l’IA non fa eccezione. Oggi, l’8,1% dei talenti dell’IA nell’UE possiede almeno una competenza verde, rispetto al 5,3% del 2016. Questa percentuale è maggiore rispetto al Regno Unito (7,4%) e agli Stati Uniti (5,8%).
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