Alpinisti dispersi sul Gran Sasso, anche i soccorritori bloccati nella bufera di neve: «Il meteo migliorerà dopo Natale, serve un miracolo»

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di
Davide Soattin

Cristian Gualdi e Luca Perazzini sono finiti in un canalone. Un guasto alla funivia (poi risolto) e il maltempo in alta quota rendono impossibili i soccorsi: in 18 tra soccorritori e lavoratori si trovano in un rifugio. I parenti dei due romagnoli sono arrivati in Abruzzo

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Ore di ansia e preoccupazione per due comunità, quelle di Savignano e Santarcangelo, le cittadine romagnole in provincia di Forlì-Cesena e Rimini dove i due escursionisti bloccati sul Gran Sasso, sono cresciuti e lavorano. 

Cristian Gualdi e Luca Perazzini: i due alpinisti bloccati

Il più anziano dei due, il 48enne Cristian Gualdi, è amministratore unico della società Top Infissi di Savignano, specializzata nella produzione di infissi e serramenti. Il più giovane invece, il 42enne Luca Perazzini, lavora come elettricista da quasi venticinque anni alla ditta Nuova Cei, realtà che si occupa di realizzare impianti elettrici. Il primo è sposato, il secondo è fidanzato, ma entrambi senza figli. I due alpinisti sono molto affiatati, entrambi appassionati ed esperti e hanno alle spalle numerose escursioni insieme. A sperare che tutto si risolva per il meglio sono parenti, amici e colleghi. 




















































I soccorritori bloccati a causa del maltempo in alta quota

La macchina dei soccorsi è attiva da domenica sera (22 dicembre) nella speranza di poterli salvare, ma a rendere tutto più complicato sono le criticità legate alle condizioni meteorologiche. Il vento, infatti, soffia forte a 140 km orari rendendo impossibile qualsiasi attività di soccorso. La situazione è critica e la funivia è stata bloccata per molte ore a causa di un guasto per il maltempo e così alcuni soccorritori sono impossibilitati a tornare a valle anche se hanno potuto trovare riparo in un albergo vicino alla stazione di partenza. Il forte vento e la tempesta sta continuando a bloccare la macchina dei soccorsi.

Sono 18 le persone bloccate all’Ostello «Lo Zio», tra le quali 11 soccorritori del gruppo del Soccorso Alpino.

Con loro anche otto lavoratori del rifugio. Tutti rischiano di rimanere in quota fino al miglioramento delle condizioni meteo, previsto dopo Natale. Nel frattempo, a Fonte Cerreto, base della funivia del Gran Sasso (che conduce alla stazione di Campo Imperatore a quota 2.100 metri) sono arrivati i familiari dei due escursionisti e sono stati allertati anche alcuni psicologi. 

L’escursione diventata una disperata corsa per i soccorsi

Gualdi e Perazzini erano partiti sabato (21 dicembre) e dovevano tornare domenica sera (22 dicembre), ma qualcosa è andato storto. I due stavano scendendo dalla zona del Bivacco Bafile a quota 2.669 metri di altitudine, quando sono scivolati nel Vallone dell’inferno. Malgrado le condizioni di freddo estremo, sono riusciti a dare l’allarme tanto che, per tutta la giornata di domenica 22 dicembre, la macchina dei soccorsi è stata operativa fino alle 22.45 quando le ricerche sono state temporaneamente sospese: le condizioni meteorologiche avverse impedivano ai tecnici del Soccorso Alpino e ai militari della Guardia di Finanza, dei Carabinieri e agli agenti di Polizia di avvicinarsi alla zona indicata dai due scalatori. 

Nella mattina di lunedì (23 dicembre) le ricerche sono riprese e poi sono state nuovamente sospese sempre a causa del maltempo. Le condizioni meteo proibitive (fortissime raffiche di vento, nebbia, visibilità nulla, precipitazioni e neve) impediscono ai soccorritori – come si diceva – di proseguire fino al punto dove presumibilmente sono finiti i due alpinisti. 

L’allarme e il rischio di assideramento

Dopo essere scivolati nel Vallone, il 42enne e il 48enne hanno perso il contatto visivo ma riuscirebbero a comunicare tra di loro. Sono distanti circa 20 metri l’uno dall’altro. L’apprensione è però massima: uno dei due alpinisti avrebbe contattato il numero di emergenza una seconda volta, ma gli operatori avrebbero riscontrato alcune sue difficoltà a parlare, dettaglio che potrebbe rappresentare un sintomo di assideramento. 

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L’altra persona, che non è riuscita a dare l’allarme, avrebbe perso il proprio zaino e anche alcuni indumenti.

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24 dicembre 2024 ( modifica il 24 dicembre 2024 | 15:11)

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