Attentato di Natale ed elezioni

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L’attentato, la sera di venerdì 20 dicembre, al mercatino di Natale a Magdeburgo (cinque morti, tra cui un bambino, 200 feriti, una quarantina molto gravi) che effetto avrà sul voto del 23 febbraio? È giunto dopo Solingen, il 23 agosto, alla festa d´estate, un siriano uccise a coltellate tre persone, e ferito altre otto; il 31 maggio a Mannheim, un giovane afgano sgozzò un poliziotto). L’attentatore di Magdeburgo, nella ex Ddr, sembra vittima di un cortocircuito mentale, è uno psichiatra saudita, 50 anni, da 18 in Germania, perfettamente integrato, psichiatria e psicoanalisi sono condannate dal Corano, ma ha abiurato, odia l’Islam, e odia la Germania, che accusa di voler islamizzare l’Europa, ed è un seguace dell’Afd, il partito dell’estrema destra, che vuole bandire gli islamici dal paese. La strage che ha compiuto farà perdere voti all’Afd o, al contrario, ne favorirà il successo? Per i tedeschi che vogliono limitare l´immigrazione incontrollata è un arabo, un immigrato che li odia, ha voluto uccidere i cristiani in festa con i bambini, è la prova che l’integrazione per gli islamici è quasi impossibile.

Il 45% è incerto sul voto

Secondo l’ultimo sondaggio, il 45 per cento non sa ancora per chi votare, la percentuale più alta da sempre, nel ´21 era al 41, e le previsioni fatte a poche settimane dal voto si rivelarono sbagliate. Il socialdemocratico Olaf Scholz compì una rimonta sorprendente, nonostante che non fosse gradito alla sinistra del suo partito, grazie ai gravi errori commessi dai suoi avversari, cristianodemocratici e verdi. Il distacco tra la Cdu/Csu di Friedrich Merz e l´Spd del Cancelliere, ancora per poche settimane in carica, sembra incolmabile il 33 per cento contro il 16, o il 14, secondo altri sondaggi. Scholz, accorso a Magdeburgo, è stato fischiato, i contestatori gridavano «vai via». Ma non si può mai sapere. Lo stesso Friedrich Merz non cade nel facile ottimismo, non dà nulla per scontato, e invita i suoi alla prudenza.

L’immigrazione incide sul voto

Secondo i sondaggi, dopo la guerra in Ucraina, e prima della crisi economica, i tedeschi si preoccupano per l´immigrazione. Tutti i partiti, tranne i verdi, promettono controlli più severi, e espulsioni, ma finora tutti i tentativi sono falliti. Ed è impossibile garantire la sicurezza. Le strade per il mercatino erano sbarrate, ma erano libere le vie di fuga per eventuali soccorsi, e da lì è passato l´attentatore, senza problemi. I servizi sauditi avevano avvertito per quattro volte le autorità tedesche che il medico era pericoloso. Senza risposta. La polizia tedesca ha schedato mille possibili terroristi, ma rimangono in Germania. I pochi espulsi ritornano senza difficoltà.

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La cavalcata dell’Afd

L’Afd fino al 2015 era al 4 per cento, sotto la soglia minima del 5 per entrare al Bundestag. La notte di Capodanno a Colonia, duemila giovani arabi aggredirono un migliaio di donne. I media tennero nascosta la notizia per cinque giorni nel timore che danneggiasse Frau Merkel, che a settembre non aveva chiuso le frontiere innanzi all’esodo di quasi un milione di fuggiaschi, in maggioranza siriani. I tedeschi si sentirono traditi, l’Afd balzò al 12. Ma a ricordarlo in Germania si rischia di venire accusati di razzismo. Si condanna l’antislamismo, e si dimentica l´antisemitismo a livello nazionale, al primo posto nelle cinque regioni orientali. Ma i sondaggi prevedono un´oscillazione di tre punti, in più o in meno. Se l´attentato di venerdì avrà un effetto sugli indecisi, e spingerà qualcuno a cambiare le preferenze già quasi certe, si potrebbe avere un risultato preoccupante, per la Germania e l´Europa.

Difficile ripetere la grossa coalizione

Con gli estremisti di destra intorno al 23, e i cristianodemocratici sotto il 30, sarà difficile che una Große Koalition, tra la Cdu/Csu e l´Spd in crisi, come ai tempi della Merkel, raggiunga la maggioranza. Sarà necessario tornare a una coalizione a tre, insieme con i verdi, considerati oggi i principali responsabili del fallimento del governo, e della crisi economica, a causa di decisioni demagogiche. Non basterebbe l´aiuto dei liberali e del Bws, il partito di Sahra Wagenkecht, sempre che riescano a superare il cinque per cento. Sarebbe una coalizione debole, che non potrebbe realizzare le riforme ormai vitali, con la guerra in Ucraina che continua, e l’incognita di Donald Trump che minaccia di abbandonare l´Europa.

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