Borse 23 dicembre | Europa chiude mista, Milano -0,08%: male Stellantis, sale Amplifon

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Redazione Economia

Quest’anno non decolla il consueto rally pre natalizio delle borse europee che chiudono deboli prima delle festività. A frenare gli entusiasmi, la Fed che ha tagliato i tassi ma annunciando un freno nel 2025

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Quest’anno non decolla il consueto rally pre natalizio delle borse europee che chiudono deboli prima delle festività. Così il Ftse Mib chiude le contrattazioni a -0,08%, Parigi a -0,03% mentre Francoforte segna la peggiore performance (-0,23%). Segno più per Londra (+0,11%). Copione simile Oltreoceano (Dow Jones che in questo cede lo 0,5%) ma dove primeggia Honda (+11%) dopo che la casa di auto giapponese ha ufficialmente avviato i colloqui per una fusione con Nissan. A frenare gli entusiasmi, ricorda Alessio Garzone, senior analyst di Gamma Capital Markets, ci ha pensato “il Grinch Powell”, ossia il presidente della Fed che a metà dicembre «ha deciso di giocare d’anticipo e, con un colpo di scena degno di un film di Natale, ha rubato il Natale a Wall Street. Certo, la Fed ha tagliato i tassi di 25 punti base, rispettando il copione previsto, ma con un sottotesto che nessuno si aspettava: meno tagli per il 2025, inflazione più alta e un tasso neutrale in rialzo». Forse, prosegue l’analista, «un miracolo potrebbe ancora accadere. Le ultime sedute dell’anno potrebbero portare un rimbalzo tecnico o, almeno, una chiusura meno dolorosa. E mentre il 2024 si avvicina alla fine, resta da chiedersi se il 2025 sarà l’anno in cui Babbo Natale farà il suo ritorno trionfale». Sul fronte macro da segnalare il dato sulla fiducia dei consumatori negli Usa che a dicembre è sceso dai 111,7 di novembre a 104,7 punti, contro attese per un dato a 113,2 punti.  (qui i principali listini in tempo reale).

Piazza Affari

Venendo a Piazza Affari chiude in cima al listino Amplifon (+2,78%). Bene anche Leonardo (+0,78%) supportato a tutto il comparto della difesa che ha ben performato in scia alle intenzioni del presidente americano Trump di chiedere alla Nato di aumentare in maniera significativa il target di spesa per la difesa (attualmente al 2%), portandolo al 5%. Parallelamente lo stesso Trump ha anche espresso la volontà di voler incontrare il presidente russo Putin per una pace in Ucraina. Debole invece il comparto bancario con Unicredit (+0,16%) che ha guidato i guadagni. Popolare Sondrio invece registra la performance peggiori tra i titoli bancari (-0,93%). Cali più accentuati per Pirelli (-1,16%) e Moncler (-0,97%). Fuori dal paniere principale, tonfo di Banca Sistema (-14%) in scia allo stop ai dividendi dopo i rilievi di Bankitalia (qui i titoli in tempo reale).




















































La commessa di Leonardo

«Stimiamo che la quota di lavori di competenza di Leonardo (tipicamente il 35% della commessa) possa valere intorno a 0,5 miliardi euro, aumentando la visibilità delle stime essendo già incluso nel business plan 2024-2028 presentato lo scorso marzo», sottolineano gli analisti di Equita Sim. Venerdì scorso nello stabilimento Airbus di Getafe, il governo spagnolo ha firmato con la Netma (NATO Eurofighter and Tornado Management Agency) e con il consorzio Eurofighter il contratto relativo al programma HALCON 2 per la fornitura di 25 Eurofighter Typhoon all’Aeronautica Spagnola.

Spread

Chiusura stabile per lo spread tra Btp e Bund. A fine seduta il differenziale di rendimento tra il Btp decennale benchmark e il Bund tedesco di pari durata si è attestato a 117 punti base, stabile rispetto alla chiusura di venerdì. Invariato anche il rendimento del BTp decennale benchmark che ha terminato gli scambi al 3,45%, in linea con il closing precedente.

Mercati a ranghi ridotti

I mercati aprono dunque in calo la settimana di Natale in cui viaggeranno a ranghi ridotti: i listini europei riposeranno da domani al 26 dicembre, mentre quelli Usa resteranno chiusi solo il 25 e interromperanno anticipatamente le contrattazioni alla vigilia. La scorsa settimana i dati positivi sull’inflazione Usa hanno riacceso la speranza di ulteriori allentamenti della politica monetaria a stelle e strisce il prossimo anno, mentre gli investitori hanno tirato un sospiro di sollievo per il fatto che Washington abbia scongiurato lo shutdown delle attività di governo. 

La fiducia dei consumatori

Tra i pochi dati in pubblicazione, quelli di maggior interesse saranno oggi la fiducia dei consumatori Usa e i numeri sulla crescita di Gb e Spagna. Nel Regno unito il Pil nel terzo trimestre registra una crescita zero rispetto al trimestre precedente, contro il dato preliminare che indicava una crescita dello 0,1%. La crescita è stata dunque rivista al ribasso. Su base annua, il Pil sale dello 0,9% (dal +1% preliminare). «La sfida che dobbiamo affrontare per risollevare la nostra economia e finanziare adeguatamente le nostre finanze pubbliche dopo 15 anni di abbandono è enorme», commenta il ministro delle Finanze Rachel Reeves in una nota, promettendo «una crescita sostenibile a lungo termine». Il Pil della Spagna sale invece dello 0,8% nel terzo trimestre: lo rende noto l’Istituto nazionale di statistica (Ine), confermando le stime degli analisti e la lettura preliminare. Su base annua, la crescita si attesta a +3,3%, con una revisione al ribasso rispetto alla lettura preliminare del 3,4%. Le attese erano per un dato a +3,4%. 

La fusione in Giappone

Gli occhi sono puntati sulla fusione tra il gigante giapponese dell’auto Honda e la sua connazionale Nissan. Hanno concordato l’apertura delle trattative per l’aggregazione che potrebbe creare la terza casa automobilistica al mondo. Mitsubishi Motors, di cui Nissan è il principale azionista, potrà partecipare alle discussioni per integrare la nuova alleanza industriale all’interno di una «singola holding». L’obiettivo dell’alleanza è quello di rafforzare la posizione dell’azienda nel settore elettrico, un settore tecnologico dominato da Tesla e dai gruppi cinesi.

Energia e valute

Sul valutario, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,04 (dai 1,041 dollari del closing di venerdì), l’euro/yen a 163,43 e il cross dollaro/yen a 157,21. Prosegue il calo il petrolio, con il Brent febbraio che cede l’1,03% a 72,19 dollari al barile e il Wti di pari scadenza che scambia a 68,84 dollari (-0,89%). In buon rialzo il gas naturale a 45,58 euro al megawattora (+3,29%) sulla piattaforma Ttf di Amsterdam.

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23 dicembre 2024 ( modifica il 23 dicembre 2024 | 18:06)

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