Metro chiude dopo 24 anni

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Richiedi prestito online

Procedura celere

 


Letterina pre-natalizia dell’Editore/Direttore di Metro a tutti i giornalisti di Metro. Per dire che l’avventura del primo quotidiano gratuito (free press) italiano è al saluto finale. Dopo 24 anni e mezzo.

L’Editore/Direttore Salvatore Puzzo scrive che la casa editrice è in liquidazione da agosto 2024; l’agenzia fotografica LaPresse ha risolto unilateralmente il contratto; la tipografia non è più disponibile a stampare le copie del giornale; la società di hosting del sito web è prossima a staccare la spina; i conti correnti bancari sono stati prima congelati poi pignorati; la concessionaria di pubblicità si è dichiarata indisponibile a proseguire l’attività nel 2025.

bandiera bianca

L’Editore/Direttore dunque alza “bandiera bianca”, non senza ringraziare -uno per uno- i redattori e lo staff per avergli consentito “il privilegio di percorrere insieme e condividere un’esperienza giornalistica così importante e significativa, grazie alla Tua professionalità, competenza, abnegazione e ….anche spirito di sopportazione”. Insomma, dice Puzzo,  “abbiamo compiuto insieme in questi cinque anni una vera e propria ‘impresa eroica’”.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Scrive il 23 dicembre il Comitato di redazione: “La NME – New Media Enterprise Srl in liquidazione, società editrice del quotidiano freepress Metro e del sito metronews.it, ha comunicato al Comitato di redazione – con perfetto e cinico tempismo alla vigilia di Natale – l’interruzione della produzione dal 23 dicembre 2024 e dell’attività lavorativa giornalistica dal 31 dicembre 2024. Mentre sono state avviate le trattative – con il sostegno sindacale dell’Associazione Stampa Romana e dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti – per garantire la massima protezione alle colleghe e ai colleghi, come Cdr ci teniamo a riavvolgere il nastro di questo brutto finale”.

dal nord europa

Ricorda il Cdr: “Quando Metro è approdato in Italia da un’idea nata nel Nord Europa, uscendo per la prima volta il 3 luglio del 2000 a Roma e pochi mesi dopo a Milano, è apparso subito come una salutare rivoluzione nel coacervo di intrecci tra imprenditoria e politica che caratterizza la gestione dell’editoria e della pubblicità nel nostro Paese. Il suo arrivo ha portato anche delle innovazioni giornalistiche – il ‘Metro style’ – che oggi sono divenute imprescindibili: dalla sintesi dei testi alle infografiche, dall’attenzione a tutte le sensibilità alla paritaria rappresentazione di genere. La freepress – a dispetto dei falsi miti – non ha “rubato” lettori a nessuno, innescando invece un virtuoso effetto democratico di allargamento dei fruitori di informazione e di incentivo alla lettura. È stato uno spettacolo vedere i convogli della metropolitana pieni di persone con un giornale aperto davanti”.

copie dai dispenser

L’esperienza di Metro in questi quasi 25 anni -continua il comunicato- è stata incredibilmente libera, senza vincoli né imposizioni che non fossero il rispetto delle lettrici e dei lettori che prendevano – a loro volta liberamente – le copie dai dispenser. L’essere gratuiti ha costituito una sfida quotidiana in più, per ribaltare gli stereotipi e costruire ogni giorno stima e autorevolezza con la qualità del nostro lavoro. Una storia forse troppo bella per un Paese miope come il nostro. Per questo si è fatta via via terra bruciata intorno alla freepress ed è iniziata la parabola discendente, complice il dilagare dei cellulari e delle ‘squid-news’ on demand, con il declino generale della carta stampata. Il colpo definitivo però, in una mesta spirale di immeritato avvitamento, è venuto dall’improvvida gestione degli editori nostrani che hanno accompagnato Metro al capolinea”.

ammortizzatori pesanti

Ed ecco la descrizione degli ultimi capitoli della storia: “Le giornaliste e i giornalisti di Metro hanno vissuto anni di crescente precarietà, hanno accettato responsabilmente ammortizzatori sociali sempre più pesanti, senza far mai mancare il proprio impegno professionale per garantire la massima qualità possibile dell’informazione. Sino all’ultimo si sono fatti carico delle conseguenze dei tagli e della crisi. E ora, giusto alla vigilia di Natale, si ritrovano insieme alle loro famiglie a fare i conti con l’amara assenza di qualsiasi prospettiva lavorativa. Ma in questo duro momento il nostro pensiero va con riconoscenza ai milioni di lettrici e lettori che ci hanno seguito con fiducia in tutti questi anni. Da parte nostra siamo convinti che la freepress – quella vera, praticata con spirito indipendente e democratico – abbia ancora delle enormi potenzialità e possa costituire una delle chiavi da utilizzare per cercare di dare un futuro al mondo dell’informazione”.

(nella foto, contenitore di Metro in una stazione della metropolitana)



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link