UnĀ patto tra Avis Toscana e le grandi impreseĀ per rafforzare la cultura della donazione di sangue e plasma nei luoghi di lavoro, facilitando i dipendenti. Ć quello che ĆØ stato sottoscritto oggi (23 dicembre) a Firenze.
Lāiniziativa ĆØ stata presentata nella biblioteca del presidio di San Giovanni di Dio, messa a disposizione dalla fondazione Santa Maria Nuova. Per lāoccasione, accanto alla presidente regionale di Avis Claudia Firenze, sono intervenuti i rappresentanti delle direzioni generali dellāazienda sanitaria Toscana centro, Toscana nord ovest, e dellāazienda ospedaliera di Careggi, insieme ai rappresentanti delle tre aziende coinvolte.Ā
Imprese che hanno sottoscritto i primi tre accordi pilota previsti dalla delibera di giunta regionale 1123/2024, che formalizza lo schema tipo di protocollo dāintesa per la promozione delle donazioni di sangue, plasma e piastrine. Alla conferenza di presentazione ha preso parte, inoltre,Ā Ā l’assessora regionale al lavoro Alessandra Nardini.
Che la relazione tra il lavoro e la raccolta di sangue e plasma fosse complicata lo testimonia, del resto, una recente ricerca che Avis Toscana ha commissionato al dipartimento di scienze politiche dellāuniversitĆ di Pisa. Per due mesi, nel 2023, ĆØ stato preso in esame un campione di 370 ex donatori: ne ĆØ emerso che quattro dipendenti su dieci non donano piĆ¹.
Secondo la ricerca di Unipi, inoltre,Ā lā81% degli ex donatori ha unāoccupazione stabile, ma sono proprio gli impegni di lavoro la prima causa che In Toscana determina lāimpossibilitĆ di donare (32% del campione). Pesa in modo rilevante anche la mancanza di permessi accordati per effettuare il gesto solidale, che coinvolge il 6,2% degli intervistati.
āSono dati – dice laĀ presidente di Avis Toscana, Claudia FirenzeĀ – che ci hanno indotto a cercare risposte concrete per reagire a questo andamento. Spesso, infatti, la disaffezione al dono ĆØ imputabile a fattori che non hanno a che vedere con la reale volontĆ dei lavoratori. La mancanza di tempo dettata dai ritmi che seguono, specialmente nel contesto privato, diluisce la propensione a frequentare i centri trasfusionali. Ora lāobiettivo ĆØ diffondere una cultura della solidarietĆ nei luoghi di lavoro, ispirando anche altre aziende. Vorrei ringraziare, a nome di tutta Avis Toscana, le nostre sedi di Sesto Fiorentino, Ponsacco e Prato che hanno favorito questa collaborazione con le aziendeā.
āSiamo orgogliosi di aderire a questa importante iniziativa promossa da Avis Toscana, che rappresenta un passo concreto per rafforzare la cultura della donazione di sangue e plasma nei luoghi di lavoro – commentaĀ Elias Khalil, presidente e amministratore delegato Eli Lilly Italia S.p.AĀ – . In Lilly Italia crediamo fermamente che lāinnovazione non si limiti al portare sul mercato terapie che migliorano la vita delle persone, ma si estenda anche alla nostra responsabilitĆ verso la comunitĆ . Educare i nostri dipendenti alla solidarietĆ , incentivare la donazione e facilitare lāaccesso ai centri trasfusionali sono per noi azioni essenziali per contribuire al benessere della societĆ . Donare il sangue ĆØ un piccolo gesto che puĆ² fare una differenza enorme: un atto gratuito, responsabile e fondamentale per salvare vite. Siamo determinati a fare la nostra parte per invertire il trend delle donazioni e ispirare altre realtĆ aziendali a unirsi a questo impegnoā.
āEā dalla metĆ del 2022 che, prima volta in Toscana, unāimpresa, in questo caso Centria maggiore societĆ di distribuzione di metano del Gruppo Estra, decide di promuovere la donazione di sangue fra i propri dipendenti – dichiara ilĀ presidente di Estra Francesco MacrƬĀ ā promuovendo la donazione in orario lavorativo e sottolineando il diritto alla giornata libera per il giorno in cui si dona. Estra ha deciso di fare un importante passo avanti sottoscrivendo il Protocollo a valere per tutte le sue societĆ controllate e partecipate: 12 aziende con oltre 850 dipendentiā.
āIl Gruppo Donatori Sogesi ĆØ stato costituito da circa due anni, abbiamo iniziato in Umbria eĀ Toscana ma coinvolgeremo anche i colleghi di altre Regioni ā spiegaĀ Susanna Paciosi, direttore Risorse Umane SogesiĀ -. Abbiamo organizzato visite dellāAvis territoriale in alcuni stabilimenti e giornate di donazioni di gruppo, i nostri colleghi hanno risposto prontamente e in maniera importante confermando che condividere progetti di solidarietĆ non solo unisce e appassiona ma contribuisce concretamente alla salvaguardia della salute sia del donatore che del ricevente. Pertanto, continueremo ad impegnarci per far crescere sempre piĆ¹ il nostro Gruppo DonatoriĀ Sogesi, coinvolgeremo tutti i nostri colleghi in campagne di sensibilizzazione, volontariato eĀ promozione di corretti stili di vitaā.
āQuando in giunta abbiamo approvato il protocollo da cui scaturiscono anche gli accordi di oggi il nostro primo obiettivo era promuovere la cultura del dono, semplificando la vita ai cittadini a partire dai luoghi di lavoro ā commenta ilĀ presidente della Toscana, Eugenio GianiĀ -.Ā Donare sangue ĆØ importante, perchĆ© essenziale per la cura o per trattamenti di emergenza di molte persone. Donare sangue fa bene al sistema sanitario e al diritto alla salute di tutti. Eā un gesto di altruismo. Ma costituisce anche un modo per tenere sotto controllo il proprio stato di salute, attraverso controlli periodici sul sangue donatoā. Ā Ā
“Con la sottoscrizione dellāaccordo con Avis ā fa sapere lāassessore regionale al diritto alla salute Simone BezziniĀ ā Ā oggi tre aziende toscane compiono un gesto concreto per promuovere la cultura del dono, diventando parte attiva della garanzia del diritto alla salute delle persone. Tutti elementi significativi di cui abbiamo profondamente bisogno oggi nelle nostre comunitĆ . Questo ā continua – ĆØ lo spirito che sta alla base dellāaccordo che abbiamo approvato in giunta, per cui siamo soddisfatti di aver trovato subito unāalleanza all’esterno. Ringrazio le tre realtĆ per aver aderito a questo protocollo che rappresenta un tassello importante per rafforzare la cultura della donazione nella nostra regione e invito le lavoratrici e i lavoratori a cogliere questa opportunitĆ che ĆØ sƬ un gesto di altruismo, ma anche prevenzioneā.
āCon la sottoscrizione di questi tre accordi pilota inizia davvero a concretizzarsi il sostegnoĀ alla donazione nei luoghi di lavoroā spiega lāassessora regionale al lavoro Alessandra Nardini. āSono convinta dellāutilitĆ di questi accordi non solo per stimolare e facilitare la scelta delle lavoratrici e dei lavoratori di donare sangue e plasma, ma anche per far conoscere sempre di piĆ¹ gli istituti giuridici contrattuali giĆ presenti in tema di donazione per chi lavoraā. āLa diffusione della cultura del dono puĆ² ricevere un contributo determinante dal mondo del lavoroā, conclude Nardini, che ringrazia Avis Toscana per aver promosso la sottoscrizione degli accordi siglati questa mattina e per aver sostenuto, insieme alle altre associazioni toscane quali Fratres, Anpas e Croce Rossa “l’idea del Protocollo che con convinzione abbiamo approvato in Giunta regionaleā e ricorda che ālāintesa venne accolta anche positivamente dalla Commissione regionale permanente tripartita, organismo che vede la presenza di tutte le parti sociali, organizzazioni sindacali e associazioni datorialiā.Ā
āDonare il sangue ĆØ un gesto importante, che salva delle vite. Un gesto di solidarietĆ , di generositĆ . Non possiamo che essere soddisfatti per questo accordo che va nella direzione di sensibilizzare e promuovere una cultura della donazione nei luoghi di lavoroā dice lāassessore al Welfare del Comune di Firenze Nicola Paulesu.
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