ci sono anche due edifici di Genova

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Genova finisce per due volte nella top 30 delle chiese più belle d’Italia piazzandosi rispettivamente al sesto e al 28esimo posto: a stilare la lista è stato il portale Preply che ha intrapreso un viaggio attraverso gli edifici religiosi più belli d’Italia in occasione del Giubileo del 2025.

Dopo aver esaminato oltre 200 chiese e raccolto migliaia di testimonianze, è stata compilata una classifica delle chiese, cattedrali e basiliche più straordinarie del Paese.

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Quali sono le due chiese genovesi finite in classifica

Andiamo a vedere cosa si trova nell’elenco di Preply: al primo posto c’è la chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore di Milano, con l’87% di visitatori entusiasti. Al secondo posto la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo di Napoli (86%), infine chiude il podio la cappella degli Scrovegni di Padova (85%).

Al quarto posto la cappella dei Banchieri e dei Mercanti di Torino (82%), la basilica di Santo Stefano di Bologna e al sesto posto Genova con la chiesa di Santa Maria di Castello.

Verso la fine della classifica, al 28esimo posto, riecco Genova con la chiesa del Gesù e dei Santi Ambrogio e Andrea.

La chiesa di Santa Maria di Castello

Come testimonia anche VisitGenoa, il portale ufficiale del turismo del Comune, si tratta di una delle chiese più suggestive di Genova e, una volta varcata la soglia, se ne intuisce immediatamente il motivo. Santa Maria di Castello, situata nel cuore più antico della città e nell’omonima via, è una basilica romanica, con l’annesso convento e il museo: assieme, costituiscono un complesso monumentale di straordinaria importanza.

Oltre alla suggestione dell’architettura romanica e di inestimabili capolavori d’arte davvero di tutte le epoche, a rendere unico questo sito sacro è il fatto di sorgere nel luogo di primo insediamento della città, poco sopra al riparo naturale della costa del porto antico.

La facciata della chiesa e il campanile testimoniano l’architettura romanica, che a Genova assume il linguaggio portato dai maestri antelamici, costruttori e intagliatori di pietre provenienti dalla Lombardia. Uno dei segni caratteristici della loro architettura è il riutilizzo di materiali recuperati da rovine di architettura romana. È il caso della cornice in marmo con foglie e grifi, magistralmente ricontestualizzata come architrave del portale d’ingresso o le dieci colonne e i quindici capitelli dell’interno, che oggi vediamo luminosamente settecentesco ma che conserva l’impianto a tre navate della basilica romanica.

Sulle volte e nelle cappelle laterali si può scoprire una preziosa serie di dipinti e affreschi di artisti di scuola genovese e non solo: Bernardo Castello, Aurelio Lomi, Grechetto, Giovanni Mazone, Domenico Piola, Luciano Borzone, Giovanni e Giovan Battista Carlone, Andrea Semino, Giovan Battista Paggi; oltre, naturalmente, alle sculture e ai rilievi, opera – tra gli altri – di Leonardo Riccomanno, Filippo e Anton Domenico Parodi.

La chiesa del Gesù e dei Santi Ambrogio e Andrea

Come abbiamo scritto anche verso la chiusura della classifica Genova è presente con la chiesa del Gesù e dei Santi Ambrogio e Andrea, in via di Porta Soprana: un’altissima espressione del barocco internazionale a Genova, con opere di Rubens, Vouet e Carlone.

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Nello sfarzo di ori, stucchi e marmi policromi, negli arditi scorci degli affreschi dei fratelli Giovanni e Giovan Battista Carlone – come riporta VisitGenoa – l’interno della chiesa rappresenta un prestigioso esempio di barocco genovese, quando le più importanti famiglie aristocratiche della città chiedono ai più celebri artisti di decorare le cappelle di famiglia. Il luogo sacro racchiude capolavori assoluti, come la Circoncisione e il Miracolo di Sant’Ignazio di Peter Paul Rubens e l’Assunzione di Guido Reni.

La basilica assume le attuali forme e il nome di Chiesa del Gesù dopo la grande ricostruzione del XVI secolo ad opera della Compagnia di Gesù, su progetto di Giuseppe Valeriano, pittore, architetto e padre gesuita. L’edificio sacro è intitolato ai Santi Ambrogio e Andrea, poiché la chiesa originaria del VI sec. era dedicata ad Ambrogio vescovo di Milano, rifugiatosi a Genova in fuga dal sacco longobardo di re Alboino.

Da non perdere anche dipinti e affreschi di molti importanti pittori della scuola genovese e non solo. Tra gli altri: Domenico Piola, Domenico Fiasella, Valerio e Bernardo Castello, Giovanni Andrea e Lorenzo De Ferrari, Domenico Scorticone, Andrea Pozzo e Simon Vouet.



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