Noah Lyles e Letsile Tebogo, le due icone assolute della velocità mondiale, campioni olimpici rispettivamente dei 100 e 200 metri, non fanno parte della lista dei 48 atleti “racers” che hanno sottoscritto il contratto con il Grand Slam Track, la nuova Super Lega di Michael Johnson che debutterà da aprile a giugno del 2025 con 4 meeting di tre giorni ciascuno, pur se non è certo improbabile vederli poi gareggiare in qualcuno di tali eventi su invito nella categoria “challengers”, vale a dire gli sfidanti di quelli che saranno sempre presenti.
L’organizzazione del GST ha comunicato giovedì scorso 19 dicembre la firma degli ultimi 5 atleti mancanti, ed è quindi ufficiale l’assenza dei due fenomeni della velocità mondiale al maschile, forse non troppo convinti del progetto del 4 volte campione olimpico e 8 volte mondiale, ma potrebbe essere anche una strategia per ottenere ingaggi ancora più elevati per la partecipazione ad ogni evento in funzione della risonanza mediatica che, ad oggi, non può essere ancora esattamente quantificata.
Tra le grandi stelle presenti invece va sottolineata su tutte la presenza di due sprinter al femminile, entrambe americane del nord, la primatista del mondo e campionessa olimpica dei 400 ostacoli, Sydney McLaughlin-Levrone, prima atleta a firmare il 18 giugno scorso, e la tre volte oro a cinque cerchi di Parigi 2024 sui 200, 4×100 e 4×400 metri, Gabby Thomas, ma ci sono altri 4 campioni olimpici nell’elenco dei “racers”, di cui altri tre statunitensi a partire da Quincy Hall campione dei 400 uomini, Cole Hocker oro nei 1500 uomini, Masai Russel al successo nei 100 H donne, mentre la dominicana Marileidy Paulino ha vinto il titolo a Parigi nei 400 femminili.
Nel Grand Slam Track che prevede 16 discipline, 100, 200, 400, 800, 1500, 5000, 100/110 ostacoli e 400 ostacoli maschili e femminili, la percentuale di partecipazione certa di campioni a cinque cerchi è di 6/16, ovvero un considerevole 37,5%, ma rimane il fatto che, anche in considerazione dello slogan della Super lega che recita “solo i più veloci”, stoni la mancanza quantomeno per ora di Lyles e Tebogo ma anche al maschile del giamaicano argento dei 100 metri Kishane Thompson, mentre al femminile della campionessa olimpica sempre dei 100 metri, la santaluciana Julien Alfred, così come della statunitense campionessa della mondo sulla stessa distanza nonché argento a cinque cerchi, Sha’Carri Richardson.
La sfida dei prossimi mesi per Michael Johnson sarà dunque quella di convincere soprattutto i due statunitensi Lyles e Richardson, perché poi l’obiettivo primario quantomeno per questa prima edizione del 2025 sarà attirare il più possibile l’attenzione del grande pubblico negli Stati Uniti dove, a dire il vero, l’atletica non è considerato uno degli sport primari con gli unici due realmente conosciuti che sono proprio i due sprinter, e questo sarebbe fondamentale anche per avere la necessaria copertura televisiva.
D’altra parte il motivo principale per cui Lyles non ha firmato quale “racers” è proprio legato alla mancanza allo stato attuale delle cose di una televisione che copra l’evento, come da lui stesso dichiarato a LetsRun.com a novembre: “Finché non vedo uno sponsor televisivo, non posso prendere una decisione. Sono il campione olimpico e ho già avuto un sacco di riconoscimenti di vario genere per cui non ho bisogno adesso di un valore monetario, ma ho davvero necessità di un valore di marketing”.
Tra gli altri grandi atleti mondiali, campioni olimpici, che non sono presenti per adesso tra coloro che sicuramente gareggeranno vanno inoltre ricordati il norvegese Jakob Ingebrigtsen oro nei 5000 maschili, la britannica Keely Hodgkinson oro negli 800 donne, le keniane Faith Kipyegon oro nei 1500 donne e Beatrice Chebet oro nei 5000 e 10.000 metri, il loro connazionale al maschile Emmanuel Wanyonyi vincitore degli 800, gli statunitensi Grant Holloway e Rai Benjamin, vincitori rispettivamente nei 110 e nei 400 ostacoli.
Entrando più nel dettaglio delle nazioni di provenienza 20 dei 48 racers sono degli Stati Uniti, ma degli altri 28 non 12 risiedono e si allenano in ogni caso proprio negli States e quindi 32 su 48 per partecipare a 3 dei 4 grandi eventi in programma rimarranno nella loro area abituale di vita, mentre il primo che si svolgerà in Giamaica sarà particolarmente comodo per 5 proprio della nazione caraibica, e poi 4 atleti sono britannici, 3 del Kenya, 3 della Francia e 3 dell’Etiopia per chiudere con i restanti 10 divisi per 10 differenti paesi, ma di questi manca l’Italia che non ha nessun atleta che abbia firmato un contratto da racers.
Di seguito la divisione dei 48 atleti sotto contratto per le rispettive categorie, dove di meeting in meeting saranno inseriti 4 sfidanti.
100/200 uomini
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Fred Kerley USA
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Kenny Bednarek USA
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Oblique Seville Giamaica
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Zharnel Hughes Gran Bretagna
200/400 uomini
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Quincy Hall USA
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Matthew Hudson-Smith Gran Bretagna
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Muzala Samukonga Zambia
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Jereem Richards Trinidad & Tobago
800/1500 uomini
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Cole Hocker: USA
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Josh Kerr: Gran Bretagna
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Yared Nuguse: USA
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Marco Arop: Canada
3000/5000 uomini
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Ronald Kwemoi: Kenya
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Grant Fisher: USA
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Hagos Gebrhiwet: Etiopia
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Luis Grijalva: Guatemala
110 ostacoli/100 uomini
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Daniel Roberts: USA
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Freddie Crittenden: USA
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Sasha Zhoya: Francia
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Devon Allen USA
400 ostacoli/400 uomini
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Alison dos Santos Brasile
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Clement Ducos Francia
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Roshawn Clarke Giamaica
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Caleb Dean USA
100/200 donne
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Gabby Thomas USA
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Melissa Jefferson USA
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Brittany Brown USA
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Daryll Neita Great Britain
200/400 donne
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Marileidy Paulino Dominican Republic
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Salwa Eid Naser Bahrain
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Alexis Holmes USA
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Nickisha Pryce Jamaica
800/1500 donne
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Jessica Hull Australia
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Mary Moraa Kenya
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Diribe Welteji Ethiopia
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Nikki Hiltz USA
3000/5000 donne
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Tsigie Gebreselama Ethiopia
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Elise Cranny USA 8:25.10
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Nozomi Tanaka Japan
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Agnes Ngetich Kenya
100 e 100 ostacoli donne
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Masai Russell USA
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Cyrena Samba-Mayela France
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Jasmine Camacho-Quinn Puerto Rico
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Ackera Nugent Jamaica
400 e 400 ostacoli donne
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Sydney McLaughlin-Levrone USA
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Jasmine Jones USA
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Rushell Clayton Jamaica
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Shamier Little USA
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