Morto Carlo Lucchina, storico direttore generale della Sanità in Lombardia

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Milano, 24 dicembre 2024 – È morto Carlo Lucchina, storico direttore generale della sanità lombarda. Ha accompagnato gli anni dell’amministrazione di Roberto Formigoni, vero e proprio ‘deus ex machina’ del servizio sanitario regionale. Aveva 75 anni ed era nato a Varese.

“La scomparsa dell’ex direttore generale della Sanità, Carlo Lucchina, rappresenta una grande perdita per la nostra Regione e per il sistema sanitario lombardo”, hanno scritto in una nota il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore al welfare Guido Bertolaso, commentando la notizia della morte di Carlo Lucchina. “La sua vitalità, il suo dinamismo, la sua visione lungimirante, la sua determinazione e la sua autorevolezza lo hanno reso un esempio unico e ispiratore per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di lavorare con lui”, hanno aggiunto Fontana e Bertolaso, evidenziando che “grazie al suo contributo il nostro sistema sanitario regionale ha raggiunto livelli di eccellenza riconosciuti a livello nazionale e internazionale. La sua dedizione e il suo impegno instancabile per il bene comune resteranno un punto di riferimento per tutti noi. Ci mancherà enormemente”. Infine il presidente e l’assessore al welfare hanno espresso, a nome di tutta la Regione Lombardia, “le nostre più sentite condoglianze alla famiglia e ai suoi cari in questo momento di dolore”. 

Carlo Lucchina “era un amico, oltre che un collaboratore straordinario. Posso dire, senza tema di smentita, che era uno dei migliori esperti di amministrazione della sanità in Italia. Il mio dolore è grandissimo, perché è morto un grande uomo, una grande persona. Intelligente, dedita al suo lavoro senza risparmio, con grandissime capacità”, ha detto Roberto Formigoni. E ha aggiunto: “È stato il padre, il direttore generale della grande sanità lombarda. E quindi il mio dolore è grandissimo ed esprimo una grande vicinanza alla famiglia a tutti gli amici che lo hanno conosciuto. La stima per lui diventa il ringraziamento per l’opera straordinaria che abbiamo potuto compiere insieme”.

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Sui social, il primo a ricordare Lucchina è stato Emanuele Monti, Presidente Commissione IX Sostenibilità sociale, casa e famiglia, Regione Lombardia: “Questa notte sei venuto a mancare, all’improvviso. Sei stato un grande amico, un grande manager della sanità pubblica del nostro paese e certamente hai segnato un’epoca come pochi sono riusciti a fare . Buon viaggio Carlo Lucchina, come tanti varesini e lombardi ti vogliamo bene e ti siamo grati. Riposa in pace”.

Una vita da manager

Lucchina, nato l’ 8 dicembre 1949 a Varese, negli anni aveva maturato esperienze di gestione e management nel privato. Dall’ottobre 1968 al febbraio 1970 era stato Capo dell’Ufficio Finanza in un’impresa metalmeccanica, dal febbraio 1970 era stato dipendente della Provincia di Varese. Aveva assunto incarichi inerenti all’attività di coordinatore di tutte le attività finanziarie e informatiche, e degli studi e programmazione della Provincia. Dall’1 luglio era anche stato nominato Vice Segretario Generale Aggiunto.

Da gennaio del 1998 a novembre del 1999 era stato Direttore Generale della Provincia di Varese, mentre dall’1 dicembre 1999 al 31 dicembre 2002 era stato Direttore generale dell’Azienda ‘Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi”.

Dall’1 gennaio 2003 al 28 marzo 2013 era stato Direttore Generale della Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia e componente di numerosi tavoli ministeriali ( Comitato LEA, Agenas ecc.).

Dal marzo 2013 ad oggi è stato relatore di numerosi corsi e seminari sull’organizzazione del servizio sanitario nazionale e regione. Componente del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Sacra Famiglia e Presidente dell’associazione Varese per l’oncologia, era attualmente nel Cda dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano.

Momenti bui e complessi

Durante i suoi anni alla guida della direzione generale della sanità lombarda ha accompagnato l’ascesa del sistema regionale ai vertici di classifiche di prestazioni e risultati scientifici, ma ha vissuto anche alcuni dei momenti più bui e complessi, dal caso Englaro a Stamina, fino a inchieste dirompenti, come quella sul caso Maugeri e San Raffaele che ha portato alla condanna dell’ex governatore Roberto Formigoni a 6 anni per corruzione. Da questo processo, Carlo Lucchina ne era uscito assolto. Mentre la Corte dei Conti lo aveva di recente condannato in appello a pagare all’erario circa 175mila euro che la Regione aveva dovuto risarcire al papà di Eluana Englaro, Beppino, il quale era stato costretto a traferire la figlia – in stato vegetativo permanente da anni a seguito di un incidente – in una struttura sanitaria in Friuli, dove morì il 9 febbraio 2009 al termine di una lunga battaglia legale per la sospensione del trattamento che la teneva in vita. L’allora Dg aveva infatti firmato la risposta ufficiale negativa alla diffida presentata dal padre e tutore della ragazza, decretando l’ennesimo stop all’esecuzione di quanto era stato autorizzato dalla Corte d’Appello di Milano nel luglio 2008, sulla scia di una sentenza storica della Cassazione del 2007. “Il personale sanitario che procedesse, in una delle strutture del Servizio sanitario, alla sospensione dell’idratazione e alimentazione artificiale – aveva scritto nella nota – verrebbe meno ai propri obblighi professionali e di servizio”. 



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