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Wilson nel film Cast Away è molto più di un semplice pallone da pallavolo. Svolge un ruolo cruciale nella trama, poiché rappresenta la lotta di Chuck contro la solitudine. Quando Chuck disegna un volto sul pallone usando il suo sangue, Wilson diventa un amico immaginario con cui parlare e confidarsi. Questo legame aiuta Chuck a non cedere alla follia durante i quattro anni trascorsi sull’isola. La presenza di Wilson consente anche di inserire dialoghi in un film che altrimenti sarebbe stato caratterizzato da una quasi totale assenza di comunicazione verbale.
Origine del personaggio
La creazione di Wilson è stata ispirata dallo sceneggiatore William Broyles Jr., che ha trascorso del tempo su un’isola deserta per comprendere le esperienze di isolamento. Durante il suo soggiorno, ha trovato un pallone da pallavolo portato dalle onde, il che lo ha spinto a includere un compagno inanimato per il protagonista, Chuck Noland, interpretato da Tom Hanks.
La scelta della marca Wilson per il pallone nel film Cast Away è stata il risultato di una serie di eventi fortuiti e decisioni strategiche.
Origine della scelta
Gli studios di produzione, in particolare la 20th Century Fox, inizialmente richiesero dei palloni da calcio a Wilson. Tuttavia, a causa di problemi tecnici con questi ultimi, la richiesta venne successivamente modificata per includere palloni da pallavolo. Wilson fornì 60 palloni da pallavolo con una sola stampa del logo, come richiesto dalla produzione. Questo design specifico era necessario per esigenze narrative che non erano state chiarite inizialmente. La presenza di Tom Hanks nel film ha giocato un ruolo cruciale nell’accordo. La reputazione dell’attore ha rassicurato il team di Wilson riguardo all’uso del loro prodotto, portando a una collaborazione che si è rivelata vantaggiosa.
Il personaggio di Wilson ha avuto un impatto così significativo su pubblico e critici che la Broadcast Film Critics Association ha istituito un premio appositamente per lui. In quell’occasione, Wilson (il pallone) si è recato a Los Angeles, accompagnato da Wallace, Davenport, Kuehne e Considine (dirigenti della Wilson Sporting Goods), per partecipare alla sesta edizione dei Broadcast Critics Choice Awards, dove ha ricevuto il premio come Best Inanimate Object (Miglior oggetto inanimato). Durante l’evento, Wallace (responsabile del settore Team Sports Communications) ha portato Wilson sul tappeto rosso e ha risposto alle domande dei media in sua vece.
La presenza del pallone Wilson nel film ha avuto un impatto significativo sulla cultura pop, trasformandolo in un’icona riconoscibile e creando un legame duraturo tra il marchio e l’immagine del naufrago solitario. La popolarità del film ha portato anche alla produzione di repliche del pallone, consolidando ulteriormente il suo status nel mondo del cinema e dello sport
Significato del nome
Il nome Wilson non è solo un marchio; si dice anche che sia stato scelto come un omaggio alla moglie di Tom Hanks, Rita Wilson. Questo legame personale potrebbe aver influenzato la decisione finale, rendendo il pallone non solo un semplice oggetto di scena ma anche un simbolo di connessione emotiva per l’attore durante le riprese.
L’addio a Wilson
Il momento in cui Wilson viene trascinato via dalla corrente è uno dei più toccanti del film, simboleggiando la perdita e il dolore dell’isolamento. La reazione disperata di Chuck nel tentativo di salvare Wilson riflette la sua vulnerabilità e il bisogno umano di connessione. All’inizio degli anni 2000, era consuetudine per le case cinematografiche organizzare una seconda anteprima quando un film veniva distribuito in video per il noleggio o l’acquisto.
Per festeggiare l’uscita del film in formato video, la Fox decise di girare una scena che riprendeva il film dal punto in cui era stato interrotto, con Wilson che si allontanava sempre di più spinto dalla marea. “Decisero che la cosa giusta da fare sarebbe stata andare a salvare Wilson” ricorda Wallace. E lo fecero in modo spettacolare. I Fox Studios, utilizzando un elicottero della guardia costiera, salvarono Wilson e lo portarono al quartier generale di Wilson Sporting Goods a Chicago, dove ricevette un’accoglienza da eroe.
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