come fare domanda di disoccupazione?

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I lavoratori e alle lavoratrici che perdono il lavoro involontariamente hanno diritto a ricevere la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, più conosciuta come NASpI.

Consiste in un’indennità di disoccupazione erogata mensilmente. Per ottenerla gli interessati devono fare apposita domanda all’INPS.

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Sono diverse le novità introdotte nel corso del 2024 e quelle in arrivo per chi beneficerà della prestazione nel 2025.

Ecco la guida completa e aggiornata con le istruzioni per ottenere la NASpI, dai requisiti alla durata, passando per le modalità di calcolo dell’importo.

NASpI 2025: novità e requisiti. Come fare domanda per la disoccupazione

NASpI 2025: le novità in arrivo

Sono diverse le novità in materia di disoccupazione, e più in particolare di NASpI introdotte nel corso del 2024 e quelle in arrivo, che dovranno essere considerate da chi si troverà a richiedere l’indennità nel 2025.

In primo luogo, come previsto dal decreto Coesione, e come vedremo nel paragrafo dedicato, a partire dal mese di novembre 2024 i percettori di NASpI e DIS-COLL (l’indennità di disoccupazione per i collaboratori coordinati e continuativi) sono iscritti automaticamente al SIISL, il Sistema Informativo per l’Inclusione sociale e Lavorativa del Ministero del Lavoro.

L’obiettivo è quello di facilitare la ricerca di un nuovo impiego e l’individuazione delle attività formative più utili agli utenti iscritti.

Novità sono poi in arrivo con il nuovo DDL Lavoro, in fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il quale introduce alcune misure per contrastare il fenomeno dei cosiddetti “furbetti della NASpI”, ovvero chi invece di dimettersi spinge il datore di lavoro a procedere con il licenziamento così da poter beneficiare dell’indennità di disoccupazione (che come vedremo più avanti non spetta in caso di dimissioni volontarie).

Ebbene, chi farà assenze ingiustificate per un periodo che si protrae oltre il termine previsto dal CCNL applicato o, in mancanza di previsione contrattuale, per un periodo superiore a 15 giorni, il datore di lavoro lo segnalerà all’Ispettorato del Lavoro e scatterà la risoluzione del rapporto per volontà del lavoratore con conseguente perdita del diritto alle tutele previste per legge in caso di licenziamento.

Il disegno della Legge di Bilancio 2025, inoltre, prevede un’altra stretta sui requisiti d’accesso alla prestazione. Dal 1° gennaio 2025, infatti, si chiude l’accesso alla NASpI ai dipendenti che hanno dato dimissioni volontarie, anche a seguito di risoluzione consensuale, a un lavoro a tempo indeterminato nell’ultimo anno e che poi richiedono l’indennità dopo essere stati licenziati dal nuovo impiego.

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Si potrà beneficiare dell’indennità nel caso in cui si possano far valere almeno 13 settimane di contribuzione nel nuovo lavoro.

In questo modo si chiude la porta alla possibilità di ottenere la NASpI a chi sfrutta la rioccupazione con licenziamento lampo. Sono escluse le dimissioni per giusta causa.

Novità più in generale per la disoccupazione sono in arrivo sempre dal disegno della Legge di Bilancio 2025, la quale prevede lo stop all’indennità di disoccupazione per i lavoratori e le lavoratrici rimpatriate in caso di interruzione del rapporto di lavoro all’estero.

Chi può fare domanda per l’indennità di disoccupazione nel 2025

Chi può presentare allora la domanda all’INPS e ottenere la NASpI 2025?

Non ci sono novità da questo punto di vista. Come anticipato, in linea generale, possono richiedere il trattamento di disoccupazione tutti i lavoratori e le lavoratrici dipendenti che hanno perso involontariamente il lavoro e che risultano in possesso dei requisiti previsti.

Tra le persone che hanno diritto all’indennità ci sono anche:

  • gli apprendisti;
  • i soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative;
  • il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
  • i dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.

Le ultime modifiche che hanno interessato alla platea di beneficiari dell’indennità sono quelle introdotte dalla Legge di Bilancio 2022 la quale ha previsto un ampliamento delle categorie di lavoratori che possono ottenerla.

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L’articolo 1, comma 221, lettera a), della legge n. 234/2021, infatti, ha esteso il trattamento anche agli operai agricoli a tempo indeterminato delle cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci (legge n. 240/1984, comma 221, lett. a)).

Menzione a parte per i giornalisti che, in seguito alla riforma dell’INPGI, sono passati alla gestione INPS e quindi possono beneficiare anch’essi dell’indennità.

Domanda NASpI 2025: requisiti e soggetti esclusi

Alla luce delle novità in arrivo, i lavoratori e le lavoratrici che intendono fare domanda devono rispettare i seguenti requisiti:

  • essere in uno stato di disoccupazione involontario (articolo 1, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, e successive modificazioni);
  • rientrare nel requisito contributivo, per cui il lavoratore deve poter far valere, nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione, almeno tredici settimane di contribuzione.

Per quanto riguarda il perfezionamento del requisito contributivo, sono considerati utili i contributi previdenziali, quelli figurativi accreditati per maternità obbligatoria, i periodi di lavoro all’estero e i periodi di astensione dal lavoro per malattia dei figli fino agli otto anni.

In presenza dei requisiti indicati, l’accesso alla NASpI 2025 è consentito anche nei seguenti casi:

  • dimissioni per giusta causa, qualora le dimissioni non siano riconducibili alla libera scelta del lavoratore ma siano indotte da comportamenti altrui che implicano la condizione di improseguibilità del rapporto di lavoro;
  • dimissioni intervenute durante il periodo tutelato di maternità, ossia a partire da 300 giorni prima della data presunta del parto e fino al compimento del primo anno di vita del bambino;
  • dimissioni volontarie dopo aver usufruito del congedo di paternità obbligatorio entro un anno dalla nascita del figlio o della figlia;
  • risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, purché sia intervenuta nell’ambito della procedura di conciliazione presso la direzione territoriale del lavoro (secondo le modalità di cui all’articolo 7, legge n. 604/1996 come sostituito dall’articolo 1, comma 40 della legge 92/2012);
  • risoluzione consensuale a seguito del rifiuto del lavoratore di trasferirsi presso altra sede della stessa azienda distante più di 50 chilometri dalla residenza del lavoratore e/o mediamente raggiungibile con i mezzi pubblici in 80 minuti o più;
  • licenziamento con accettazione dell’offerta di conciliazione;
  • licenziamento disciplinare.

Sono esclusi, dunque, i lavoratori il cui rapporto di lavoro sia cessato a seguito di dimissioni o di risoluzione consensuale.

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Inoltre, non possono accedere alla prestazione:

Come chiedere lo stato di disoccupazione

Come detto, tra i requisiti per ottenere la NASpI c’è quello legato allo stato di disoccupazione.

Si considerano disoccupate le persone che hanno perso il lavoro in maniera involontaria e che dichiarano l’immediata disponibilità al lavoro e alla partecipazione alle misure di politica attiva del lavoro concordate con il centro per l’impiego (DID).

Questi soggetti, inoltre, non devono:

  • svolgere attività lavorativa sia di tipo subordinato che autonomo;
  • avere un reddito da lavoro dipendente o autonomo corrispondente a un’imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni a cui si ha diritto ai sensi dell’articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi.

È infatti possibile lavorare senza perdere lo stato di disoccupazione e quindi continuare a ricevere la NASpI nel caso in cui si rispettano precise condizioni relative al reddito percepito.

La soglia di reddito da non superare per mantenere lo stato di disoccupazione nel 2024 è stata pari a:

  • 8.500 euro all’anno per il lavoro dipendente;
  • 5.500 euro annui per il lavoro autonomo.

Si attende l’aggiornamento per il 2025.

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La NASpI è poi compatibile con il reddito da lavoro occasionale nel limite massimo di 5.000 euro annui.

In caso di svolgimento di attività lavorativa, inoltre, i beneficiari devono comunicare all’INPS il reddito annuo presunto. L’adempimento è obbligatorio anche nel caso in cui il reddito annuo presunto sia pari a zero.

Gli interessati devono utilizzare l’apposito modello NASpI-Com. In assenza, il trattamento di disoccupazione verrà sospeso. La prossima scadenza è fissata al 31 gennaio 2025.

Lo stato di disoccupazione deve essere richiesto dall’interessato, il quale dovrà recarsi presso il Centro per l’Impiego e presentare i seguenti documenti:

  • carta d’identità o documento di riconoscimento valido;
  • copia del contratto di lavoro;
  • per i disoccupati stranieri verrà richiesto anche il permesso di soggiorno e un indirizzo abitativo.

Per mantenere lo stato di disoccupazione sarà necessario presentarsi annualmente presso il Centro per l’impiego per un aggiornamento.

La prestazione è sospesa in caso di:

  • rioccupazione con contratto di lavoro subordinato di durata non superiore a sei mesi;
  • nuova occupazione in paesi dell’UE o con cui l’Italia ha stipulato convenzioni bilaterali in tema di assicurazione contro la disoccupazione o in paesi extracomunitari.

Si perde il diritto alla NASpI invece quando chi ne beneficia:

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Come chiarito dall’INPS, per poter accedere alle prestazioni di disoccupazione NASpI e DIS-COLL non sono previsti limiti massimi di età. Si ha diritto all’indennità anche oltre i 67 anni se non è stato maturato il diritto alla pensione.

C’è però un limite minimo, la DID non può essere rilasciata ai soggetti minori di 16 anni ai quali è quindi precluso l’accesso ai trattamenti.

NASpI 2025, come fare domanda di disoccupazione: modulo INPS e istruzioni

I disoccupati che intendono richiedere la NASpI 2025 devono inviare l’apposito modulo all’INPS.

Gli interessati possono inviare il modulo, compilato in ogni sua parte, nelle seguenti modalità:

  • dal sito INPS o dall’APP direttamente dal cittadino in possesso di SPID, CIE o CNS;
  • tramite patronato, che per legge offre assistenza gratuita;
  • tramite Contact Center Multicanale INPS, chiamando da rete fissa il numero gratuito 803164 oppure il numero 06 164164 da telefono cellulare, con tariffazione stabilita dal proprio gestore.

Di seguito la guida INPS illustrata per la domanda di disoccupazione.

NASpI 2025: guida INPS alla domanda di disoccupazione
Scarica la breve guida INPS alla domanda di disoccupazione

Si ricorda che dal 1° marzo 2024 è possibile utilizzare solamente la nuova procedura che semplifica il processo di domanda.

La piattaforma “ID 3.0” è diventata l’unico canale di presentazione per cittadini, contact center e Patronati.

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Quando va inviata la domanda di disoccupazione? Scadenza e termini richiesta

La domanda per la NASpI 2025 deve essere presentata entro il termine di decadenza che decorre entro 68 giorni:

  • dalla data di cessazione del rapporto di lavoro;
  • dalla cessazione del periodo di maternità indennizzato qualora la maternità sia insorta nel corso del rapporto di lavoro successivamente cessato;
  • dalla cessazione del periodo di malattia indennizzato o di infortunio sul lavoro/malattia professionale, qualora siano insorti nel corso del rapporto di lavoro successivamente cessato;
  • dalla definizione della vertenza sindacale o dalla data di notifica della sentenza giudiziaria;
  • dalla cessazione del periodo corrispondente all’indennità di mancato preavviso ragguagliato a giornate;
  • dal trentottesimo giorno dopo la data di cessazione, in caso di licenziamento per giusta causa.

Il termine viene sospeso nei seguenti casi:

  • maternità indennizzabile insorta entro i 68 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. Sospensione per un periodo pari alla durata dell’evento di maternità indennizzato e riprende a decorrere per la parte residua al termine del predetto evento;
  • evento di malattia comune indennizzabile o di infortunio sul lavoro/malattia professionale indennizzabile dall’INAIL, insorto entro i sessanta giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. Sospensione per la durata dell’evento.

L’indennità di disoccupazione spetta a partire:

  • dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro, se la domanda viene presentata entro l’ottavo giorno. Dal giorno successivo alla presentazione della domanda, se presentata dopo l’ottavo giorno successivo alla cessazione, ma entro i termini di legge;
  • dall’ottavo giorno successivo al termine del periodo di maternità, malattia, infortunio sul lavoro/malattia professionale o preavviso, se la domanda viene presentata entro l’ottavo giorno. Dal giorno successivo alla presentazione della domanda, se presentata dopo l’ottavo giorno ma entro i termini di legge;
  • dal trentottesimo giorno successivo al licenziamento per giusta causa, se la domanda viene presentata entro il trentottesimo giorno. Dal giorno successivo alla presentazione della domanda, se presentata oltre il trentottesimo giorno successivo al licenziamento, ma entro i termini di legge.

L’eventuale rioccupazione nel corso degli otto giorni che seguono la cessazione non dà luogo alla sospensione della prestazione e dovrà essere presentata una nuova domanda di NASpI in caso di nuova cessazione involontaria.

NASpI 2025: importo, calcolo e durata dell’assegno di disoccupazione

Anche per il 2025, l’importo dell’indennità di disoccupazione NASpI è commisurato alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni.

Questo valore deve essere diviso per il numero di settimane di contribuzione e il risultato va moltiplicato per 4,33.

Se la retribuzione mensile che si ottiene da questa operazione risulta inferiore alla soglia individuata annualmente, 1.425,21 euro mensili per il 2024 (si attende la circolare INPS con l’aggiornamento per il 2025), l’importo del trattamento sarà pari al 75 per cento della retribuzione stessa.

Se, invece, risulta superiore, la prestazione è pari al 75 per cento dell’importo di riferimento a cui si somma il 25 per cento del differenziale tra la retribuzione mensile e il predetto importo.

In ogni caso l’importo dell’indennità non può superare il limite massimo, che per il 2024 è stato pari a 1.550,42 euro. Anche qui si attende l’aggiornamento dei valori per il nuovo anno.

La NASpI viene pagata mensilmente, per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive degli ultimi quattro anni.

L’importo della NASpI si riduce (cosiddetto décalage) del 3 per cento ogni mese a partire dal primo giorno del sesto mese di fruizione.

Per i beneficiari che alla data di presentazione della domanda hanno compiuto 55 anni d’età, la riduzione decorre dal primo giorno dell’ottavo mese di fruizione.

NASpI 2025: iscrizione obbligatoria al SIISL

A partire dal 24 novembre 2024 i percettori di NASpI e DIS-COLL sono iscritti automaticamente al SIISL, il Sistema Informativo per l’Inclusione sociale e Lavorativa, la stessa piattaforma utilizzata per accompagnare al lavoro i percettori dell’assegno di inclusione.

L’iscrizione al SIISL dei beneficiari della disoccupazione avviene in automatico una volta che la domanda risulta accolta e in pagamento.

L’obiettivo della piattaforma è quello di promuovere la riqualificazione professionale dei beneficiari dell’indennità e facilitare un loro più efficace reinserimento nel mercato del lavoro.

Una volta che la domanda per l’indennità di disoccupazione viene accettata, il beneficiario deve accedere alla piattaforma e completare una serie di attività:

  • compilare i dati utili per il Patto di Attivazione Digitale e sottoscriverlo. Sono compresi dati che completano la Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, se non precedentemente sottoscritta presso il Centro per l’impiego;
  • compilare dei dati utili ad integrare il curriculum vitae;
  • compilare le informazioni utili per la redazione del Patto di Servizio Personalizzato poi finalizzato dal Centro per l’impiego, anche da remoto.

Inoltre, i percettori di NASpI possono anche individuare sul SIISL le Agenzie per il Lavoro (APL), le quali possono visualizzare i curricula degli utenti che ne hanno autorizzato la trasmissione in fase di sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale.

I beneficiari della NASpI devono accedere al SIISL entro 15 giorni a partire dalla data in cui inizia la fruizione della prestazione stessa. Tutte le indicazioni sono state fornite dall’INPS nel messaggio n. 4011/2024

Domanda NASpI anticipata 2025

La NASpI anticipata consiste nella liquidazione anticipata in un’unica soluzione dell’importo complessivo dell’indennità, sul quale si effettua la trattenuta IRPEF.

Anche per il 2025 i beneficiari della NASpI possono chiedere la liquidazione in un’unica soluzione se intendono:

  • avviare un’attività lavorativa autonoma;
  • avviare un’impresa individuale;
  • sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa con rapporto mutualistico di attività lavorativa da parte del socio;
  • sviluppare a tempo pieno e in modo autonomo l’attività autonoma già iniziata durante il rapporto di lavoro dipendente che, essendo cessato, ha dato luogo alla NASpI (articolo 8, decreto legislativo n. 22/2015).

Si può presentare domanda online attraverso il servizio dedicato oppure tramite Contact center, enti di patronato e intermediari dell’Istituto.

La richiesta va presentata entro 30 giorni dall’inizio dell’attività.

NASpI 2025 compatibilità con assegno di inclusione e supporto per la formazione e il lavoro

Come accadeva per il reddito di cittadinanza, anche l’assegno di inclusione (ADI) è compatibile con la fruizione della NASpI, così come ogni strumento di sostegno al reddito per la disoccupazione involontaria.

Queste prestazioni, però, rilevano ai fini della misura in quanto concorrono a determinare il reddito familiare, secondo quanto previsto dalla disciplina dell’ISEE. Pertanto al superamento dei limiti previsti il diritto di percepire la prestazione decade.

Il supporto per la formazione e il lavoro (SFL), invece, non è compatibile con strumenti di integrazione o di sostegno al reddito per la disoccupazione, compresa la NASpI.



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