Il Sindacato di Polizia SIULP ha organizzato un’assemblea per i poliziotti della questura sul tema : i Diritti e le tutele delle forze dell’ordine moltiplicano quelle per i cittadini.

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L’incontro si e’ svolto presso la Questura di Perugia , aperto a tutti gli operatori del settore con la partecipazione di referenti istituzionali.

Sono intervenuti , lasciando una testimonianza , il Sindaco di Assisi, nonchè ex appartenente al sindacato del Siulp, Valter Stoppini; i consiglieri del Comune di Perugia Leonardo Varasano, Antonio Donato. Presente anche la consigliera regionale Letizia Michelini, delegata dalla presidente Stefania Proietti.

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(Perugia) Il tema della sicurezza e della tutela delle forze dell’ordine è sempre più cruciale , merita un’analisi approfondita, come è stato evidenziato durante il citato incontro , che si è tenuta questa mattina, promossa dal Siulp. La mancanza di personale è emersa come uno dei problemi principali, influenzando negativamente la capacità di vigilanza e del successivo pronto intervento.

La questione del reclutamento è complessa: le nuove assegnazioni non riescono a compensare le uscite, sia per pensionamenti che per trasferimenti. Questo squilibrio mette a rischio non solo la sicurezza dei cittadini, ma anche quella degli stessi agenti.

All’incontro è stato messo in evidenza quanto la situazione si sia aggravata dalla difficoltà di pianificazione delle risorse perchè deve tener conto di un contesto nazionale e delle dinamiche interne alla Questura.

È stato sottolineato quanto sia fondamentale trovare soluzioni efficaci per garantire che le forze dell’ordine possano svolgere il loro compito di tutela dei cittadini in modo adeguato. Questo potrebbe includere un aumento del personale, ma anche investimenti nella formazione e nel supporto psicologico per gli agenti, affinché possano affrontare le sfide con maggiore resilienza.

In sintesi, la sicurezza, non è solo una questione di numeri, ma anche di qualità del servizio e del benessere degli operatori. Solo con un adeguato supporto e risorse a disposizione si potrà garantire un ambiente sicuro per tutti.

L’insufficienza dell’organico, all’interno della Questura e di tutte le specialità, in particolare la stradale, ha conseguenze significative non solo sulla gestione quotidiana delle operazioni di polizia, ma anche sulla sicurezza verso i cittadini. La necessità di garantire servizi di ordine pubblico , accompagnamenti di clandestini, servizi d’istituto essenziali (corpi di guardia)controlli su strada, mette a dura prova le risorse disponibili, costringendo gli uffici a un continuo “prestito” di personale. Questo fenomeno si traduce in una riduzione della presenza operativa sul territorio, limitando la capacità di risposta a situazioni di emergenza e discapito della diminuzione dell’efficacia delle pattuglie.

La Polizia Stradale , l’ufficio Immigrazione, gli uffici investigativi, i Commissariati di Città di Castello e Spoleto sono stati citati come i casi più evidenti di questa crisi di organico, dove l’impossibilità di garantire una presenza costante delle volanti mette in discussione la sicurezza del territorio. Altra situazione particolare e’ quella del Commissariato di Assisi. Con il Giubileo alle porte, si prospetta un afflusso massiccio di visitatori, il che comporta non solo un aumento del lavoro per le forze dell’ordine, ma anche una maggiore necessità di vigilanza per prevenire potenziali rischi.

La gestione della sicurezza in un contesto di massa, come appunto quella del Giubileo, richiede una pianificazione attenta con risorse adeguate, che al momento mancano. È fondamentale che chi dovere, riconosca la gravità della situazione e prendano provvedimenti conseguenti. Solo così sarà possibile affrontare in modo efficace le sfide attuali e future, assicurando un servizio di polizia che possa realmente tutelare la comunità.

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L’argomento degli accompagnamenti di clandestini e dell’esecuzione delle indagini è senza dubbio complesso e delicato. La situazione a Perugia, con una disponibilità limitata di personale per gestire gli accompagnamenti di clandestini, evidenzia le difficoltà operative che le forze dell’ordine devono affrontare quotidianamente.

Tra i temi trattati vi è stata anche la questione dei Centri per i Rimpatri (C.P.R.) che è ritenuto un fattore cruciale. Attualmente, la loro dislocazione, solo al nord e al sud d’Italia, crea una serie di complicazioni logistiche e operative. Il Siulp (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia) ha giustamente richiesto una distribuzione regionale dei C.P.R., come suggerito in passato dal Ministro Marco Minniti. Questo approccio non dovrebbe dipendere dalle scelte politiche, ma piuttosto da un’analisi razionale e pragmatica della situazione attuale e delle esigenze locali.

L’idea di istituire un C.P.R. in Umbria( come in tutte le altre regioni) potrebbe, non solo migliorare l’efficacia delle operazioni di rimpatrio, ma anche contribuire a una gestione più efficace della sicurezza pubblica. Tra gli argomenti trattati si e’ parlato della stazione di Fontivegge, spesso associata a problemi di spaccio e degrado, potrebbe beneficiare di un intervento simile. La presenza di un C.P.R. nella regione permetterebbe di gestire meglio i clandestini coinvolti nel traffico di droga, favorendo un allontanamento più rapido e sistematico degli spacciatori.

Da qui, anche il sistema di controlli più rigorosi potrebbero consentire la revoca del soggiorno agli stranieri regolari coinvolti in attività illecite. Le restanti problematiche legate a cittadini italiani , relative allo spaccio andrebbero affrontare con indagini , non con pattuglioni o esercito. Questo approccio, che combina la gestione dei migranti con strategie di controllo della sicurezza, potrebbe contribuire a migliorare la qualità della vita nelle aree problematiche e a restituire serenità alle comunità locali.

In conclusione, la proposta di una dislocazione regionale dei C.P.R. potrebbe rappresentare un’opportunità per trasformare una piazza di spaccio in una piazza di espulsione arresti !! Nel giro di poco non ci sarebbe più nessuno a delinquere in quella zona.

Il Segretario del Siulp, Massimo Pici, evidenzia come per la prima volta le assegnazioni di personale alla questura venga pianificate dal ministero indicando i vari uffici dove debbono essere inseriti. Così facendo si annulla il ruolo del Questore . È evidente che la pianificazione centralizzata delle assegnazioni di personale e delle risorse, sebbene possa essere basata su criteri generali, non tiene conto minimamente delle specificità e delle esigenze locali.

L’idea che algoritmi e dati possano sostituire la conoscenza diretta e l’esperienza locale è, di fatto, un tema di ampio dibattito. Gli approcci basati su dati possono fornire indicazioni utili, ma è fondamentale che siano accompagnati da un’analisi qualitativa e da un dialogo con le realtà locali. La complessità delle dinamiche sociali e criminali richiede una comprensione profonda del contesto, che spesso sfugge a chi opera da remoto.

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Per esempio, le assegnazioni da parte del ministero dei poliziotti direttamente nei vari uffici della Questura (mai visto prima ) rende impossibile potenziare l’ufficio servizi della Questura, diventando un chiaro esempio di come le decisioni centralizzate possano creare enormi difficoltà operative. Infatti l’ufficio servizi si occupa dei servizi di ordine pubblico , accompagnamenti clandestini e servizi d’istituto essenziali come la vigilanza della questura . Con il personale non adeguato rispetto alle esigenze del territorio, si rischia di compromettere l’efficacia delle operazioni di polizia, rendendo difficile affrontare in modo adeguato problemi come lo spaccio di sostanze stupefacenti, ma anche i furti in appartamento. Tematiche presenti e sentite nella nostra città.

Un approccio più flessibile e attento alle esigenze specifiche delle province potrebbe portare a risultati più efficaci e a una gestione più efficiente delle problematiche di sicurezza.

Così come aiuterebbe un dialogo costante tra le istituzioni locali (sicurezza partecipata) potrebbe contribuire a trovare soluzioni più equilibrate e rispondenti alle reali necessità del territorio.

Il tema della funzionalità e dell’efficacia delle Forze di Polizia è di cruciale importanza, specialmente in un contesto in cui il numero di operatori è ridotto. È evidente che le normative e leggi dovrebbero essere pensate per supportare e facilitare il lavoro degli agenti sul campo, piuttosto che complicarlo ulteriormente se non vanificarlo. La recente stretta sulle intercettazioni è un esempio lampante di come leggi e regolamenti possano, in effetti, ostacolare le indagini e limitare le capacità operative delle Forze dell’Ordine.

È fondamentale che le decisioni legislative tengano conto delle reali esigenze e delle esperienze quotidiane di chi opera direttamente sul territorio. In questo senso, sarebbe auspicabile istituzionalizzare momenti di confronto e ascolto, dove le voci di chi lavora in prima linea possano essere acquisite e valorizzate nelle scelte politiche e legislative.

La collaborazione tra legislatori e Forze di Polizia potrebbe portare a una revisione delle norme esistenti, rendendole più adatte alle esigenze operative e garantendo così un servizio migliore alla collettività. È un passo necessario per garantire la sicurezza e la giustizia, che sono fondamentali per il benessere della società.

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La riunione di questa mattina ha evidenziato l’importanza di una collaborazione sinergica tra le istituzioni locali e regionali per affrontare la problematica dello spaccio e del consumo di sostanze. In comune accordo, tra le realtà istituzionali intervenute, è emerso quanto sia fondamentale riconoscere che, sebbene il contrasto alla criminalità sia compito esclusivo delle Forze dell’Ordine, anche i Comuni abbiano un ruolo cruciale nell’attuazione di politiche sociali che possano intervenire sulla richiesta di droghe e alcol, specialmente tra i giovani.

La creazione di strumenti di “sensibilizzazione e informazione“ può contribuire a ridurre la domanda di sostanze, influenzando così anche il calo dell’offerta. È evidente che una diminuzione della richiesta di sostanze può portare a una riduzione dell’attività di spaccio, seguendo le dinamiche del mercato.

Inoltre, le politiche sociali sul lavoro, promosse dalla Regione, sono fondamentali per affrontare le cause profonde dell’abuso di droghe. L’insoddisfazione professionale e la difficoltà di inserimento lavorativo sono spesso fattori scatenanti per l’uso di stupefacenti e alcol. Pertanto, è essenziale che le istituzioni lavorino insieme per creare opportunità lavorative e percorsi di inclusione sociale.

Il richiamo al concetto di “kalos kai agathos” sottolinea la necessità di perseguire il bene comune attraverso il bello, inteso non solo come estetica, ma come valore intrinseco delle azioni intraprese. Esempio virtuoso , un modello significativo come quellio di Via della Viola dimostrano che è possibile attuare interventi efficaci per combattere il degrado sociale e promuovere un ambiente più sano e sicuro.

Le attività delle Forze dell’Ordine (FF.OO) sono essenziali per garantire la sicurezza, ma la loro efficacia e durata possono essere amplificate attraverso iniziative sociali che coinvolgono la comunità. Il Segretario del SIULP, Massimo Pici, ha sottolineato l’importanza di queste azioni nel suo resoconto, evidenziando i risultati raggiunti dal sindacato nel supporto e nella valorizzazione del lavoro dei poliziotti.

Ecco un riassunto delle principali iniziative descritte:

1 Incontri di informazione e formazione: Sono stati organizzati eventi con associazioni locali e pro-loco, mirati a promuovere pratiche virtuose e a sensibilizzare la comunità sui temi della legalità. Attraverso protocolli e vademecum, si è cercato di fornire ai cittadini, ai giovani e agli anziani indicazioni utili per prevenire truffe e comportamenti dannosi.

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2 Costituzione dell’associazione Margot e creazione di Siulp Formazione, con la regia di Angelo Biondo. L’associazione Margot è stata fondata dal SIULP per unire competenze di diversa natura, collaborando con professionisti come medici, insegnanti, psicologi e avvocati. Questo approccio multidisciplinare arricchisce le iniziative di formazione e supporto, rendendo le attività più complete e efficaci.

Queste azioni dimostrano l’impegno del SIULP non solo per la sicurezza, ma anche per il benessere sociale, contribuendo a costruire una comunità più consapevole e responsabile.

Le diverse professionalità coinvolte nel progetto hanno permesso di strutturare incontri e percorsi formativi di alta qualità, mirati a contrastare fenomeni come la violenza di genere, il bullismo e il cyberbullismo. Attraverso le collaborazioni tra il SIULP e l’associazione Margot, si sono realizzati numerosi eventi nelle scuole del territorio, dove i soci offrono gratuitamente la loro expertise a studenti di varie età.

Le attività scolastiche rivestono un’importanza cruciale, poiché si concentrano sull’educazione dei giovani e dei giovanissimi, fornendo loro strumenti per gestire situazioni di aggressività. L’obiettivo è non solo quello di contenere il comportamento aggressivo personale, ma anche di disinnescare le tensioni altrui, promuovendo un ambiente di rispetto e dialogo.

Grazie alla sinergia con professionisti del settore, il progetto ha raggiunto risultati di grande prestigio. Massimo Pici, uno dei formatori, sottolinea il valore del lavoro svolto, evidenziando che il team è composto da formatori riconosciuti a livello internazionale, come quelli dell’ONU, specializzati nel contrasto alla criminalità e all’immigrazione clandestina, e formatori per Enel, esperti nella gestione di situazioni di aggressività. Questi riconoscimenti attestano la serietà e l’efficacia del lavoro svolto, contribuendo a creare un clima di sicurezza e consapevolezza tra le nuove generazioni.

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