“Dobbiamo essere spietati nel tramutare le occasioni che creiamo in gol. Io sono certo che questi ragazzi miglioreranno sempre di più”. Nonostante il suo proverbiale ottimismo Davide Nicola è ben consapevole di uno dei principali problemi – se non IL principale – del suo Cagliari, ovvero la sterilità a livello realizzativo.
Carenze
Il dato sugli xG, ovvero gli expected Goals, continua a crescere e a certificare l’incapacità da parte del Cagliari di fronte alla porta avversaria: 16 gol realizzati contro i 24,1 xG. Cifre che dimostrano come la produzione offensiva sia sulla carta superiore alla terzultima posizione in classifica, ma le carenze in fase di realizzazione rappresentano una zavorra che tiene giù i rossoblù. L’attacco di Nicola è il quarto peggior reparto offensivo della Serie A, insieme all’Empoli e anche nell’ultima apparizione a Venezia si è capito il motivo. Al di là delle parate di Stankovic, superato solo dall’incornata del sempiterno Pavoletti, è emersa ancora una volta la difficoltà dei rossoblù nel bucare la porta avversaria. A precisa domanda sulla necessità di rinforzi in avanti, nel postpartita del Penzo Nicola ha risposto: “Ho questi giocatori fino alla fine del girone d’andata, non sposto l’attenzione su quello che manca. Sappiamo dove dovremo migliorare, quando arriverà il momento di farlo si cercherà di farlo. Rispetto allo scorso anno abbiamo due giocatori in meno, Oristanio e Shomurodov: vedremo se ampliare la rosa”. È stata la prima volta, in questi mesi, che il tecnico piemontese è tornato sul tema, facendo pure i nomi di due elementi dell’attacco della scorsa stagione, evidentemente non sostituiti sul mercato. Dichiarazioni che fanno certamente riflettere, specie perché arrivate praticamente a fine girone d’andata e, dunque, dopo un lasso di tempo sufficiente per tirare un primo bilancio. Sulla carta il posto di Oristanio è stato preso da Felici, mentre Kingstone ha preso (a livello meramente numerico, visti i pochi minuti giocati dallo zambiano) quello di Shomurodov, dopo essere stato aggregato in Prima squadra solo nel finale dello scorso campionato. Due elementi che, rendimento alla mano, non hanno certamente convinto Nicola: il 2003 ex Atletico Lusaka ha sommato 45 minuti in 2 presenze (contro Napoli e Juventus), ultimo per minutaggio dell’intera rosa tra chi è sceso almeno una volta in campo (tolti dunque Jankto e Ciocci). Mentre l’esterno romano è il terzultimo nella stessa graduatoria, con 174 minuti in 7 partite. Dopo la 17ª giornata della scorsa stagione Oristanio e Shomurodov avevano messo insieme 1 gol (l’ex Inter) e 3 assist, di cui 2 dell’uzbeko. In quella in corso, invece, il primo a Venezia ha messo a segno 2 reti e 3 assist, mentre per l’ex Genoa sono arrivati 1 gol e 1 assist con la maglia della Roma.
Poca gloria
E in casa Cagliari? Se Felici si sta ritagliando un po’ più di spazio nell’ultimo periodo, con l’assist decisivo per il gol di Piccoli contro il Verona, Kingstone ha dovuto ritrovare il campo con la Primavera di Fabio Pisacane, decidendo la sfida contro la Fiorentina con la sua doppietta. Piccoli, autore di 4 gol in 17 presenze, ha segnato da solo un quarto delle reti totali del Cagliari. Oltre al bergamasco solo Luvumbo (contro la Lazio) e l’eterno Pavoletti nell’ultimo turno contro il Venezia hanno rotto il digiuno di gol, mentre Lapadula ha timbrato il cartellino solo in Coppa Italia contro la Cremonese. Nel mezzo tanti, tantissimi errori davanti al portiere avversario che, specie nell’ultimo periodo, ha preso il trofeo di Mvp del match: è successo con Stankovic a Venezia, ma prima ancora con Carnesecchi nello 0-1 con l’Atalanta. Problemi di mira, certamente, ma pure di scarsa lucidità. Una situazione che si riflette, al rovescio, nella fase difensiva in cui il Cagliari concede quasi due gol a partita (28 in 16 giornate). Una condizione, quella di scarsa pericolosità offensiva, che pone i rossoblù di Nicola nella difficile situazione di dover fare sempre la partita perfetta in difesa. Al Penzo si è visto come sia difficile però dare seguito a questo teorema, con due regali all’attacco veneziano che la squadra di Di Francesco ha subito accolto con favore. Il grande ex Oristanio si è certamente fatto rimpiangere, con una prestazione da folletto praticamente imprendibile condita da un assist e un gol annullato, insieme a tante sgasate contenute a fatica da Mina e compagni. A differenza del suo quasi “omonimo”, ovvero quel Gianluca Gaetano ancora indietro nel processo per tornare a essere un giocatore determinante per le sorti del Cagliari. L’ex Napoli non ha ancora trovato la prima gioia stagionale, pur andandoci vicino in più di una circostanza anche nelle ultime giornate: da lui la dirigenza rossoblù si aspettava ben altro rendimento, dopo averci puntato con convinzione e pervicacia durante il mercato estivo, sacrificando il riscatto dello stesso Oristanio. Fin qui il classe 2000 di Cimitile non ha mantenuto le aspettative, risultando forse la principale delusione nonostante la fiducia datagli da Nicola, che nelle ultime settimane ha anche accantonato Viola per dare maggiore spazio al fantasista partenopeo.
Opportunità
Il calendario del Cagliari ora prevede la doppia sfida Sardegna-Lombardia, con Inter e Monza sulla strada di Pavoletti e compagni per chiudere il girone d’andata. Due gare che cadono tra la fine del 2024 e l’Epifania, con in mezzo l’apertura della sessione invernale del calciomercato il 2 gennaio e che daranno le ultime sentenze sulla prima parte di stagione. Come ampiamente sostenuto, il Cagliari ha raccolto molto meno di quello che avrebbe meritato in base ai numeri delle sue prestazioni, ma a parlare è stato il campo certificando come i passi avanti da fare per Deiola e compagni siano ancora tanti. Chiuso il girone di andata a Monza, si aprirà necessariamente una nuova fase, quella del calciomercato in cui tornerà protagonista il direttore sportivo rossoblù Nereo Bonato. Nello scorso campionato il mercato di gennaio portò in dote il duo Mina-Gaetano, centrali nella riscossa salvezza della squadra allora guidata da Claudio Ranieri. A questo giro le necessità sono altre: in difesa e a centrocampo il Cagliari è coperto, meno tra i pali e in attacco. A Nicola farebbero comodo sia un portiere bravo con i piedi che (almeno) un attaccante bravo nella finalizzazione, per capitalizzare la produzione offensiva della squadra. E non a caso quello di Caprile e Brunori sono i primi nomi venuti fuori, ma dovranno uscire sia Scuffet che Lapadula, non a caso avvicinati a Napoli e Palermo in possibili operazioni di scambio. Quel che è certo è che, esattamente come la scorsa stagione, anche in quella corrente il club rossoblù dovrà essere chirurgico nella scelta dei profili più adatti per rinforzare la rosa di Nicola per togliersi in fretta dalla zona calda della classifica.
Francesco Aresu
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