Influenza, boom tra i bambini. Ma il picco in Puglia è previsto per metà gennaio

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Tregua di Natale per i malanni stagionali: la curva che registra l’andamento dell’influenza è leggermente in salita, ma con una media nettamente inferiore a quella dello scorso anno. Nella cinquantesima settimana del 2024, infatti, in Puglia si sono registrati poco più di 800 casi di sindromi influenzali, con una incidenza di circa 8 casi su mille. Quasi la metà in meno rispetto allo scorso anno: più colpiti i bambini fino a 4 anni di età.

Dopo un primo picco, segnalato nelle scorse settimane, secondo i medici di base pugliesi, il nuovo boom è previsto a partire da questi giorni di festa e poi da metà gennaio. Determinante la prevenzione: «Valori più bassi dello scorso anno – dicono – anche grazie all’alta adesione della popolazione pugliese, soprattutto delle fasce a rischio, alla campagna vaccinale». A dare un quadro puntuale della situazione è il rapporto RespiVirNet, elaborato dal dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità che presenta i risultati nazionali e regionali relativi alla sorveglianza epidemiologica delle sindromi simil-influenzali, che comprendono anche altri virus respiratori.

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Per la settimana presa in esame sono stati 1.251 i medici sentinella che hanno inviato i dati delle sindromi simil-influenzali tra i propri assistiti: il valore medio nazionale dell’incidenza totale è risultato pari a 9,52 casi per mille assistiti, mentre nella stessa settimana della scorsa stagione l’incidenza era di 15,8 casi su mille assistiti.

Entrando nel dettaglio, nella fascia di età 0-4 anni il tasso è pari a 22,59 casi su mille, nella fascia di età 5-14 anni è di 9,89 casi, tra 15 e 64 anni è 9,87 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni corrisponde a 5,27 casi per mille assistiti. In base ai dati della sorveglianza, sul territorio regionale pugliese sono stati 74 i medici a fornire le osservazioni relative ai propri pazienti: nella settimana di riferimento hanno riportato 803 casi di malanni simil-influenzali su un totale di 94.088 assistiti con una incidenza di 8,53.

La fascia maggiormente interessata anche in Puglia è quella dei bambini da 0 a 4 anni con 130 casi e incidenza di 16,18; tra i 5 e 13 anni i casi osservati sono stati 137 con incidenza di 8,09; 446 sono invece i casi nella fascia da 13 a 64 anni con incidenza dell’8,82; più basso il valore per gli over 65: 90 casi e incidenza di 4,85.

«L’influenza – spiega Filippo Anelli, presidente dell’ordine dei medici Fnomceo – quest’anno nella settimana precedente il Natale ha fatto registrare circa 9,5 casi ogni mille assistiti, rispetto allo scorso anno è sostanzialmente la metà; si tratta quindi di una epidemia contenuta anche se tale valore corrisponde comunque a mezzo milione di italiani a letto con l’influenza. In Puglia tuttavia l’incidenza è più bassa rispetto alla media nazionale ed è pari a 8,53: la classe più colpita è quella dei bambini, con un tasso di oltre 16 casi su mille; più bassa quella degli ultra sessantacinquenni, un dato importante perché significa che la vaccinazione ha funzionato. Dopo quella dei bambini la percentuale più alta, infatti, è quella che riguarda la popolazione tra i 15 e i 64 anni, che tendenzialmente si vaccina meno. L’influenza è una malattia che ha un impatto importante per l’organismo, si trasmette con le goccioline di saliva e contatto diretto e non si cura con gli antibiotici ma con paracetamolo, se necessario, e soprattutto seguendo i consigli del proprio medico. Ci aspettiamo un aumento dei casi proprio in queste settimane di festa in cui ci sono rapporti ravvicinati».

Altre osservazioni arrivano dal dottor Antonio De Maria del sindacato Fimmg dei medici di base. «In Puglia da ottobre ad oggi – dice – ci sono stati circa 7mila casi. C’è stato un primo picco nella fase iniziale in cui erano in corso le vaccinazioni e l’immunità non era stata ancora acquisita dai pazienti, mentre stando ai dati delle due ultime settimane la curva è scesa leggermente ed è stabile. Ci aspettiamo un nuovo picco da metà gennaio. Nella nostra regione quest’anno abbiamo avuto una intensa campagna vaccinale con alta adesione, un po’ anche grazie al nuovo accordo siglato con i medici di medicina generale che prevedeva modalità differenti di erogazione. Invitiamo, dunque, chi non lo ha ancora fatto a vaccinarsi, perché è l’unico modo di prevenire l’influenza, ricordando che il vaccino richiede circa 15 giorni per generare l’immunità; prima del nuovo picco quindi è ancora possibile mettere un ulteriore freno all’influenza».

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