Nell’Atalanta Retegui out per due settimane a causa di una lesione muscolare. Scalvini lavora in parte in gruppo. Scamacca romantico a Roma
Il Natale più felice per gli atalantini è già alle spalle, è tempo di pensare a chiudere bene l’anno. Dal freddo della vetta, tra una fetta di pandoro e una glassa al mascarpone, sono fioccati brindisi in famiglia per l’anno da sogno della squadra di Gasperini. Anche i giocatori hanno potuto beneficiare di 48 ore di riposo, dall’ora di pranzo della vigilia fino al primo pomeriggio di ieri, Santo Stefano, quando si sono dati appuntamento a Zingonia per la ripresa in vista del big match con la Lazio, in programma domani (sabato 28 dicembre) alle 20.45 all’Olimpico di Roma. Scalvini ha svolto un lavoro parzialmente in gruppo.
Molti nerazzurri hanno trascorso le feste con i colleghi, come le famiglie Djimsiti e de Roon, o i Carnesecchi con gli Zaniolo. Il Natale più dolce però è stato quello di Scamacca, che la sera del 25 dicembre in giro per Roma con la fidanzata Flaminia si è inginocchiato davanti a Castel Sant’Angelo per chiederla in sposa. Si preannuncia un anno di fuoco per l’attaccante, che ha appena messo da parte le terapie per allenarsi in forma individuale. Ne avrà ancora per qualche settimana, comunque, e non è la sola punta che non sta prendendo parte alle sedute di gruppo.
Il capocannoniere della Serie A con Thuram, Retegui, non potrà invadere l’area per almeno due settimane. L’attaccante si è sottoposto agli esami strumentali che hanno evidenziato una lesione di primo grado del muscolo retto femorale sinistro, rimediata con l’Empoli. Retegui salterà quindi la Supercoppa Italiana: la semifinale con l’Inter del 2 gennaio e l’eventuale finale dell’Epifania. Potrebbe rientrare nella trasferta con l’Udinese (11 gennaio) o in casa con la Juve (14 gennaio). Di certo non ci sarà contro la Lazio, gara in cui Gasp può però affilare altre armi nel reparto dei record: 42 gol in questa Serie A, miglior attacco con l’Inter (che ha una gara in meno) e record di 126 reti nell’anno solare. Contro la difesa a quattro biancoceleste il tecnico di Grugliasco dovrebbe puntare sul trequartista, Samardzic o Pasalic, con De Ketelaere e Lookman. Davanti a Carnesecchi, ballottaggio a tre tra Hien, Djimsiti e Kossounou, così sulle fasce tra Zappacosta, Bellanova e Ruggeri, mentre a centrocampo con Ederson torna de Roon dalla squalifica.
L’Atalanta andrà a caccia della 12ª vittoria di fila in campionato, ma davanti avrà una Lazio-rivelazione. Baroni, artefice dell’impresa salvezza col Verona a maggio, ha portato il suo credo tattico e vincente nella Capitale: prima del ko con il Parma, e del 6-0 incassato con l’Inter, aveva collezionato 7 vittorie di fila in stagione; in Serie A è quarta a quota 34 (l’Atalanta prima a 40) e domina il girone di Europa League, senza sconfitte. Merito del gioco del 61enne fiorentino alla sua prima big in carriera, con il suo 4-2-3-1 in costante pressione alta, alla ricerca del recupero palla vicino alla porta avversaria. E poi l’addio ai senatori Immobile, Felipe Anderson e Luis Alberto ha dato il via a un nuovo corso con un progetto intrigante. Un mercato intelligente e a fari spenti ha permesso la nascita di nuovi stimoli e l’exploit di tanti jolly.
A cominciare da Tavares, terzino sinistro veloce e dotato di buona tecnica, abile anche in fase offensiva: il suo arrivo ha riportato Marusic, in ballottaggio con Lazzari, nel ruolo naturale di terzino destro. A centrocampo spicca per quantità e qualità delle giocate Guendouzi, in feeling con Rovella. In avanti, Castellanos è premiato dal gioco verticale di Baroni, 9 gol e 5 assist in 21 gare stagionali, e, appena dietro, capitan Zaccagni è l’usato azzurro sicuro. L’Atalanta dovrà prestare attenzione anche al rinforzo Tchaouna, giovane esterno d’attacco dotato di buon tiro e dribbling secco, mentre c’è un pericolo meno del previsto, dato che Noslin non è riuscito a recuperare (ed è ko anche Pedro). La solidità in fase di non possesso, la capacità di sfruttare le corsie esterne e la contemporanea ricerca della verticalizzazione rende lo scontro diretto acceso e imprevedibile.
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