Se il totale delle cento migliori vendite internazionali scende a 1.8 miliardi di dollari (2.4 miliardi nel 2023 e 4.1 miliardi nell’indimenticabile 2022), la top ten riserva invece più di uno spunto di riflessione.
C’è solo il tempo di guardarsi un istante indietro prima che il martello torni a battere. Quel che vediamo è un 2024 tenace ma tiepido, a lungo sottotono e in grado di accendersi in appena qualche squillo. Ma in diversi spunti di riflessione. Se il totale delle cento migliori vendite internazionali scende a 1.8 miliardi di dollari (2.4 miliardi nel 2023 e 4.1 miliardi nell’indimenticabile 2022), la top ten riserva invece un dato significativo. Tra le dieci opere più preziose, due sono state esitate a Hong Kong. Una novità che consolida il ruolo emergente del mercato orientale, ma svela anche il momento di fragilità di quello occidentale. Parigi sgomita, Londra soffre, New York resiste.
Nella Grande Mela Christie’s, a novembre, ha venduto per 121.1 milioni di dollari L’empire des lumières di René Magritte. Un nuovo record per il pittore surrealista, a coronamento dell’anno che ha celebrato il centenario dalla nascita del movimento. Sempre Christie’s, sempre a New York, ha battuto Standard Station, Ten-Cent Western Being Torn in Half di Ed Ruscha per 68.2 milioni di dollari, un altro record. L’autunno newyorkese ha sorriso anche a Sotheby’s, che ha venduto Nymphéas di Claude Monet a 65.5 milioni di dollari. Un monumentale dipinto en plein air, realizzato nel giardino a Giverny, tanto caro al pittore. Un altro lavoro della serie è stato venduto da Christie’s a Hong Kong per 29.9 milioni, un nuovo record per un dipinto di Monet venduto in Asia. Ma torniamo a New York, nel maggio 2024, quando Phillips ha registrato la quarta migliore vendita assoluta dell’anno con Untitled (ELMAR) di Jean-Michel Basquiat (46.4 milioni di dollari), dipinto nel magico 1982 del writer americano.
Londra si iscrive nella geografia artistica con l’aggiudicazione, da parte di Christie’s, de L’ami intime di René Magritte, venduto a 42.1 milioni di dollari. Sempre una certezza Andy Warhol, che dedica un mazzo di fiori (Flowers, 35.4 milioni di dollari) ai collezionisti che a maggio hanno partecipato alla 20th-century evening sale di Christie’s. Gli stessi giorni in cui Sotheby’s ha esitato Meules à Giverny di Claude Monet, che si prende anche il settimo gradino della classifica con i 34.8 milioni di dollari necessari ad aggiudicarselo. Luce aranciata che splende anche in Coin de jardin avec papillons di Vincent van Gogh. Il dipinto, venduto per la prima volta nel 2018 da Christie’s a 30 milioni di dollari, torna sul rostro dove la maison si migliora: 33.1 milioni di dollari. Da qui ci muoviamo a Hong Kong, città di nuovi e determinati collezionisti, che per la prima volta piazza due vendite in top ten, la nona e la decima.
Un Untitled (Yellow and Blue) di Mark Rothko, battuta a 32.4 milioni di dollari da Sotheby’s. Un’opera che per coincidenza cromatica con la bandiera dell’Ucraina nel 2022, all’inizio del conflitto con la Russia, andò virale. Infine, Les canots amarrés di van Gogh, venduto a 32.1 milioni di euro da Christie’s, mostra invece il placido languore di una spiaggia punteggiata da una serie di barche. Approdata, e già rinnovata, a Hong Kong è anche la maison stessa, che in città ha inaugurato una nuova sede a settembre. Sotheby’s, Phillips e Bonhams ci sono. Il mercato anche. I risultati crescono e aggiungono un tema all’anno che verrà: Hong Kong può allargare ancora di più la sua influenza? Di certo le gerarchie traballano più che mai, con le maggiori case d’asta che si stanno muovendo anche in Medio Oriente. Per esempio, nel 2025 Sotheby’s terrà la sua prima asta in Arabia Saudita. Tolta la garanzia New York, gli altri mercati si preparano a contendersi ciò che Londra sta lasciando indietro.
René Magritte, L’empire des lumières, 1954, $121,160,000
Ed Ruscha, Standard Station, Ten-Cent Western Being Torn in Half, 1964, $68,260,000
Claude Monet, Nymphéas, 1914–17, $65,500,000
Jean-Michel Basquiat, Untitled (ELMAR), 1982, $46,479,000
René Magritte, L’ami intime, 1958, $42,123,969
Andy Warhol, Flowers, 1964, $35,485,000
Claude Monet, Meules à Giverny, 1893, $34,804,500
Vincent van Gogh, Coin de jardin avec papillons, 1887, $33,185,000
Mark Rothko, Untitled (Yellow and Blue), 1954, $32,474,502
Vincent van Gogh, Les canots amarrés, 1887, $32,189,041
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