L’attaccante nerazzurro si confessa alla Gazzetta dello Sport: “Non andrò mai via sfruttando la clausola, l’Inter è tra le squadre più forti al mondo. A mio fratello auguro il meglio, ma non alla sua squadra…”
Il suo volto ha nettamente e decisamente rappresentato il simbolo della nuova Inter, di quella che è uscita addirittura rinforzata dalla finale di Champions League persa contro il Manchester City un anno e mezzo fa. Marcus Thuram è uno degli alfieri della squadra di Simone Inzaghi: per forza, tecnica, carisma e numeri.
Inter, la consacrazione di Thuram
Primo posto nella classifica marcatori della serie A, 12 gol (senza rigori), un anno solare con 20 reti e 10 assist totali in tutte le competizioni. Il 2024 è stato indubbiamente l’anno della consacrazione per Marcus Thuram, che in meno di due anni ha vinto da protagonista uno scudetto ed è diventato uno dei centravanti più apprezzati ed ambiti sul mercato estero. Ma il 27enne, figlio del grande Lilian, tiene molto a fare una precisazione sulla clausola rescissoria inserita nel suo contratto. “Lo dico chiaro: non accadrà mai che lasci l’Inter sfruttando la clausola, per il rapporto che qui ho con tutti. Quella cifra è messa lì, ma non sarò mai io da solo a scegliere. E se qualcosa arriverà, ci sarà sempre una discussione con la società”. Sono le parole rilasciate da Marcus Thuram a ‘La Gazzetta dello Sport’.
“L’Inter tra le big del mondo”
Una dichiarazione d’intenti senza mezzi termini: “Io considero l’Inter una delle super grandi d’Europa – ha aggiunto il 27enne attaccante nerazzurro, figlio d’arte – Siamo una squadra che fa paura. Non vedo club superiori a noi, neppure uno. Ce ne sono 5-6 in Champions più forti degli altri. E noi siamo tra questi. All’Inter sono in fiducia totale, ed è grazie a chi mi sta intorno.. L’attaccante francese svela anche di non aver mai subito in Italia episodi di razzismo: “Ma se accadesse non starei zitto. Parlare non è mai stato un problema, denunciare delle cose che non trovo giusto, idem. Poi non giudico chi non fa come me”.
Inter, l’obiettivo di Thuram
“Dove voglio arrivare? Con l’Inter ho l’obiettivo di vincere tutti e 5 i trofei – spiega ancora – non riesco a scegliere. A livello personale invece non mi piace pormi limiti. Perché dire ‘faccio questo o quel numero di gol’? Ho tanti aspetti in cui posso migliorare ancora, tipo il colpo di testa e nel provare ad andare più veloce di come riesco. Sento già di essere più forte di inizio stagione. E a gennaio sarò ancora meglio. Oggi, ad esempio, vado in anticipo su una palla di Dimarco o di Mkhitaryan perché so già quello che faranno… E’ conoscenza ed esperienza”.
Thuram e il rapporto con Lautaro
Marcus poi racconta il suo rapporto con Lautaro Martinez, che invece sta vivendo una stagione poco felice da quando è arrivato in nerazzurro. “Con Lautaro funziona perchè lui mi dà qualcosa che io non ho e viceversa. E’ un capitano che parla quando deve, Che rapporto fuori dal campo? Quando siamo lontani, in nazionale, però ci chiamiamo. Forse perché ci manchiamo…prima delle partite, dopo, sempre”.
L’importanza di papà Thuram
Ed inevitabilmente il discorso tocca la famiglia. “Se non fossi stato figlio di Lilian sarei stato così forte oggi? No. Lui è stato fondamentale per me, da giovane e ancora oggi. Con lui guadagno tempo, una parola sua sono 2-3 settimane di lavoro per un altro. Mio padre mi ha sempre preparato, ‘ti giudicheranno per il cognome, diranno che ci sei solo perché sei mio figlio’. Non è stato piacevole, quando ero bambino, sentir dire cattiverie dai genitori dei ragazzi con cui giocavo. Rispondevo così: ‘guardate che se segno, non è perché il portiere avversario si sposta per far segnare il figlio di Lilian’.
Il messaggio a Khephren ed alla Juve
“Khephren può diventare più forte di me? Può imparare dal papà e poi dal fratello, è fortunato, quando dico che è più forte lo penso per davvero. Gli auguro il meglio. Non proprio il meglio meglio eh… Diciamo a lui sì, alla squadra in cui gioca no”. Inter-Juve si gioca nel salotto di casa Thuram.
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