Cancersucks a scuola: sensibilizzare i giovani alla cultura del donare è fondamentale

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Chi ci conosce lo sa bene, ma non è mai sbagliato ricordarcelo tutti: Cancersucks nasce con la mission di raccogliere fondi a favore della ricerca sui tumori cerebrali, tuttavia nel corso degli anni ci siamo resi contro che era altrettanto utile, e importante, essere promotori di una vera e propria “cultura del donare”.

Per questo abbiamo accolto con piacere la proposta dell’Istituto First Campus di Bergamo di far parte del loro Progetto di beneficenza annuale, iniziativa grazie alla quale un’associazione scelta dalla Direzione viene sostenuta con una campagna di beneficenza.

«E’ con grande entusiasmo che First Campus Bergamo ha accolto la proposta di alcuni alunni di dedicare il progetto di beneficenza annuale del nostro Istituto all’Associazione Cancersucks» ci racconta Barbara Ghisletti, Coordinatrice Didattica Scuola Secondaria di II grado dell’istituto First Campus. «Alla raccolta fondi parteciperanno tutti gli ordini presenti nell’Istituto First Campus: scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado».

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Il 12 dicembre abbiamo così incontrato più di 200 ragazzi dell’Istituto First Campus di Fondazione Luigi Clerici per presentare la nostra associazione. È stata un’opportunità unica per condividere la nostra missione e ispirare i giovani a diventare parte attiva di questa causa.

«È stato molto emozionante raccontare a 200 ragazzi la nostra storia», racconta Silvia Belloni, la nostra Vicepresidente, che con Cristina Ronzoni, Segretaria e Membro del Direttivo di Cancersucks, ha fatto da speaker all’evento, «e crediamo fermamente che insegnare anche ai più piccoli la cultura del dono possa essere fondamentale per un futuro più solidale sotto tutti i punti di vista».

Trattare un tema come quello dei tumori cerebrali con i ragazzi non è semplice, ma in questo siamo stati supportati in maniera egregia dalla Direzione dell’istituto.

«La tematica è molto delicata e desideriamo trattarla con il massimo rispetto di tutte le sensibilità» continua la professoressa Ghisletti, «ai più piccoli cerchiamo di trasmettere l’importanza del dono e dell’impegno di ciascuno nel far stare meglio chi soffre. Con i più grandi condividiamo l’impegno di Cancersucks nel sostenere le persone colpite dalla malattia e nel sensibilizzare la comunità sull’importanza della ricerca, Crediamo che, attraverso questo gesto, possiamo educare i nostri studenti alla solidarietà e contribuire concretamente a una causa che tocca molte vite».

Senza dimenticare il “veicolo” sportivo, ossia la possibilità di coinvolgere i più giovani nell’attività di crowdfunding attraverso la corsa, altro aspetto caratterizzante di Cancersucks. E tra pochi mesi ci sarà la Milano Marathon Charity Relay, che per l’edizione 2025 ha un obiettivo molto ambizioso: raccogliere 40.000 euro da destinare sl finanziamento di borse di studio per ricercatori e progetti di ricerca innovativi sui tumori cerebrali.

«Anche il nostro Istituto ha deciso di prendere parte a questa grande sfida, coinvolgendo studenti, genitori e docenti in attività di raccolta fondi o, per chi lo desidera, nella partecipazione alla Maratona da spettatore o, per i più sportivi, anche partecipando direttamente come staffetta. In questo periodo di avvicinamento al Natale e nel corso dell’anno, organizzeremo una serie di attività di raccolta fondi, nella consapevolezza che ogni contributo sarà fondamentale per sostenere i progetti di Cancersucks e tenere vivo il messaggio di speranza e determinazione lasciato da Luca» conclude la professoressa.

La mattina è trascorsa velocemente e il pubblico è stato attento e molto coinvolto. E ci ha davvero scaldato il cuore vedere i ragazzi ascoltare a bocca aperta la storia di Luca.

«Per noi è sempre doloroso ripercorrere la storia di Luca, ma questa volta l’entusiasmo dei ragazzi ci ha facilitato il compito» conclude Cristina Ronzoni. «Sensibilizzare le nuove generazioni è fondamentale per il progresso della ricerca. Vogliamo ringraziare l’Istituto First Campus per il loro sostegno e il loro impegno. Insieme, possiamo fare la differenza e contribuire a un futuro in cui la ricerca sui tumori cerebrali non sia solo una speranza, ma una realtà».



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