Fai la badante ma è come se lavori in fabbrica, nuove regole e stipendi

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Un lavoro atipico, ma non per la fatica che si fa o per le mansioni che si svolgono. Il lavoro della badante è particolare perché a differenza degli altri lavori, non ha orari precisi anche se c’è un contratto sottoscritto tra le parti e ci sono regole precise inserite nel Contratto Collettivo Nazionale del settore.
In fabbrica si lavora a turni, nel senso che in genere si lavora 8 ore, si smonta e si viene sostituiti dai colleghi del turno successivo. La produzione di un determinato bene ha delle fasi prestabilite, a prescindere da tutto. Nel lavoro domestico niente di tutto questo. Difficile prevedere quando l’anziano o l’invalido che la badante assiste ha necessità dei servizi dell’assistente. Ma questo forse adesso avrà uno stop. E anche chi fa la badante adesso potrebbe essere considerata come chi lavora in fabbrica. Una recente sentenza della Corte di Giustizia Europea (la causa C-531/23 del 19 dicembre 2024) rimescola le carte in tavola. E tanto cambia nel settore domestico. La badante adesso dovrà avere un orario di lavoro misurato. Ma cosa significa e cosa cambia?

Fai la badante ma è come se lavori in fabbrica, nuove regole e stipendi

Vietato non misurare l’orario di lavoro di una badante, questo ciò che la Corte di Giustizia Europea adesso impone. La sentenza citata in premessa considera quindi vietato per il datore di lavoro non adoperarsi con gli strumenti idonei a misurare l’effettivo orario di lavoro della badante.
Uno dei problemi maggiori del settore, che spesso produce l’effetto di cause davanti ai tribunali del lavoro è proprio l’orario di lavoro della badante. Assunta per lavorare 54 ore a settimane in regime di convivenza, la badante spesso è chiamata a lavorare più ore. In base alle esigenze dell’assistito. Un lavoro maggiore come orario dovrebbe essere pagato con un surplus di stipendio. Ma dimostrare di aver lavorato di più è difficile. Come è difficile per il datore di lavoro dimostrare in sede giudiziaria che le pretese della badante che dichiara di aver lavorato di più delle ore messe sotto contratto, sono false.
E allora ecco la soluzione estemporanea che proviene dai vertici massimi della Giustizia UE. Misurare l’orario di lavoro dei collaboratori domestici, e quindi di colf, badanti e baby sitter diventa obbligatorio. Ma come? Partiamo dal fatto che in Italia oggi non esiste un metodo che permette di misurare l’orario di lavoro del domestico.

Il CCNL, lo stipendio e l’orario di lavoro della badante

Eppure come detto c’è il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) che regola l’orario distinguendo tra addetti assunti a tempo pieno e non e assunti in regime di convivenza o meno.

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E distingue tra 40 ore settimanali o 54 ore, 6 giorni lavorativi o 5 e così via dicendo. Orari ben precisi e rimarcati dal testo del CCNL di categoria. ma vai a capire, come dicevamo prima, gli orari effettivi di lavoro svolti. Con il lavoratore che non ha tutela da questo punto di vista perché non può dimostrare l’orario di lavoro effettivamente svolto.

Cosa stabilisce la Corte di Giustizia Europea

Secondo i giudici, senza un registro formale delle ore lavorate, i dipendenti non possono far valere i propri diritti, né provare la quantità di lavoro effettivamente svolta. Ed il datore di lavoro non può dimostrare di aver pagato uno stipendio giusto in base alle ore di lavoro della badante.
In termini pratici, si va verso l’introduzione di strumenti di rilevazione dell’orario di lavoro.

Che siano tecnologici o manuali poco cambia. La sentenza della Corte di Giustizia dovrebbe così costringere i datori di lavoro del settore domestico a installare le macchinette per la timbratura di un cartellino o quanto meno un registro dove annotare le ore di lavoro.

Così se effettivamente una badante lavora per più ore rispetto a quelle del contratto, con la registrazione potrà godere di quell’incremento di stipendio dovuto alle ore straordinarie svolte che spesso vengono negate dai datori di lavoro. Con questi ultimi che in sede di contenziosi si possono per esempio difendere da badanti che chiedono la luna giurando, ma senza prove, di aver lavorato per più ore rispetto a quelle pattuite.



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