L’evento, che si è tenuto a Pistoia domenica 15 gennaio, ha visto la partecipazione di 200 giovani provenienti da ogni diocesi della regione e rappresentanti di quasi tutte le realtà giovanili e di tutti coloro che lavorano a contatto con i giovani. Un numero di presenze che è andato al di là delle previsioni fatte e che è stato motivo di soddisfazione per tutti coloro che hanno partecipato all’organizzazione. Erano presenti, inoltre, il vescovo di Pistoia Simone Scatizzi e il vescovo di Pescia, vescovo delegato per la Pastorale Giovanile, Giovanni De Vivo che ha seguito e accompagnato i giovani per tutta la giornata. Tema del convegno di quest’anno è stato il passaggio del «testimone culturale» da una generazione all’altra e la relazione presentata dal prof. Lizzola, La consegna di nuovi orizzonti di senso, ha ottenuto apprezzamenti e consensi da parte di tutti.
In realtà i giovani di oggi manifestano sempre di più la necessità di relazioni autentiche ma soprattutto tenere, a cui possono affidare le loro paure, delusioni, sconfitte. Si è sempre più perso di vista che l’esperienza di sentirsi deboli e vulnerabili è di fondamentale importanza per la crescita e la maturazione di ognuno. Ecco perché siamo nuovamente chiamati con urgenza a «riscoprire di essere originariamente figli», ad ammettere con semplicità e umiltà che fin dall’inizio abbiamo avuto bisogno dell’altro, che la nostra vita non può essere pensata autonoma e autosufficiente ma solo in funzione dell’altro: «Nasciamo ed è una frattura, è una grande esposizione dei nostri corpi, la nostra fragilità subito esposta. Poi siamo accolti nel palmo della mano che ha mantenuto una promessa, e quel palmo della mano è il segno fisico e concreto che siamo stati accolti da una promessa». Promessa di speranza della quale, a nostra volta, ci facciamo testimoni e come tali siamo chiamati a «diventare palmo della mano su cui gli altri possano poggiarsi»: da affidati, quindi, ad affidabili.
Una giornata davvero ben riuscita, commenta il Responsabile della Pastorale giovanile di Pistoia, Edoardo Baroncelli, che ha superato le aspettative e che ha rinnovato i legami e le conoscenze tra l’ufficio diocesano e le singole realtà. Un modo per conoscersi meglio, per migliorare il nostro lavoro e indirizzare meglio i nostri sforzi. «L’impressione globale, a chiusura del Convegno – sottolinea mons. De Vivo – è stata di giovani animati da collaborazione, da spirito fraterno, disponibili a partecipare, pensosi. Una conferma di quanto era emerso nelle giornate di Colonia: giovani cresciuti nelle domande, nelle risposte e nella voglia di testimoniare».
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