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La fiducia sulla manovra passa con 112 sì, 67 i no -
Ok del Senato alla fiducia, la manovra è legge
Meloni: «Italia più giusta, forte e competitiva»
«Il Parlamento ha approvato la legge di bilancio 2025, la terza dall’insediamento del Governo. È una manovra di grande equilibrio, che sostiene i redditi medio-bassi, aiuta le famiglie con figli, stanzia risorse record per la sanità, riduce la pressione fiscale e dà una mano a chi produce e crea occupazione e benessere». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «Teniamo i conti in ordine, non rinunciando ad attuare il programma elettorale che abbiamo presentato agli italiani, e diamo ancor più slancio al nostro impegno per combattere la vera evasione e gettare le basi per un rapporto nuovo tra Stato e cittadini. Un altro passo in avanti per costruire un’Italia più giusta, forte e competitiva»
La fiducia sulla manovra passa con 112 sì, 67 i no
Il via libera dell’Aula del Senato alla fiducia sulla manovra ha avuto 112 voti favorevoli, 67 contrari e 1 astenuto. Il voto finale sulla legge di bilancio ha invece registrato 108 sì, 63 no e 1 astenuto.
Ok del Senato alla fiducia, la manovra è legge
Scontro in aula tra Renzi e La Russa
Botta e risposta teso in aula tra Matteo Renzi e Ignazio La Russa durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia sulla legge di bilancio. Tutto comincia con la richiesta del leader Iv al presidente del Senato di far rispettare il silenzio in aula durante l’intervento. La Russa ribatte che il rumorio di sottofondo è nella norma e chiede a Renzi di evitare di dare lezioni. A quel punto Renzi sbotta: «Lei, camerata La Russa, deve abituarsi a rispettare le **opposizioni** in questa aula». Replica il presidente del Senato: «E lei deve abituarsi ad avere la cortesia di non sfuggire la verità”. Controribatte Renzi alludendo all’epiteto ‘camerata’: «Pensavo di averle fatto un complimento». E aggiunge sul rumore in aula: «Il presidente non avverte i rumori, è tipico dell’età che avanza…”.
Renzi: «Meloni viola regole della democrazia parlamentari»
«La presidente Meloni sta violando tutte le regole della democrazia parlamentare». Lo ha detto il leader di Iv Matteo Renzi parlando in Aula al Senato nell’ambito delle dichiarazioni di voto sulla fiducia sulla legge di bilancio e riferendosi alla blindatura della manovra a Palazzo Madama. Sulla riforma costituzionale, ha evidenziato «avete messo la fazione davanti alla nazione pur di non cambiare il bicameralismo partitario cambiando la Costituzione ma ora lo state facendo violando la Costituzione». «È il 99,7% dei provvedimenti voluti dal governo – ha accusato – sono stati approvati con una sola lettura e questo tema esiste. Da noi va un grazie a Liris per quello che ha fatto. Avete messo da parte la madre di tutte le riforme – ha concluso – fate allora la cognata, lo stop al bicameralismo».
Scintille in aula, Renzi: «Camerata La Russa, rispetti le istituzioni»
Botta e risposta teso in aula tra Matteo Renzi e Ignazio La Russa durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia sulla legge di bilancio. Tutto comincia con la richiesta del leader Iv al presidente del Senato di far rispettare il silenzio in aula durante l’intervento. La Russa ribatte che il rumorio di sottofondo è nella norma e chiede a Renzi di evitare di dare lezioni. A quel punto Renzi sbotta: «Lei, camerata La Russa, deve abituarsi a rispettare le istituzioni in questa aula». Replica il presidente del Senato: «E lei deve abituarsi ad avere la cortesia di non sfuggire la verità». Controribatte Renzi alludendo all’epiteto “camerata”: «Pensavo di averle fatto un complimento». E aggiunge sul rumore in aula: «Il presidente non avverte i rumori, è tipico dell’età che avanza…».
Al via in Aula al Senato le dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal governo sulla manovra. Al termine si terrà la chiama dei senatori. Il via libera finale alla legge di bilancio è previsto intorno alle 14. In Aula è presente il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
È previsto per oggi in Senato il voto finale alla manovra economica, su cui il governo ha posto la fiducia. Polemiche e malumori, anche nella stessa maggioranza. Il relatore FdI Liris si dimette per protesta contro quello che definisce un «monocameralismo di fatto». Il governo difende a spada tratta una manovra «prudente», scelta che ha «premiato» e che rappresenta «un valore», rivendica il ministro dell’Economia Giorgetti, che apre a una revisione delle regole.
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