Con un voto favorevole da parte del Senato, la Manovra di bilancio 2025 è diventata legge. Con 112 voti a favore, 67 contrari e un astenuto, il governo ha ottenuto la fiducia sull’intera legge di bilancio. Nel voto finale, i consensi sono stati leggermente inferiori, con 108 sì e 63 no. La legge, che vale in totale 30 miliardi di euro, si distingue per una serie di interventi che spaziano dalla fiscalità alle politiche familiari, con l’obiettivo dichiarato di promuovere equità e crescita economica.
Riduzione del cuneo fiscale e nuove aliquote Irpef
Uno dei cardini della manovra di bilancio 2025 è la stabilizzazione per cinque anni della riduzione del cuneo fiscale per i redditi fino a 40.000 euro. Inoltre, il sistema Irpef è stato riformulato in tre aliquote: il 23% per redditi fino a 28.000 euro, il 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro, e il 43% per quelli superiori a 50.000 euro. Per i redditi più alti, sono state introdotte restrizioni sulle detrazioni, basate su un sistema proporzionale al numero di figli, con un nuovo meccanismo di quoziente familiare.
Incentivi per imprese e lavoratori
Le imprese che accantonano e reinvestono utili in nuove assunzioni a tempo indeterminato beneficeranno di un’Ires ridotta del 4%. La misura mira a incentivare la crescita occupazionale ed è supportata da un contributo supplementare delle banche. Anche la flat tax per i lavoratori dipendenti è stata incrementata, passando da 30.000 a 35.000 euro di reddito.
Per il Sud Italia, è stato potenziato il credito d’imposta per gli investimenti nella Zona Economica Speciale, portandolo a 2,2 miliardi di euro. Inoltre, le aziende potranno beneficiare di uno sgravio contributivo del 25% per i nuovi lavoratori assunti nelle regioni meridionali.
Politiche per la famiglia e la natalità
Sul fronte delle politiche familiari, la manovra di bilancio 2025 introduce un bonus una tantum di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato a partire dal 2025, riservato a famiglie con un Isee inferiore a 40.000 euro. Inoltre, il congedo parentale – sia di maternità che di paternità – sarà esteso al 80% della retribuzione per un periodo aggiuntivo di tre mesi, valido fino al sesto anno di vita del bambino.
È stato istituito il Fondo Dote Famiglia, con una dotazione di 30 milioni di euro per il 2025, destinato a sostenere le attività extrascolastiche per bambini tra i 6 e i 14 anni di famiglie con un reddito Isee fino a 15.000 euro.
Detrazioni fiscali e agevolazioni abitative
Il superbonus edilizio sarà progressivamente ridotto: dal 70% nel 2024 si scenderà al 65% nel 2025. Per gli interventi senza una Cilas presentata entro il 15 ottobre 2024, la detrazione non sarà applicabile. L’Ecobonus sarà prorogato, ma dal 2025 le detrazioni scenderanno al 50% per la prima casa e al 36% per altre proprietà.
Nuove norme per le criptovalute e il digitale
Un altro punto significativo della Manovra di bilancio 2025 riguarda la tassazione delle criptovalute: l’aliquota, inizialmente fissata al 42%, è stata ridotta al 26%, con un aumento al 33% previsto a partire dal 2026. La web tax, invece, sarà applicata esclusivamente alle grandi aziende che presentano ricavi superiori a 750 milioni di euro.
Sul fronte energetico, è stato introdotto un contributo fino a 100 euro per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, almeno di classe B, prodotti in Europa. La misura è supportata da un fondo di 50 milioni di euro per il 2025, a condizione che il vecchio elettrodomestico venga smaltito correttamente.
Pensioni e politiche sociali
La manovra di bilancio 2025 include una, seppur piccola, rivalutazione delle pensioni minime, che aumenteranno di soli 3 euro, passando da 614,77 a 617,9 euro al mese. Per chi è nel sistema contributivo, viene introdotta la possibilità di cumulare la previdenza obbligatoria con quella complementare, permettendo di anticipare la pensione a 64 anni se si raggiunge un assegno pari a tre volte il minimo.
Sul fronte della disoccupazione, i lavoratori che si dimettono volontariamente da un contratto a tempo indeterminato potranno accedere alla Naspi, ma solo se, nel nuovo impiego, avranno accumulato almeno 13 settimane di contribuzione.
Critiche e tensioni politiche alla manovra di bilancio 2025
La manovra di bilancio 2025 ha suscitato accese polemiche. La maggioranza l’ha definita un atto di responsabilità e serietà, mentre le opposizioni l’hanno criticata aspramente, giudicando insufficienti gli stanziamenti per la sanità e denunciando la mancanza di interventi strutturali su pensioni, redditi e lavoro.
Le critiche hanno trovato espressione nello sciopero generale proclamato a novembre da Cgil e Uil. Tra le misure più contestate vi è quella che prevede un rimborso per le spese di trasferta dei ministri e sottosegretari non parlamentari, con una dotazione di 500.000 euro annui a partire dal 2025, dopo il ritiro di una proposta iniziale per l’equiparazione degli stipendi.
La manovra di bilancio 2025, con un valore complessivo di 30 miliardi di euro, si appresta a entrare in vigore, ma il suo percorso è stato segnato già da oggi da tensioni e compromessi, rispecchiando un delicato equilibrio tra necessità di bilancio e priorità politiche.
Lucrezia Agliani
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