La bolletta della luce e quella del gas vanno entrambe verso degli aumenti significativi all’inizio del 2025, anche se non si parla di una nuova crisi energetica. Il rialzo dei costi si spiega anche con la guerra tra Russia e Ucraina: l’accordo tra Mosca e Kiev per il trasporto di gas in Europa, infatti, scade a fine anno e non sarà rinnovato.
All’inizio del 2025 si va verso un aumento delle bollette dell’energia per molti, sia per la luce che per il gas. Per quanto riguarda l’energia elettrica, l’autorità pubblica Arera ha fatto sapere che i clienti del regime di maggior tutela subiranno un aumento del 18,2% in media nel primo trimestre dell’anno prossimo. Per quanto riguarda il metano, le stime sull’andamento del prezzo sono al rialzo. Uno dei motivi è che l’accordo tra Russia e Ucraina per la circolazione del metano è in scadenza, e non sarà rinnovato in tempo: questo obbligherà diversi Paesi a rifornirsi altrove, alzando i costi.
Cosa succede alla bolletta dell’elettricità nel 2025
Come detto, la previsione sulla luce tocca coloro che aderiscono al servizio di maggior tutela. Dal 1° luglio 2024, questa opzione è disponibile solamente per i cosiddetti clienti ‘vulnerabili’. Quelli cioè che hanno più di 75 anni, oppure ricevono il bonus sociale, o hanno una disabilità, o ancora hanno un’apparecchiatura medica salva-vita alimentata a elettricità in casa, o infine abitano in residenze di emergenza o in isole minori non interconnesse. Sono circa 3,4 milioni di persone.
Per questi clienti, le tariffe sono stabilite da Arera, l’autorità pubblica che si occupa di reti ed energia. E nei prossimi mesi arriverà un aumento che, per il cliente medio, sarà del 18,2%. Per l’utente tipo la spesa annuale per l’elettricità, calcolata da aprile 2024 a marzo 2025, sarà quindi di 523 euro. Una somma comunque più bassa dei 534 euro pagati da aprile 2023 a marzo 2024.
Questo aumento per l’inizio dell’anno è dovuto in parte alle tensioni internazionali. Infatti, Arera ha specificato che buona parte dell’incremento del prezzo è dovuto al costo dell’energia elettrica in sé, e non per esempio alle spese per trasportarla o per la gestione dei contatori. Considerando poi che in Italia il costo della luce è particolarmente legato a quello del gas (che in molti casi viene usato per produrre energia elettrica), e che il metano sta affrontando un rialzo legato non solo alla stagione fredda ma anche alla situazione tra Russia e Ucraina, si può capire perché si vada verso un aumento dei prezzi.
Perché il prezzo del gas sta salendo e potrebbe continuare a farlo
La bolletta del gas è cresciuta negli ultimi mesi, e la previsione di molti analisti è che questo incremento non si fermerà. Certo, non si parla dei picchi raggiunti nei mesi dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Ma il prezzo è ancora più alto di quanto fosse prima dell’invasione. Le quotazioni dei future sul mercato olandese Ttf, preso come riferimento in Europa, davano un prezzo tra i 20 e i 25 euro al megawattora prima della guerra. Negli ultimi mesi l’andamento si era stabilizzato poco sopra i 30 euro, ma gli eventi delle ultime settimane riguardanti Kiev e Mosca hanno riportato l’asticella vicina ai 50 euro. Una soglia che potrebbe anche essere superata.
Tra i motivi c’è il fatto che l’accordo attualmente in vigore tra Russia e Ucraina per il trasporto del gas scadrà a fine 2024. Da pochi giorni, il presidente russo Putin ha confermato che al momento non ci sono le condizioni per firmarne uno nuovo, sicuramente non in breve tempo. L’accordo in questione è partito nel 2019, coinvolgeva anche l’Ue oltre ai due Stati, e ha fatto sì che anche quest’anno grandi quantità di metano russo arrivassero in diversi Paesi europei, tra cui l’Italia, passando dall’Ucraina.
Il blocco dell’accordo non lascerà gli Stati in questione senza gas per l’inverno, dato che gli stoccaggi sono già stati ampiamente riempiti. Ma resta il fatto che diventerà necessario rifornirsi altrove. L’Italia non è il Paese più in difficoltà da questo punto di vista, dato che negli ultimi anni si è mossa per comprare gas anche da altre fonti. Lo ha fatto anche con l’installazione dei rigassificatori, che servono a trasformare il gas naturale liquefatto (Gnl) in gas metano utilizzabile nelle tubature. Il Gnl però costa di più e ha un prezzo più instabile rispetto al gas russo. E così la previsione è che i costi aumenteranno, influenzando anche le bollette della luce.
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