In Serbia, in queste settimane, si sono generalizzate le mobilitazioni studentesche contro il governo, che hanno preso il via dopo la strage (15 morti) causata dal crollo del tetto in cemento di un’ala della stazione ferroviaria di Novi Sad lo scorso 1° novembre. Nel mirino della lotta studentesca, che è partita da una singola facoltà dell’università di Belgrado ma che giorno dopo giorno si è estesa a macchia d’olio a tutti gli istituti universitari e scolastici del paese, c’è la corruzione che ha consentito nei mesi scorsi una ristrutturazione di quella struttura senza nessun controllo sulla qualità dei materiali usati e delle procedure di progettazione. E’ gli studenti hanno messo sul banco degli imputati il presidente serbo, Aleksandar Vučić, e il suo partito al governo, il Partito progressista serbo (SNS), ritenuti responsabili del disastro.
Il governo, vista la dimensione della protesta, ha deciso di terminare il semestre scolastico e universitario in anticipo a causa di “circostanze che influiscono sulla qualità e sulla sicurezza del processo educativo, nonché sull’interesse e sul diritto degli studenti all’istruzione”.
Nella loro lettera alla comunità studentesca internazionale, che pubblichiamo qua sotto, gli studenti serbi sottolineano l’impotenza dell’opposizione istituzionale, che li ha costretti a prendere in mano la situazione. (Redazione)
Lettera agli studenti di tutto il mondo
Dalla protesta degli studenti serbi un appello urgente all’azione
In Serbia, gli studenti sono riusciti a prendere il pieno controllo di 62 facoltà su 80. Si tratta della più grande protesta studentesca nel nostro paese dal 1968. La protesta è stata innescata da una serie di tragici eventi causati da decenni di repressione, corruzione e violenza da parte del regime al potere. Ad oggi, l’opposizione ha confermato la propria impotenza con i suoi approcci. Per questo motivo noi studenti abbiamo deciso di prendere in mano la situazione. Abbiamo sospeso gli studi, sciolto tutti gli organi rappresentativi degli studenti, organizzato assemblee autonome, presentato e votato richieste, creato gruppi di lavoro e iniziato a fare pressione. Abbiamo occupato i locali delle facoltà e li abbiamo adattati alla nostra vita quotidiana. Abbiamo allestito cucine, dormitori, farmacie, laboratori, cinema e aule per l’autoformazione. In sole tre settimane, quasi tutti gli edifici universitari in Serbia sono diventati centri di auto-organizzazione politica 24 ore su 24. Riceviamo il sostegno dei nostri concittadini, le cui donazioni ci permettono di vivere. Ogni giorno, altri gruppi vulnerabili della società si uniscono alla nostra lotta.
L’occupazione delle facoltà è la forma più radicale di auto-organizzazione studentesca. Un blocco comporta la sospensione delle lezioni e dello svolgimento degli esami, indipendentemente dal sostegno o dall’approvazione di insegnanti e amministratori. Avete il diritto di auto-organizzarvi, facilitato anche dall’autonomia dell’università, che vi protegge dall’intervento diretto della polizia. La facoltà rimarrà sotto blocco fino a quando le vostre richieste non saranno soddisfatte. La sospensione del lavoro della facoltà stessa serve come metodo di pressione sulle istituzioni statali. Mentre i lavoratori hanno lo sciopero tra i loro metodi di influenza, gli studenti hanno il blocco. Storicamente, le occupazioni delle sedi delle facoltà si sono dimostrate efficaci nella lotta per un’istruzione più accessibile. Tuttavia, oggi dobbiamo usare i blocchi anche per affrontare questioni sociali più ampie.
Organizziamo i blocchi attraverso gruppi di lavoro. I gruppi di lavoro sono aperti a chiunque voglia partecipare e si concentrano sullo sviluppo della strategia, sulle azioni pubbliche, sulla gestione dei media, sulla sicurezza e sulle attività generali all’interno dei locali occupati delle facoltà. I gruppi di lavoro presentano le loro idee e le loro proposte all’assemblea plenaria. La plenaria è un momento di discussione aperto a tutti gli studenti della facoltà. È attraverso le sessioni plenarie che mettiamo in pratica il principio della democrazia diretta. In queste riunioni, tutti hanno voce in capitolo e il diritto di decidere su questioni che riguardano direttamente la protesta.
Il mondo è sull’orlo del collasso, la democrazia rappresentativa sta fallendo e il nostro intero futuro è a rischio. Questa protesta è l’unico modo per prendere il controllo della situazione e cambiare il corso della storia. Ci sono innumerevoli ragioni per iniziare un blocco, e solo voi sapete qual è la vostra.
Condividete questa lettera!
Auto-organizzatevi e attuate la democrazia diretta qui e ora!
Studenti di tutto il mondo, unitevi alle occupazioni e al blocco!
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