di Coleman Kendall
Donald Trump non solo ha vinto le elezioni diventando il 47simo Presidente degli Stai Uniti, ma il Partito Repubblicano ha ottenuto il controllo del Senato. Nel momento in cui scrivo non si conosce ancora l’esito del controllo della Camera dei Rappresentanti, che avrà un impatto significativo su ciò che Trump potrà fare come presidente. Ma anche se i repubblicani controlleranno tutti e tre i rami del governo, non bisogna dimenticare le divisioni tra i repubblicani della Camera che fino a oggi hanno impedito loro di andare avanti su alcune questioni. Inoltre non sappiamo ancora chi ricoprirà posizioni importanti come il Segretario al Tesoro o chi sarà il capo del Consiglio economico nazionale.
Prima di dire cosa farà Trump, è importante ricordare come opera Trump. Mentre i critici di Donald lo accusano di essere un fascista, lui è in realtà un populista. A differenza dei leader di destra della storia, Trump non ha diretto un giornale o pubblicato libri sulla sua visione dell’economia (o della società). Trump parla con tante persone e poi mette alla prova le loro argomentazioni davanti alle folle presenti ai suoi eventi. Se c’è una risposta popolare (per esempio, nel 2016 quando ha promesso di costruire un muro tra Stati Uniti e Messico) continua a parlarne. Ma raramente fa ciò che dice di voler fare. Nel suo primo mandato, Trump ha costruito circa 730 chilometri di muro (per lo più dove prima c’era un’altra barriera) su un confine lungo più di 3000 km.
Trump non ha ancora nominato la sua squadra economica, ma ci aspettiamo qualche nome nelle prossime settimane. Trump è più anziano di prima (78 anni quest’anno) e potrebbe affidarsi maggiormente ai consiglieri per portare avanti le sue politiche. Durante la campagna elettorale il neopresidente è sembrato parlare in modo meno fluido e a volte perdere la concentrazione, per cui il suo staff potrebbe finire per fare il vero lavoro.
Tenendo conto di ciò, ci sono diverse aree principali in cui Trump potrebbe cambiare la politica economica degli Stati Uniti. Vediamole
Dazi sulle merci estere: solo minacce?
Il Presidente ha il potere di modificare le tariffe senza l’intervento del Congresso, ma ci sono procedure amministrative che fanno sì che non cambino immediatamente. Le tariffe possono essere più facilmente utilizzate come strumento di negoziazione piuttosto che come politica diretta. Se le tariffe sono troppo alte, riducono sostanzialmente il commercio e quindi producono poche entrate. L’obiettivo di Trump è quello di aumentare l’occupazione negli Stati Uniti, ma ci sono molti settori in cui le imprese statunitensi non sono particolarmente competitive.
Inoltre Trump, che ha vissuto nel mondo della finanza a New York, è particolarmente sensibile alle reazioni dei mercati azionari e dei tassi di interesse. Un annuncio politico che provocasse un movimento dei tassi sarebbe probabilmente annullato in breve tempo. La reazione iniziale del mercato all’elezione di Trump ha incluso un rafforzamento del dollaro Usa, che compenserebbe in parte l’impatto di una tariffa.
La leva delle tasse
Trump ha abbassato le tasse durante il suo primo mandato e ha proposto numerosi altri tagli fiscali durante la campagna elettorale (a seconda di chi parlava), che potrebbero essere attuati o meno. In Nevada, dove ci sono molti lavoratori dei servizi (camerieri e lavoratori dei casinò) Trump ha proposto di eliminare le tasse sulle mance. Quando ha parlato a gruppi di anziani, ha proposto di eliminare le tasse sui pagamenti delle pensioni statali (in quella che chiamiamo previdenza sociale). Agli uomini d’affari ha detto che avrebbe tagliato le tasse sui profitti aziendali. Infine, una parte della riduzione delle tasse approvata da Trump nel 2017 scade nel 2025 e le tasse aumenterebbero se la legge non venisse prorogata (è più facile approvare modifiche fiscali temporanee che permanenti e quindi molti tagli fiscali scadono in una data futura se non vengono rinnovati). Con gli attuali ampi deficit fiscali degli Stati Uniti (oltre il 6% del Pil oggi) e l’elevato debito degli Stati Uniti (vicino al 100% del Pil) non è chiaro quanto Trump possa tagliare le tasse senza provocare una reazione nei mercati del debito del Tesoro.
Energia, incrementare la produzione interna
Trump vuole incoraggiare la produzione energetica statunitense. Trump cercherà di ridurre la regolamentazione sulla produzione energetica nazionale per stimolare l’aumento della produzione di petrolio e gas. Tuttavia i prezzi dell’energia sono determinati dai mercati internazionali, quindi una maggiore produzione statunitense avrà probabilmente solo un impatto moderato sul prezzo dell’energia, ma potrebbe avere un impatto positivo sui salari e sull’occupazione negli Stati Uniti.
No ai grandi monopoli (Musk permettendo)
Una delle caratteristiche degli anni di Biden-Harris è stata la battaglia contro le più grandi aziende statunitensi (per esempio, Amazon, Google, Microsoft), accusate di essere monopoliste. La legge antitrust statunitense di solito non consente alle aziende molto grandi di fondersi, perché l’aumento della quota di mercato comporterebbe un aumento dei prezzi per i consumatori. La legge si concentra sul benessere dei consumatori, cioè sui prezzi pagati, e tende a ignorare l’impatto sulle imprese concorrenti. Ma sotto Joe Biden l’approccio è stato quello di citare in giudizio le grandi imprese che danneggiavano i loro concorrenti. Molti di questi casi sono ancora in corso (il sistema giudiziario statunitense non è molto veloce) e non è chiaro quale sarà la posizione di Trump su questo tema. Il vicepresidente di Trump, J.D. Vance, ha sostenuto l’approccio di Biden, ma gli alleati di Trump, come Elon Musk, sono contrari.
Stop immigrazione ma con eccezioni
Ci sono diversi modi legali per immigrare negli Stati Uniti, ma sotto l’amministrazione Biden l’immigrazione illegale attraverso il confine meridionale ha avuto un boom. Trump probabilmente ridurrà l’immigrazione illegale e cercherà di deportare alcuni immigrati recenti. È possibile che, con l’incoraggiamento di Musk e del vicepresidente Vance, Trump permetta una maggiore immigrazione di persone con competenze tecniche.
Via libera alle criptovalute
Sotto l’amministrazione Biden, il capo della SEC Gary Gensler si oppose alla crescita delle criptovalute, sostenendo che c’erano troppe frodi e l’uso da parte di organizzazioni criminali. Trump sembra più favorevole alle criptovalute e ha emesso una propria moneta (in passato Trump ha venduto quasi tutto, da una laurea a bistecche, acqua e vino). Trump ha sostenuto che gli Stati Uniti hanno bisogno di una riserva strategica di Bitcoin. Sebbene sia difficile prevedere cosa accadrà, è molto probabile che un’amministrazione Trump dedichi meno tempo a perseguire le imprese di criptovalute e che quindi l’uso delle criptovalute possa espandersi nei prossimi quattro anni.
Conclusioni
Trump cambia opinione così frequentemente che è impossibile prevedere esattamente cosa cercherà di fare e ancor più impossibile prevedere cosa riuscirà a fare.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link