In seicento alla fiaccolata organizzata dagli amici a San Vito, frazione di Santarcangelo di Romagna dove i due vivevano. Il fratello Marco: «Dovevano bloccare gli accessi per il maltempo»
Familiari, amici e colleghi. Oltre seicento persone hanno partecipato alla fiaccolata organizzata a San Vito, frazione di Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini, per il quarantaduenne Luca Perazzini e il quarantottenne Cristian Gualdi, i due amici alpinisti morti sul Gran Sasso. Una iniziativa nata venerdì pomeriggio e organizzata da alcuni amici e rappresentanti della squadra di calcio locale, a poche ore di distanza dalla notizia del ritrovamento dei due corpi. Tante le persone che hanno preso parte alla manifestazione e si sono date appuntamento nella piazzetta del Ponte Romano di San Vito, paese dove i due abitavano, con ceri e candele per ricordare Luca e Cristian tra commozione e incredulità per quanto accaduto in Abruzzo nei giorni scorsi.
Il padre di Luca: «Una disgrazia»
Insieme a loro è sceso in strada anche Giancarlo Perazzini, padre di Luca, che – circondato dal calore dei partecipanti – ha trovato la forza per raccontare le emozioni provate in questi giorni, dalla speranza di poter trovare i due ancora vivi al dolore delle ultime ore. «È stata una disgrazia, i soccorritori non hanno potuto fare nulla per salvarli», ha affermato, come riportato dai quotidiani locali. «Si è scatenato un evento – ha aggiunto – che erano trent’anni che non si vedeva. C’erano venti a 140 chilometri orari, il nevischio. Sono stati scaraventati come due foglie giù per quel canalone». Nessuna polemica con i soccorsi, ma la consapevolezza che si è comunque provato a fare il possibile nonostante condizioni meteo proibitive per chiunque. «Luca lo hanno trovato sotto due metri di neve e il suo telefonino suona ancora. È una cosa devastante. Chissà quando ritroveranno il suo zaino» ha concluso. Intanto, Santarcangelo si prepara a dare l’ultimo saluto ai due alpinisti. Sabato la procura di Teramo ha dato il nullaosta alle famiglie per celebrare i funerali e le salme dovrebbero rientrare lunedì. I funerali sono stati fissati per il 2 gennaio con due cerimonie separate: quella per Perazzini a San Vito, mentre quella per Gualdi alla chiesa Collegiata di Santarcangelo. Entrambe saranno celebrate dal vescovo. Alla Collegiata si terrà anche una veglia di preghiera, la cui data sarà ufficializzata nelle prossime ore. Perazzini e Gualdi erano dispersi sul Gran Sasso da domenica 22 dicembre, dopo essere scivolati sul Vallone dell’Inferno mentre affrontava la Direttissima del Corno Grande. I loro corpi sono stati recuperati nella mattinata del 27, a distanza di cinque giorni dalla loro sparizione, a causa di condizioni meteorologiche proibitive in quota che hanno costretto i soccorritori a sospendere le ricerche per alcuni giorni.
Il fratello di Luca: «Esposto in procura, accesso da chiudere»
«Ho intenzione di presentare un esposto alla procura di Teramo. Io continuo a chiedermi perché non hanno impedito l’accesso a Luca e Cristian. Se le condizioni erano proibitive e c’erano dei rischi legati al maltempo, non dovevano farli salire». Lo ha detto in un’intervista al Qn Marco Perazzini, fratello di Luca. «Né mio fratello Luca, né Cristian erano inesperti o sprovveduti, come qualcuno ha scritto invece in questi giorni. Amavano la montagna, ne conoscevano i rischi. Purtroppo, è accaduta una disgrazia. I soccorritori hanno fatto quello che hanno potuto e li ringraziamo per tutto l’impegno. Ma penso che questa tragedia si poteva evitare. Avrebbero dovuto impedire l’accesso a tutti gli alpinisti, come avviene in altre località – continua -. Luca e Cristian, purtroppo, sono stati colti di sorpresa dalla bufera e non hanno potuto fare nulla per salvarsi. Se avessero vietato a loro e ad altri escursionisti di salire, forse a quest’ora non staremmo qui a piangerli. Siamo distrutti. È dura, durissima. Non mi vengono nemmeno le parole».
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