Arte e aste, è di René Magritte l’opera più cara del 2024: da Basquiat a Monet e Warhol, ecco la top ten

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di
Paolo Manazza e Luca Zuccala

È dell’artista belga l’opera dal maggiore valore del 2024, pagata quasi il doppio della seconda classificata. Tra i mercati, scende Londra, crescono l’Oriente e l’Arabia

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C’è solo il tempo di guardarsi indietro prima che il martello torni a battere. Il mercato internazionale dell’arte ha mostrato un 2024 tiepido e tenace. A lungo sottotono, ma in grado di accendersi, con qualche squillo. E diversi spunti di riflessione. 
La top ten delle vendite internazionali registra un totale di 1,8 miliardi di dollari (2,4 miliardi nel 2023 e 4,1 nell’indimenticabile 2022). La classifica riserva un dato significativo. Tra le dieci opere più preziose, due sono state esitate a Hong Kong. Una novità che consolida il ruolo emergente del mercato orientale, tra i successi delle edizioni di Art Basel HK e Frieze Seoul fino all’acquisto da parte del fondo sovrano Adq di Abu Dhabi di una quota di minoranza di Sotheby’s per 1 miliardo di dollari. Gli Emirati e l’Estremo Oriente si prendono la scena. Parigi sgomita. Londra soffre. New York resiste. 

Nella Grande Mela Christie’s, a novembre, ha venduto per 121,1 milioni di dollari L’empire des lumières di René Magritte. Un nuovo record per il pittore surrealista, a coronamento dell’anno che ha celebrato il centenario dalla nascita del movimento. Sempre Christie’s, ancora a New York, ha battuto Standard Station di Ed Ruscha per 68,2 milioni, un altro record. L’autunno newyorkese ha sorriso anche a Sotheby’s, che ha venduto Nymphéas di Claude Monet a 65,5 milioni. Un monumentale dipinto en plein air, realizzato nel giardino a Giverny, tanto caro al pittore.




















































La top 10

Un altro lavoro della serie è stato venduto da Christie’s a Hong Kong per 29,9 milioni, che vale come record per un dipinto di Monet venduto in Asia. Ma torniamo a New York. Nel maggio 2024, Phillips ha registrato la quarta migliore vendita assoluta dell’anno con Untitled (Elmar) di Jean-Michel Basquiat (46,4 milioni), dipinto nel magico 1982 dal writer americano. Londra si iscrive nella geografia artistica con l’aggiudicazione, da Christie’s, de L’ami intime di René Magritte, battuto a 42,1 milioni di dollari. Per la cronaca, resta una certezza Andy Warhol che a maggio, nella vendita 20th-century Evening Sale di Christie’s, ha visto aggiudicare un suo mazzo di fiori (Flowers), a 35,4 milioni di dollari. Negli stessi giorni in cui Sotheby’s ha esitato Meules à Giverny di Monet a 34,8 milioni, che corrisponde al settimo gradino della classifica. Una magica luce aranciata splende sulla tela in Coin de jardin avec papillons di Vincent van Gogh. Il dipinto, venduto per la prima volta nel 2018 da Christie’s a 30 milioni di dollari, è tornato quest’anno sul rostro migliorandosi, con un’offerta finale di 33,1 milioni. Ed ecco il fenomeno emergente; Hong Kong, che per la prima volta piazza due vendite nella Top Ten: la nona e la decima. Un magistrale Untitled (Yellow and Blue) di Mark Rothko, esitato a 32,4 milioni da Sotheby’s. E Les canots amarrés di van Gogh, un olio dal placido languore di una spiaggia punteggiata con una serie di barche, venduto a 32,1 milioni da Christie’s.

Nuovi confini

Appena approdata, e già rinnovata, a Hong Kong Christie’s ha inaugurato una nuova sede pochi mesi fa, a settembre. Sotheby’s, Phillips e Bonhams sono presenti. Il mercato sembra ribollire. I risultati crescono e aggiungono un tema all’anno che verrà: la città-stato può allargare ancora di più la sua influenza? Di certo i confini geo economici del mercato traballano più che mai, con le maggiori case d’asta che si stanno muovendo anche in Medio Oriente. Nel 2025 Sotheby’s terrà la sua prima asta in Arabia Saudita. In sostanza, tolta la garanzia New York, gli altri mercati si preparano a contendersi ciò che Londra sta lasciando indietro. L’ennesima conferma arriva dalla celebre classifica Top 100 di Art Review. Il podio delle figure più influenti del sistema dell’arte 2024 va rispettivamente alla sceicca emiratina Hoor Al Qasimi, l’artista Rirkrit Tiravanija e la pensatrice Saidiya Hartman. Al Qasimi, direttrice della Sharjah Art Foundation, è stata appena nominata curatrice della Biennale di Sydney del 2026. Per chiudere, un consiglio: in Italia Farsettiarte (che ha chiuso con 5,5 milioni di fatturato le due aste dedicate all’arte moderna e contemporanea del 29 e 30 novembre) festeggia con una mostra deliziosa. Dal 21 dicembre 2024 al 12 gennaio 2025 saranno esposte a Cortina una serie di opere che testimoniano la natura multidisciplinare di Mario Schifano. Quasi un’idea di vacanza, per un mercato che rallenta senza fermarsi davvero. Che scivola sulla neve verso un 2025 di estrema tensione.

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29 dicembre 2024

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